Settore HVAC+R: le opportunità di crescita da non lasciarsi sfuggire

HVAC+R
MCE – Mostra Convegno Expocomfort, manifestazione fieristica dedicata alle aziende del settore HVAC+R, delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, si terrà dal 28 giugno al 1° luglio 2022

Efficienza energetica e sostenibilità ambientale sono le due parole chiave che le aziende del mercato HVAC+R devono tenere in mente se vogliono essere in grado di sfruttare al meglio tutte le opportunità che il settore offre loro in questo momento, contrassegnato, peraltro, da decisi segnali positivi.

Come anche riaffermato dalle stime dell’Ufficio Studi ANIMA Confindustria, il settore idrotermosanitario sta vivendo un periodo di crescita costante, con un segno positivo in tutti gli indicatori: dalla produzione, passando per l’esportazione e concludendo con gli investimenti.

La situazione del settore idrotermosanitario dello scorso anno è stata sicuramente frenata a causa della pandemia, ma già nel 2020 il suo consuntivo, seppur contenuto, aveva fatto ben sperare per l’anno successivo. E infatti, il 2021 prevede una crescita potenziale di oltre il 20%, per un valore totale di oltre 12 miliardi di euro.

L’export rimane ancora una volta il punto di forza del settore, con un +19,6% e una stima che si aggira attorno ai 7,5 miliardi di euro, ben oltre i numeri precedenti la pandemia. Per quanto riguarda il settore degli investimenti, infine, il 2021 conta di chiudere a +6,5%, avvicinandosi ai 450 milioni di euro.

Marco Nocivelli, Presedente di ANIMA Confindustria

Questo il commento di Marco Nocivelli, presidente ANIMA Confindustria, relativamente alle stime sopra riportate: «Il comparto idrotermosanitario sta vivendo un periodo particolarmente positivo nel 2021, spinto dalle incentivazioni e dalle nuove richieste di abbattimento delle emissioni. Come ANIMA siamo soddisfatti per i bonus edilizi che stanno promuovendo tecnologie sempre più efficienti, ma continuiamo a ribadire la necessità di snellire le pratiche per il Superbonus e di rendere i piani di incentivazione strutturati su un arco temporale di almeno 3-4 anni, per permettere a tutta la filiera di garantire i lavori in tempi ragionevoli. Oggi il comparto si trova a fronteggiare la scarsità di materie prime e microchip, e perfino le imprese dell’edilizia si trovano in difficoltà per la mancanza di ponteggi. Con un orizzonte temporale così breve degli incentivi, è impossibile rispettare tutte le scadenze».

Sostenibilità ambientale ed economia circolare

I dati delle previsioni 2021 sono dunque un’importante indicatore della ripresa del settore in atto, una ripartenza che, come anticipato, non può prescindere da nuove tematiche emerse nel corso degli ultimi anni, in primis quella della sostenibilità ambientale.

Questa centralità è analizzata nel rapporto intitolato Sustainable Disruption: 12 Decarbonising Technologies for Cities, realizzato da The Economist Group, una ricerca che ha individuato le 12 tecnologie chiave che hanno il potenziale per aiutare le città a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio prefissati, creando allo stesso tempo posti di lavoro, riducendo i costi per l’energia per i residenti e migliorando la qualità generale della vita.

Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia

Come spiega Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia, la società organizzatrice di MCE – Mostra Convegno Expocomfort: «Queste tecnologie sono suddivise in tre settori – edilizia e costruzioni, trasporti, infrastrutture – settori che troveranno ampi spazi di confronto e dibattito durante MCE 2022 (in programma dal 28 giugno al 1° luglio 2022, presso Fiera Milano), perché le aziende che partecipano a MCE hanno un ruolo importante nell’integrazione di questi 3 settori. Integrazione che, secondo noi, vede nell’Economia Circolare il percorso più efficace per trasformare i propositi di riduzione dell’impatto sull’ambiente da parte del mondo industriale in una realtà concreta e raggiungibile in tempi sostenibili.

Ed è proprio sull’Economia Circolare che abbiamo deciso di investire creando un tavolo di dibattito per favorire le buone pratiche e mettere a disposizione dei nostri espositori informazioni e strumenti utili. Abbiamo già realizzato un primo evento e durante MCE si svolgeranno i primi Stati Generali sull’Economia Circolare a cui parteciperanno esperti e imposteremo il programma futuro con il prezioso supporto del Politecnico di Milano».

Tecnologie digitali e transizione ecologica: lo studio dell’Energy & Strategy Group

Al Politecnico di Milano, attraverso la sua divisione Energy & Strategy Group, è stato infatti chiesto da MCE di analizzare il ruolo delle tecnologie digitali all’interno di questo processo di transizione ecologica volta al perseguimento degli obiettivi di riduzione di emissioni nocive.

Nello specifico, lo studio commissionato al Politecnico ha analizzato i seguenti ambiti: Smart Industry, Smart Building, Smart Mobility e Smart District.

Soffermandoci sui primi due ambiti, possiamo notare come, da figura 2, all’interno della Smart Industry, ossia l’ambito volto allo sviluppo di soluzioni di efficientamento energetico tramite l’utilizzo e l’analisi di dati, la disponibilità di soluzioni e investimenti in tecnologie digitali siano in costante crescita e come, allo stesso tempo, le soluzioni industriali del comparto HVAC incidano in modo significativo.

tecnologie digitali e transizione energetica
Figura 2

Con il termine Smart Building si fa invece riferimento a un edificio in cui gli impianti presenti sono gestiti in maniera intelligente ed automatizzata attraverso l’adozione di un’infrastruttura di supervisione e controllo al fine di minimizzare il consumo energetico. Edifici dunque caratterizzati da elevati protocolli di safety & security, ma non solo, in grado di assicurare comfort e qualità di vita migliori, anche in termini di salute dei suoi occupanti.

È evidente come, anche in questo secondo ambito, il settore HVAC+R possa svolgere un ruolo fondamentale al fine di far raggiungere all’edificio una “maturità” tale da permettere una concreta transizione ecologica. E la strada da percorrere in questa direzione è ancora lunga dato che, per quanto riguarda il settore residenziale, l’85% degli edifici analizzati appartiene al livello di maturità di tipo 1, maturità limitata, che consiste nell’avere un numero limitato di building devices and solutions gestiti prevalentemente da differenti piattaforme.

Vedere la transizione ecologica non solo come una necessità ma come una vera e propria opportunità sarà la chiave per affrontare le nuove sfide del mercato.

«Sappiamo bene che l’Italia è la patria di edifici storici e, in quanto tali, vecchi sia come età, sia come infrastrutture e tecnologie – commenta Pierini –. Laddove però si costruisce ex novo e sono presenti investimenti e visioni imprenditoriali la strada intrapresa è quella giusta e il 25% altamente tecnologico del settore terziario lo conferma. Per il settore residenziale adesso devono iniziare ad andare maggiormente in questa direzione le imprese costruttrici, quelle del nostro comparto sono pronte a raccogliere la sfida e a fornire tutte le tecnologie indispensabili per uno sviluppo integrato».