Leader nei settori del comfort climatico, dell’efficienza e della distribuzione dei fluidi, RBM (Nave, BS) anticipa la concorrenza rivolgendosi per prima ad un settore in costante espansione, quello delle pompe di calore.
RBM offre un’ampia gamma di filtri defangatori magnetici concepiti per risolvere problemi impiantistici dovuti ad inquinamento da particelle (tra i quali MG1, il primo filtro magnetico sotto-caldaia supercompatto brevettato, il più venduto in Italia e il preferito in assoluto dagli installatori), nella quale entrano a far parte due modelli autopulenti studiati appositamente per le pompe di calore: MP1 e MP2.
Questi dispositivi presentano infatti i.caratteristiche idrauliche tali da assicurare una minore perdita di carico rispetto ai filtri tradizional È un vantaggio non di scarso rilievo, perché il funzionamento di questo tipo di apparecchiature è fortemente penalizzato in presenza di rilevanti perdite di carico. Pertanto le pompe di calore su cui vengono installati MP1 e MP2 garantiscono maggiore efficienza e minori emissioni di CO2.
I due nuovi prodotti risolvono problematiche dovute alla presenza di particelle, soprattutto sabbia e ruggine, che si formano per effetto della corrosione e delle incrostazioni durante il normale funzionamento di un impianto. MP1 e MP2, attraverso la loro azione efficace e costante, raccolgono tutte le impurità presenti nell’impianto, impedendone la circolazione all’interno, ed evitano così l’usura e il danneggiamento di tutti i componenti che lo costituiscono.
Il loro principio di funzionamento verte sul percorso obbligato a cui è sottoposta l’acqua nell’impianto, che attraversa le maglie della cartuccia ed entra nella camera di filtrazione. Qui il fluido carico di detriti subisce un trattamento di “pulizia” attraverso l’azione contemporanea di una cartuccia filtrante e di un magnete. Ciò porta gradualmente alla completa rimozione dello sporco, che viene fermato e accumulato sul fondo dello stesso ed espulso attraverso l’apertura di un apposito rubinetto di scarico.
Eliminare la presenza di impurità all’interno di un impianto termico è un fattore decisivo per garantirne un funzionamento ottimale. Il pericolo di intasamento è provocato non solo dai fanghi che si formano naturalmente all’interno, ma anche da particelle estranee (il più delle volte di dimensioni microscopiche) generate dall’ossidazione delle superfici metalliche, da residui di materiali e lubrificanti utilizzati in fase di installazione e da frammenti rilasciati dagli stessi componenti del sistema. Nel tempo i depositi incrostati possono causare il malfunzionamento di valvole e pompe. Sono rischi da non sottovalutare perché processi di questo genere possono innescare il rischio di rotture di componenti dell’impianto e provocare una sensibile riduzione delle performance del sistema, anche in termini di aumento del consumo energetico.
Decisamente rilevanti sono i vantaggi ambientali derivanti dall’installazione di MP1 e MP2 rispetto ai tradizionali filtri defangatori: considerando un utilizzo annuale standard di una pompa di calore (pari a 1.640 ore circa), grazie a MP1 servono mediamente 41 alberi in meno per assorbire le emissioni di CO2 prodotte, mentre per MP2 ne occorrono 24 in meno.
Infine il consiglio suggerito ai tecnici idraulici da RBM: MP1 e MP2 vanno installati sul circuito di ritorno, in ingresso alla pompa di calore, per proteggerla da tutte le impurità presenti nell’impianto, soprattutto nella fase di avviamento.