L’UE riduce l’utilizzo delle sostanze dannose per l’ozono

Nuovi dati pubblicati dall’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) mostrano che, nel 2022, l’Unione europea ha continuato a progredire positivamente verso l’obiettivo dell’Unione e l’impegno globale di eliminare gradualmente l’uso di sostanze che distruggono lo strato di ozono (ODS), in linea con l’impegno assunto nell’ambito del Protocollo di Montreal.

Come noto, le ODS sono ampiamente utilizzate nei refrigeranti, nei polimeri, nei prodotti farmaceutici e nei prodotti chimici agricoli. Nel 2022, la produzione e l’utilizzo di queste sostanze da parte degli Stati membri dell’Unione europea sono stati inferiori alle quantità distrutte ed esportate, con un saldo negativo di – 3.623 tonnellate.

Il Protocollo di Montreal – ricorda l’Agenzia europea – copre oltre 200 singole sostanze con un elevato potenziale di riduzione dell’ozono (ODP), inclusi clorofluorocarburi (CFC), halon, tetracloruro di carbonio (CTC), 1,1,1-tricloroetano (TCA), idroclorofluorocarburi (HCFC), idrobromofluorocarburi (HBFC), bromoclorometano (BCM) e bromuro di metile (MB), tutti indicati come “sostanze controllate”. Il Protocollo di Montreal è stato modificato nell’ottobre 2016, a Kigali, in Ruanda, per regolamentare gli idrofluorocarburi (HFC).

Utilizzati come sostituti dei CFC, gli HFC sono potenti gas serra e la loro produzione e consumo sono cresciuti in modo significativo negli ultimi decenni. Sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo si sono impegnati a ridurre la produzione e il consumo di HFC nei prossimi tre decenni.

La Commissione europea – conclude l’Agenzia – ha pubblicato una proposta per una revisione del regolamento UE sull’ozono nell’aprile 2022. Il nuovo regolamento consentirebbe di prevenire l’equivalente di 180 milioni di tonnellate di CO2 e 32.000 tonnellate di emissioni potenziali di riduzione dell’ozono entro il 2050.