Revisione della Direttiva europea sulle acque potabili

La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della direttiva sulle acque potabili,

che è stata preceduta da una valutazione della legislazione esistente e da una consultazione pubblica.

La proposta include quattro elementi principali:

– Migliori standard per la sicurezza dell’acqua. L’elenco delle norme sarà aggiornato ed esteso in linea con le più recenti conoscenze scientifiche e sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.

– Un rischio ridotto per gli Stati membri e i cittadini. Applicando una valutazione della sicurezza delle acque basata sul rischio in tutta l’Ue, le autorità saranno in grado di identificare i possibili rischi per le fonti d’acqua già a livello di distribuzione.

– Obbligo di migliorare l’accesso all’acqua. Ne beneficeranno persone senza o con accesso limitato all’acqua. Il consumo globale di acqua di rubinetto – un’opzione economica, sicura e rispettosa dell’ambiente – dovrebbe aumentare. Ciò aiuterà i consumatori a risparmiare denaro, contribuendo a ridurre i rifiuti di plastica che entrano nei nostri fiumi e mari e ad abbassare le emissioni di gas serra.

– Maggiore trasparenza, anche per i servizi idrici. Grazie a nuove regole di trasparenza, i consumatori riceveranno informazioni online, in modo intuitivo, sulla disponibilità di servizi idrici nella loro zona. I consumatori responsabilizzati sono nella posizione migliore per richiedere servizi di buona qualità ad un prezzo equo.

La Commissione ha collaborato con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per rivedere l’elenco delle norme (parametri) che definiscono l’acqua potabile sicura. L’elenco proposto include 18 parametri nuovi o modificati per una migliore protezione da batteri e virus patogeni; sostanze naturali ma nocive come l’uranio o le microcistine; contaminanti emergenti dall’industria come composti perfluorinati; sottoprodotti di disinfezione o impurità di distribuzione come clorato, acidi aloacetico o bisfenolo A.

Per quanto riguarda i nuovi parametri, la proposta di revisione chiede anche di introdurre nuovi controlli sulle microplastiche. Le microplastiche considerate rilevanti sulla base di una valutazione del rischio saranno regolarmente monitorate nei corpi idrici utilizzati per l’estrazione di acqua potabile, in modo da poter adottare misure di mitigazione laddove necessario. Si richiede inoltre la vigilanza sulla Legionella, batterio in grado di causare serie affezioni alle vie respiratorie, attraverso controlli regolari e adeguati dei sistemi idrici artificiali per prevenire casi di proliferazione e contaminazione delle persone.

La Commissione ritiene che regole riviste favoriranno l’accesso all’acqua e ridurranno ulteriormente i rischi per la salute, migliorando il trattamento delle acque e il monitoraggio della qualità. Secondo le stime, le nuove misure ridurrebbero i potenziali rischi per la salute associati all’acqua potabile da circa il 4% a meno dell’1%.

Per quanto riguarda i riflessi della nuova normativa sull’operato dei fornitori di prodotti, la Commissione sottolinea che la proposta stabilisce le regole sulle quantità consentite di determinate sostanze nell’acqua e fornisce quindi una guida molto chiara per la produzione di tubi e rubinetti igienicamente sicuri.

Ad esempio, include nuovi parametri microbiologici per evitare i biofilm e la crescita microbiologica all’interno del sistema di distribuzione, rafforza i requisiti di piombo e cromo per impedire la migrazione indesiderata dai metalli nell’acqua del rubinetto e impone limiti rigorosi per acrilammide, bisfenolo A, epicloridrina, nonilfenolo, PFAS, o cloruro di vinile, che garantirà componenti in plastica sicuri.

Inoltre – conclude la Commissione – gli standard tecnici sviluppati nell’ambito del regolamento sui prodotti da costruzione ridurranno significativamente la necessità di più procedure di collaudo sviluppando standard a livello UE. Ciò dovrebbe ridurre i costi per le procedure di approvazione e migliorare l’accesso al mercato per le imprese in tutta l’Ue.