Il Ministro Pichetto, in merito al PNIEC, ha tracciato gli obiettivi di un intervento che vuole superare l’attuale frammentazione con un approccio integrato.
«La bozza di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi la frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive». Così, presso la Commissione Ambiente della Camera, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, ha parlato ai parlamentari nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia.
Il ministro del MASE ha ricordato la necessità di un approccio integrato in un’ottica di sostenibilità in vari ambiti, tra cui quello della tutela ambientale, energetico, della digitalizzazione e della sicurezza.
«La riforma – ha spiegato il Ministro – dovrà avere una durata almeno decennale per rispondere agli sfidanti obiettivi europei previsti per il settore residenziale e dovrà essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva ‘Case Green’, garantire aliquote distribuite in un massimo di dieci anni e ammettere interventi sia singoli, che di riqualificazione energetica profonda, garantire costi massimi specifici omnicomprensivi ed essere affiancata da strumenti finanziari di supporto, quali ad esempio finanziamenti a tasso agevolato».
Questa prospettiva, ha ricordato il Ministro, deve accompagnarsi a un quadro di incentivi edilizi stabili nel tempo. Per l’edilizia pubblica, non ammessa ai meccanismi di detrazione, Pichetto ha ricordato gli strumenti di riqualificazione energetica attivati dal MASE, quali il Conto Termico, il PREPAC, il Fondo Nazionale Efficienza Energetica e l’Avviso CSE 2022.
Il ministro ha inoltre citato, nella commissione guidata dal Presidente Mauro Rotelli, i dati del Superbonus che, secondo i dati Enea al 30 settembre, vede un numero di asseverazioni pari a oltre 430 mila, il 17% dei quali su edifici condominiali. «Una norma – ha detto Pichetto – dai tanti buoni propositi, ma che ad un’analisi costi-benefici postuma, non viene giustificata dagli effetti espansivi rispetto ai problemi creati sui conti pubblici o sull’aumento dei prezzi nel settore».
Pichetto ha inoltre ribadito la posizione sulla direttiva “Case Green”, ricordando l’impegno del governo in sede negoziale per rimarcare “la peculiarità del contesto italiano” sottolineando che gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, per come delineati ad oggi, non sono raggiungibili per il nostro Paese.
Servono, insomma, conclude Pichetto, «parametri omogenei per la fotografia iniziale del parco immobiliare ed è per questo motivo che ho mandato ad un gruppo di esperti di approfondire la tematiche e fornire un quadro chiaro».