Grazie alla completa sostituzione dell’impianto di condizionamento idronico con un sistema a espansione diretta, un rinomato hotel milanese ha sensibilmente ridotto costi ed emissioni migliorando il comfort dei clienti.
Una corretta climatizzazione degli ambienti e la disponibilità di acqua calda sanitaria sono requisiti irrinunciabili per l’ospitalità alberghiera. Una dotazione impiantistica efficiente, flessibile e sicura costituisce un importante investimento per i gestori questo tipo di attività. L’intervento recentemente completato presso l’Hotel Gran Duca di York, oggi equipaggiato con un sistema VRF performante ed evoluto, offre l’occasione per approfondire problematiche, opportunità e soluzioni attraverso la testimonianza del progettista interno all’impresa.
I motivi del progetto
«Ci occupiamo da circa 15 anni degli impianti al servizio dell’Hotel Gran Duca di York e di altre prestigiose strutture alberghiere della stessa società – afferma l’ing. Rino Del Curto, Direttore tecnico di TECVA, azienda con sede a Milano specializzata nella manutenzione degli impianti meccanici.
La riqualificazione tecnologica ed energetica degli impianti di climatizzazione e idrico-sanitari era il principale obiettivo del progetto. Prima dell’intervento l’edificio era equipaggiato da 2 caldaie alimentate a gasolio (ciascuna da 145 kWt) e da 1 gruppo frigorifero con condensazione ad acqua di torre (120 kWf), installatati una ventina d’anni fa. I terminali negli ambienti, inoltre, erano ingombranti e troppo rumorosi ed erano alimentati da tubazioni sottodimensionate per la distribuzione dell’acqua calda e refrigerata.
In sostanza, le prestazioni degli impianti esistenti non erano più adeguate agli standard contemporanei per quanto riguardava il comfort termoacustico delle camere, i consumi, i conseguenti costi di gestione e manutenzione e, anche, le emissioni in atmosfera.
Anche la durata dei lavori e il loro impatto sull’edificio sono stati attentamente considerati nella scelta della soluzione da installare. Avevamo infatti la necessità di ottimizzare i tempi necessari alla sostituzione degli impianti, per ridurre al minimo il periodo di chiusura dell’attività, e di salvaguardare l’architettura degli interni, per limitare gli interventi edili».
Alternative a confronto
Come avete affrontato la commessa?
«TECVA opera dal 1995 nel settore dell’installazione e manutenzione degli impianti idronici, sanitari e antincendio. Per soddisfare al meglio le richieste dei clienti effettuiamo sempre un’attenta valutazione delle possibili alternative tecnologiche e delle diverse problematiche costruttive, funzionali ed economiche. In questo caso abbiamo messo a confronto due ipotesi:
- la sostituzione dei generatori esistenti con caldaie alimentate a metano e pompe di calore aerotermiche;
- il completo rinnovamento impiantistico con un nuovo sistema basato su pompe di calore a espansione diretta.
La prima ipotesi comportava la realizzazione e l’alimentazione di una nuova centrale termofrigorifera sulla copertura, a fronte di significative complessità legate asia all’impatto sulla statica e sull’immagine architettonica dell’edificio, sia alle emissioni acustiche in una zona prestigiosa del centro storico.
La recente crisi energetica ha offerto un’ulteriore indicazione circa l’opportunità di evitare il ricorso al metano. Per valutare la seconda ipotesi abbiamo fatto riferimento a diverse soluzioni, preferendo quella proposta dal servizio di supporto tecnico di Toshiba Italia Multiclima, che qualche anno prima ci aveva già supportato per il progetto di riqualificazione impiantistica dell’Hotel Spadari al Duomo, anch’esso ospitato in un edificio storico situato nel centro della città, e che anche in questo caso ci ha fornito una valida consulenza a 360 gradi.
La soluzione individuata – un impianto a espansione diretta a 3 tubi, con moduli idronici e sistema di controllo e supervisione da remoto – è risultata la più idonea dal punto di vista del comfort, del contenimento dei consumi e delle emissioni atmosferiche e acustiche, oltre che della semplicità e rapidità d’intervento».
Gli impianti in sintesi
Accogliente ed elegante, l’Hotel Gran Duca di York (superficie climatizzata 1.305 m2; volume climatizzato 5.390 m3) occupa la settecentesca Casa dei Dottori dell’Ambrosiana, un edificio di 4 piani fuori fuori terra che si sviluppa attorno a un cortiletto, delimitato lungo la strada da un portale con loggiato.
Adibito ad albergo nei primi anni ‘70, l’edificio sorge in zona climatica E (2.404 gradi giorno; T esterna: -5 °C; 35°C; U.r. 50%). I requisti termoigrometrici di progetto prevedono: T interna invernale 22±1 °C con U.r. 50%, in inverno; T interna estiva 23±1 °C con U.r. 60%.
Il nuovo impianto di climatizzazione è basato su sistemi VRF a recupero di calore prodotti da Toshiba e comprende:
- 4 unità esterne (da 10 HP a 12 HP), installate in copertura su un basamento metallico soprastante una porzione di tetto piano, in posizione non visibile dalle strade circostanti, che alimentano le selettrici situate negli office ai vari piani dell’hotel;
- 44 terminali ribassati di tipo canalizzato (da 0,8 a 1,25 HP), di cui 33 celati dai controsoffitti dei disimpegni interni alle camere, mentre i restanti sono inseriti in controsoffitti e spazi tecnici negli ambienti collettivi ai piani terreno e ammezzato (hall, reception, ufficio, bar, sale per colazione e tv, ecc.);
- 4 moduli idronici alloggiati nell’ex centrale tecnica ipogea, assieme a 2 bollitori (ciascuno 1.000 l) e ai circolatori che alimentano la rete di distribuzione dell’ACS.
In pratica ogni piano dispone di un’unità esterna e di un modulo idronico dedicati, a vantaggio della flessibilità nell’uso e della semplicità negli interventi di manutenzione. Nel rispetto della norma EN 378 è stata verificata la quantità massima di refrigerante R410 ammessa nei singoli locali.
La gerarchia del sistema permette la temporanea disattivazione della sezione impiantistica al servizio di ogni singolo piano, anche per facilitare la manutenzione, l’individuazione e la risoluzione rapida di eventuali malfunzionamenti senza compromettere la funzionalità e il comfort nel resto dell’edificio.
Modalità d’intervento
Come sono stati organizzati i lavori?
«In questo caso era fondamentale ridurre al minimo la durata dell’indispensabile sospensione dell’attività alberghiera, perciò l’intervento è stato articolato in due fasi. La prima è stata relativamente rapida e si è svolta con l’hotel in funzione, all’inizio della stagione estiva 2023. Utilizzando una gru, la torre di evaporazione situata sulla copertura è stata rimossa e sostituita con le nuove motocondensanti.
Contestualmente, mediante un ponteggio, il cavedio esterno che collegava refrigeratore e torre è stato svuotato e riutilizzato per l’inserimento dei nuovi circuiti. Le reti attraversano in verticale l’edificio, raggiungendo tutti i locali di servizio ai vari piani, dove sono state installate le selettrici, fino alla centrale tecnica.
La seconda fase si è svolta con l’hotel chiuso: sono stati rimossi tutti i restanti impianti meccanici ai piani (tubazioni, ventilconvettori, ecc.), per installare le nuove unità interne, ed è stata smantellata la centrale tecnica, sostituita dai moduli idronici e dai nuovi componenti dell’impianto idrico-sanitario. Complessivamente i lavori sono durati 6 settimane, con consegna degli impianti collaudati nell’agosto 2023.
La possibilità di riutilizzare il cavedio esistente ha agevolato sia la progettazione, evitando la centralizzazione dei terminali sotto un unico sistema a vantaggio di una maggiore sicurezza e ridondanza, e ha facilitato la posa delle reti, senza sottrarre spazio prezioso agli ambienti abitati.
I collegamenti tra le selettrici e le unità interne sono stati eseguiti in un’unica tratta, con un numero limitato di giunzioni, riducendo il rischio di perdite di gas refrigerante in fase di esecuzione come in esercizio. Fortunatamente non abbiamo incontrato imprevisti, rispettando il cronoprogramma concordato con il committente».
La climatizzazione dei singoli ambienti dell’Hotel Gran Duca di York è affidata a 44 unità interne MMD-UP0071SPHY-E (2,5 kWt; 2,2 kWf) ed MMD-UP0121SPHY-E (3,6 kWt; 4,0 kWf), alimentate da una rete a 3 tubi attestata su 4 motocondensanti della linea SHRMe, di cui 3 MMY-MAP1006FT8P-E da 28 kW (SCOP 3,53; SEER 6,03) e 1 MMY-MAP1206FT8P-E da 33,5 kW (SCOP 3,71; SEER 5,94).
I 4 moduli idronici MMW-AP0481CHQ-E da 14 kWt provvedono alla produzione dell’ACS (temperatura massima in mandata 82 °C) e, se dotati di valvole di miscelazione, possono essere impiegati anche per il riscaldamento con terminali idronici e radianti.
In collaborazione con il progettista
«Oltre alla tecnologia disponibile, il nostro punto di forza è il rapporto privilegiato che, come in questo progetto, il servizio di supporto tecnico di Toshiba Italia Multiclima è in grado di instaurare con il progettista. In primo luogo ci assicuriamo che il progettista abbia accesso a strumenti e risorse aggiornati e adeguati per svolgere il proprio lavoro in modo efficiente. Questo potrebbe includere condivisione di software di progettazione avanzati, informazioni e documentazione tecnica.
Collaborare alla pianificazione e all’organizzazione del progetto – incluse la gestione delle risorse, la programmazione delle attività, la gestione delle consegne dei materiali e altre attività logistiche – coinvolge diverse figure aziendali con le quali ci interfacciamo quotidianamente.
Supportiamo inoltre la comunicazione tra lo studio di progettazione, il cliente, l’installatore e altri stakeholder del progetto, garantendo che le informazioni siano trasmesse in modo chiaro e tempestivo e che le aspettative siano gestite in modo efficace. La ricerca di soluzioni innovative e creative per affrontare le sfide del progetto, ad esempio attraverso l’identificazione di nuove tecnologie o approcci progettuali, ci consente di instaurare collaborazioni fruttuose e di affrontare anche progetti nuovi e stimolanti».
Vantaggi tangibili
Quali risultati avete ottenuto?
«I principali vantaggi energetici del nuovo impianto VRF consistono nell’alimentazione, esclusivamente elettrica, e nell’elevatissima efficienza energetica del sistema Toshiba che, anche grazie al recupero del calore nel ciclo estivo, non ha richiesto l’incremento della potenza del contatore – riprende l’ing. Del Curto.
A parità di fabbisogno termofrigorifero, il nuovo impianto dovrebbe permettere una riduzione dei consumi del 20÷30%. Attualmente non disponiamo dei dati di funzionamento per un anno completo, ma le letture a nostra disposizione sono in linea con le previsioni del progetto. La rimozione dell’ingombrante torre di raffreddamento, visibile dalla strada, ha notevolmente migliorato l’immagine architettonica.
Sotto il profilo ambientale, il nuovo impianto è perfettamente coerente con l’indirizzo delle norme in materia di contenimento delle emissioni inquinanti nei centri urbani, che prevede l’eliminazione dei generatori alimentati da combustibili fossili. Dal punto di vista operativo, i lavori si sono svolti in tempi realmente molto contenuti e, anche grazie alle ridotte dimensioni di circuiti e terminali, hanno comportato l’esecuzione di minimi interventi edili.Grazie a un finanziamento regionale, il periodo di rientro dell’investimento dovrebbe essere nell’ordine di 4÷5 anni.
Oggi l’intero edificio risulta perfettamente climatizzato e, al contempo, silenzioso, a beneficio del comfort degli ospiti e quindi della reputazione dell’attività, il cui valore è molto importante nel settore dell’hotellerie. Inoltre sono stati completamente riqualificati anche i quadri elettrici a supporto dell’impiantistica meccanica, aumentando considerevolmente la sicurezza dell’edificio.
Nella nostra esperienza le tecnologie più evolute per la climatizzazione offrono soluzioni efficaci ed efficienti, specie nel caso di ristrutturazioni che presentano vincoli strutturali. Anche per l’Hotel Gran Duca di York i risultati sono stati decisamente positivi».
Selection Tool consente al progettista di creare anche report provvisori, completi di diagrammi e schemi, e report finali dettagliati, nei formati PDF e DXF, per consentirne l’importazione nei pacchetti software del cliente ai fini della valutazione fra soluzioni alternative.
L’app Wave Tool è invece dedicata ai service: consente di verificare lo stato di funzionamento dell’impianto e permette l’accesso alle informazioni sia agli operatori in sito, sia al supporto tecnico collegato da remoto, riducendo il tempo di risoluzione della problematica.