“La voce del freddo” è il secondo ciclo di podcast dedicato al mondo della refrigerazione e del condizionamento, realizzato grazie al contributo educazionale di Chemours. La terza puntata è dedicata ai gas refrigeranti e al ruolo che essi hanno per poter raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici che l’Unione Europea si è prefissata. La regolamentazione in corso di revisione impatterà pesantemente sulle scelte e sugli utilizzi di questi elementi chiave per l’efficienza e la sicurezza degli impianti di condizionamento e refrigerazione.
A parlarne è Ennio Campagna di Assogastecnici, l’associazione che raggruppa le principali aziende italiane che operano nel settore dei gas tecnici, speciali e medicinali ed è parte di Federchimica, che raggruppa le società del comparto chimico.
“In vari settori – illustra Campagna – si è ridotto molto l’uso dei gas ‘clima alteranti’ tra cui quello della refrigerazione commerciale, in cui si sta progressivamente impiegando fluidi a basso GWP e i gas cosiddetti ‘naturali’, come la CO2 e l’R290 (Propano). Questi gas non sono però sempre la migliore soluzione dal punto di vista ambientale, in quanto in una valutazione complessiva, vanno considerate non solo le emissioni dirette (dovute quindi al GWP del gas utilizzato), ma anche quelle indirette, prodotte dall’uso di combustibili fossili per la produzione dell’energia elettrica necessaria al funzionamento degli impianti.”
Campagna prosegue illustrando la posizione dell’associazione In merito alla revisione del Regolamento F-Gas: “Assogastecnici condivide pienamente l’impegno, assunto dalla UE, di ridurre le emissioni di Gas Serra del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma esprime una forte preoccupazione su alcuni punti della proposta di revisione del Regolamento UE F-Gas 517/2014 ad esempio per quello che riguarda la tempistica di riduzione delle quote di introduzione di prodotto sul mercato.”
Sempre riguardo alla revisione del regolamento Campagna evidenzia due punti importanti: “uno è la questione della sicurezza. L’imposizione di fluidi con GWP sempre più bassi, costringerebbe i produttori e gli utilizzatori finali, a scegliere apparecchiature funzionanti anche con idrocarburi per i quali, ad eccezione delle piccole apparecchiature commerciali, esistono dei vincoli che ne sconsigliano l’uso in presenza di persone. In alternativa, esistono comunque fluidi a moderata infiammabilità (classificati A2L) e con GWP di poco superiore, che rappresentano una valida alternativa ai gas altamente infiammabili. Un altro punto fondamentale è quello relativo alla reperibilità di refrigeranti per la manutenzione dei sistemi esistenti. Questo è un punto critico della proposta di revisione del Regolamento F-Gas: alcuni impianti in buone condizioni, che potrebbero avere ancora 10/20 anni di vita, nel giro di poco tempo, vista la prospettata mancanza di disponibilità dei vecchi fluidi, dovrebbero essere rottamati. “