Prevenire la “sindrome da edificio malato”: il ruolo chiave del progettista

"sindrome da edificio malato"Sempre più architetti e progettisti considerano l’inquinamento indoor un tema meritevole di attenzione, che va oltre la sola ventilazione meccanica controllata (VMC), oggi considerata essenziale per prevenirlo, ma non più sufficiente per risolverlo. Negli spazi chiusi, agenti chimici, fisici e organici generati da fonti esterne o interne sono a tutti gli effetti elementi che influiscono negativamente sulla salute e, come tali, vanno debellati o, ancor meglio, prevenuti già in fase di progettazione.

In Italia più di 2 milioni di persone vivono in aree dove i limiti UE sulla concentrazione di inquinanti sono sistematicamente violati, Pianura Padana in testa, soprattutto per quanto riguarda l’azoto e le polveri sottili.

Inquinamento indoor

Il patrimonio edilizio italiano sconta la mancata attenzione che questo argomento ha sofferto in passato: il patrimonio nazionale da riqualificare e ristrutturare è vastissimo, basti pensare che l’89% delle strutture è in una classe compresa fra la D e la G (fonte ENEA e ISTAT) e che anche gli stabili già riqualificati con isolamento termico (es. cappotto) e la sostituzione dei serramenti, se da un lato vantano buone performance energetiche, possono non esserlo per la qualità dell’aria, che proprio per l’ermeticità degli ambienti risulta poco salutare.

Una casa isolata, infatti, può avere livelli di umidità alti causati dal poco ricambio d’aria che si evidenziano in problemi come muffe, condensa e accumuli di sostanze inquinanti negli ambienti interni, polveri sottili, formaldeide, gas da combustione, inquinanti da solventi e detergenti, VOC, Radon, acari, batteri e altro.

Il progettista ha un ruolo chiave nel prevenire quella che viene chiamata “sindrome da edificio malato”, fenomeno che si stima riguardi il 30% delle persone che permangono a lungo in edifici chiusi e che comporta febbre, mal di testa, irritazioni e dolori muscolari riconducibili a una sensibilità chimica multipla.

Spesso sono le categorie più fragili come anziani e bambini a farne le spese: negli ultimi 20 anni la percentuale di bambini allergici in Italia è passata dal 7 al 25% (fonte Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica Siaip http://congresso.siaip.it/2019/home).

Oggi la ventilazione meccanica controllata non è più sufficiente a far fronte all’inquinamento indoor. Per affrontare la problematica nel suo complesso, il progettista deve agire su tre aspetti, sui quali si è specializzata MORE: temperatura, umidità e qualità dell’aria. Solo combinandoli è possibile raggiungere il pieno benessere abitativo.

Approccio integrato

L’attenzione a questi fattori riguarda anche lo stato di salute degli edifici stessi, non solo dei loro abitanti: controllando temperatura, umidità e qualità dell’aria in maniera organica, si prevengono anche danni sui pavimenti o sui muri, sulle porzioni in legno e sulle parti antiche e di pregio più vulnerabili.

Grazie a MORE e al suo approccio integrato, temperatura, umidità e qualità dell’aria vengono trattati in modo congiunto, affiancando il progettista nella scelta della soluzione più adatta per ogni situazione. MORE progetta l’invisibile: peculiarità dei suoi sistemi è l’assenza di correnti d’aria e di rumore, un grande valore aggiunto per il benessere abitativo. I sistemi MORE favoriscono il wellbeing degli spazi a partire da un concetto molto semplice: imitare la natura adattandosi alle abitudini, alle necessità e alle esigenze di chi li abita.

 

L'AZIENDA
MORE è la divisione di RBM che pensa e realizza soluzioni personalizzate ed efficienti per il wellbeing climatico abitativo. Una gamma di sistemi integrati invisibili e silenziosi, che minimizzano le correnti d’aria e permettono il completo controllo di temperatura, umidità e qualità dell’aria, contribuendo a migliorare la salubrità e a ridurre l’inquinamento degli ambienti. MORE si occupa anche della consulenza tecnica prestata ad architetti e progettisti. Questa unità operativa si avvale, infatti, di una squadra di numerosi ingegneri e specialisti che con la loro esperienza e competenza possono affiancare l’architetto e i progettisti tecnologici per individuare la soluzione più efficace per ogni spazio sia dal punto di vista energetico ed economico, sia per contribuire alla corretta gestione del sistema, una volta in opera. RBM progetta e produce componenti e sistemi idrotermosanitari innovativi, finalizzati alla massima efficacia ed efficienza, dai singoli componenti ai completi sistemi per il comfort climatico. L’azienda, che celebra nel 2023 i suoi primi 70 anni di vita, dispone di 4 stabilimenti produttivi ubicati in territorio bresciano, ha 5 filiali internazionali, impiega complessivamente oltre 250 dipendenti a fronte di un fatturato che nel 2022 si è attestato a quota 159 milioni. Tutte le sue attività strategiche sono internalizzate per garantire un maggiore controllo dell’intera filiera produttiva. Grazie a una costante attività di ricerca, testimoniata dal gran numero di brevetti proprietari, la gamma dei prodotti si allarga continuamente, spesso anticipando le esigenze di utenti, progettisti e installatori. Da questi processi di ricerca e sviluppo è nata MORE, la migliore soluzione per il wellbeing composta da sistemi innovativi e inimitabili. MORE propone il primo sistema integrato per la gestione e il controllo del clima in ambienti domestici e lavorativi e in spazi collettivi come alberghi, ospedali, residenze per anziani.

 

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