Come dimostrano tre casi di studio di recenti progetti, gli impianti VRF ibridi rappresentano una soluzione sempre più impiegata per gli interventi di trasformazione di edifici esistenti in hotel.
Una tendenza che si va consolidando, in particolare nelle grandi metropoli, è quella degli interventi di retrofit di nuove strutture ricettive, relative sia alla riqualificazione di hotel esistenti sia alla conversione di edifici con diversa destinazione d’uso, in particolare uffici ma non solo.
In presenza di edifici d’epoca la progettazione dei nuovi impianti HVAC rappresenta una sfida complessa in considerazione degli spazi ristretti a disposizione, dei vincoli monumentali e dell’impatto sul contesto.
Sistemi VRF di tipo ibrido per il retrofit di strutture ricettiveGli impianti VRF di tipo ibrido presentano il vantaggio di combinare i pregi dei sistemi VRF tradizionali (minore ingombro, semplicità di progettazione e installazione) con la possibilità di ridurre la carica di gas refrigerante dei sistemi idronici.
Nella versione a pompa di calore la produzione dell’acqua è affidata a un’unità idronica dotata di uno scambiatore a piastre integrato e di una pompa gestita da inverter che invia l’acqua alle unità interne con una portata regolata in modo automatico secondo il fabbisogno effettivo richiesto, consentendo quindi un funzionamento molto efficiente. Anche la temperatura ottimale dell’acqua viene calcolata automaticamente e di conseguenza il sistema di gestione provvede a comunicare all’unità esterna il segnale per determinare il setpoint della temperatura di evaporazione e condensazione per la produzione del gas refrigerante. L’unità idronica può essere installata all’interno nell’edificio, rendendo superflua l’adozione di un fluido antigelo, riducendo in questo modo il consumo energetico per la circolazione del fluido rispetto ai gruppi refrigeratori tradizionali.
La versione a pompa di calore utilizza il refrigerante R32 a basso GWP con vantaggi in termini di riduzione netta della quantità di CO2 equivalente immessa in ambiente, che vanno a sommarsi ai benefici della riduzione della carica.
La versione a recupero di calore presenta prestazioni identiche a quelle di un sistema idronico a 4 tubi, con la differenza sostanziale di utilizzare soltanto 2 tubi, quindi la progettazione e l’installazione del sistema sono molto flessibili e semplificate in quanto non sono necessarie ulteriori pompe, serbatoi o valvole di commutazione. Inoltre, il numero sensibilmente minore di punti di collegamento limita il potenziale di perdita, aumenta la sicurezza di impiego e riduce il bisogno di manutenzione. In questa versione la produzione dell’acqua è affidata a uno speciale distributore dotato di due gruppi di scambiatori di calore a piastre. Durante il funzionamento “misto caldo e freddo”, uno scambiatore fornisce acqua calda mentre l’altro fornisce acqua fredda al rispettivo collettore.
Qui sotto il confronto tra lo schema funzionale di un sistema idronico a 4 tubi e di
un sistema VRF di tipo ibrido (Mitsubishi):
Sistemi VRF di tipo ibrido per il retrofit di strutture ricettive: tre progetti
Scopri i tre casi studio di recenti progetti: