Uno studio per individuare le migliori tecnologie per il riscaldamento nel residenziale

riscaldamento residenzialeUno Studio realizzato da Assotermica in collaborazione con l’Università di Pisa mira a calcolare le prestazioni dei generatori termici utilizzati nel settore residenziale italiano per individuare, a seconda della tipologia di abitazione e della fascia climatica nella quale sono collocati, le migliori tecnologie da installare in base a prestazioni ed efficienza energetica.

Per realizzare gli obiettivi attesi dalla transizione ecologica, gli operatori termotecnici e gli utenti finali hanno a disposizione, ad oggi, una vasta varietà di tecnologie di generazione e vettori energetici tradizionali e non: ciascuno ha specifiche potenzialità e specifiche limitazioni, legate alla particolare utenza servita, all’entità dei servizi energetici offerti, alla zona climatica e alle reali condizioni operative dinamiche.

In questo contesto, lo studio condotto dal dipartimento DESTEC dell’Università di Pisa in collaborazione con Assotermica (federata Anima Confindustria) ha analizzato le prestazioni energetiche, ambientali ed economiche di diverse soluzioni per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, anche con combustibili innovativi, facendo riferimento a un set di “edifici tipo” rappresentativi del comportamento energetico medio del parco residenziale italiano. L’obiettivo è quello di confrontare le potenzialità di ogni soluzione, individuando le più promettenti secondo tutti gli obiettivi della transizione.

Paolo Conti, docente dell’Università di Pisa, ha presentato le conclusioni della ricerca durante l’evento organizzato da Assotermica “L’industria del riscaldamento protagonista della transizione ecologica”: «Le prime valutazioni dello Studio mostrano come sia possibile creare una sinergia tra risparmi economici per gli utenti e gli obiettivi energetico-ambientali della transizione energetica.

Non è possibile identificare a priori un’unica soluzione universalmente migliore rispetto alle altre sul medio-lungo periodo. D’altra parte – prosegue Conti – lo Studio ha evidenziato il potenziale delle pompe di calore a gas e degli apparecchi ibridi, che riescono a unire i vantaggi dell’utilizzo del vettore elettrico e dei generatori di calore a combustione, ottenendo benefici contemporanei su tutti i tre indicatori: ambientale, energetico ed economico. L’utilizzo di idrogeno verde e di biometano in miscela consentirebbe un ulteriore risparmio di CO2 e di energia primaria non rinnovabile».

Lo studio ha analizzato le prestazioni energetiche, ambientali ed economiche di diverse soluzioni tecnologiche per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Principalmente sono state comparate le potenzialità delle caldaie a condensazione, delle pompe di calore sia elettriche che a gas e degli apparecchi ibridi rispetto alle vecchie caldaie. Inoltre per tutti i generatori a combustione è stato simulato l’impiego di metano, miscela al 20% in volume di idrogeno “verde”, miscela al 20% in volume di biometano e 100% idrogeno verde.

Secondo Alberto Montanini, presidente di Assotermica «Lo Studio dimostra come in questo particolare momento storico, in cui è pressante la necessità di ridurre i consumi per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria, gli apparecchi ibridi factory made siano una scelta vincente.

Grazie agli ibridi infatti è possibile ottenere convenienza non solo economica ma anche energetica e ambientale, senza dimenticare il tema della sicurezza dell’approvvigionamento. Oltre a questo, trova conferma il principio secondo il quale la vera forza della nostra industria è quella di poter offrire una pluralità di tecnologie, ognuna delle quali ha caratteristiche tali da poter contribuire da protagonista alla sfida della decarbonizzazione».