Corsi di aggiornamento per termotecnici e installatori e una sala polifunzionale dove è possibile visionare l’intera gamma dei prodotti. È nata Ivar Academy.
Per inaugurare ufficialmente la nuova Academy, adiacente all’headquarter di via IV Novembre 181 a Prevalle (BS), IVAR ha organizzato una settimana dedicata alla formazione, con ospiti e relatori autorevoli e preparati. Dal 9 al 12 maggio si sono susseguiti una serie di incontri e approfondimenti tecnici e un’intera giornata conclusiva riservata agli istituti tecnici superiori.
Durante le giornate dedicate alla formazione sono state inoltre organizzate alcune visite guidate alla scoperta del nuovo edificio, realizzato nell’ottica della sostenibilità, che comprende una sala polifunzionale da 70 posti pensata con tutta una serie di attrezzature per favorire la didattica, un grande showroom con tutti i prodotti dell’azienda e diverse aree verdi all’aperto.
Anche la nostra redazione ha partecipato all’evento e ha incontrato l’ing. Claudio Pinzi, responsabile consulenza tecnica, che ci ha raccontato come è nata la nuova struttura e quali saranno i futuri ambiziosi sviluppi.
Come nasce l’idea di realizzare un centro di formazione accanto all’headquarter di IVAR?
«Nasce dalla volontà di fare divulgazione. L’obiettivo è duplice: diffondere cultura tecnica e mantenere i contatti in prima persona con i professionisti che utilizzano i nostri prodotti. La nostra attività di formazione coinvolge il progettista, l’installatore e il banconista del punto vendita. Questo ci consente di avere dei feedback importanti che ci guidano poi nello sviluppo dei prodotti in modo da offrire ai professionisti soluzioni che siano davvero utili.
A queste attività nell’Academy, si affiancano poi quelle che realizziamo con il patrocinio degli ordini professionali dei periti industriali e degli ingegneri, in genere nelle loro sedi, con corsi che rilasciano crediti formativi».
Per quanto riguarda l’edificio, quali sono state le linee guida che hanno dettato la realizzazione di questo progetto particolarmente green?
«L’obiettivo era quello di creare una struttura che seguisse la filosofia di sostenibilità dell’azienda. Si va dall’utilizzo di pannelli fotovoltaici fino ad altri accorgimenti, come la vernice utilizzata sulle pareti dell’edificio, una vernice speciale a effetto fotocatalitico che con il sole riesce a effettuare una purificazione dell’aria.
Inoltre, è in progetto la realizzazione di uno spazio verde anche sul tetto, un dehor con un giardino pensile che offra la possibilità di un piano per trascorrere un momento di pausa godendo di una bella vista. A tutto ciò si aggiungono ovviamente gli accorgimenti per favorire l’isolamento e l’ombreggiamento, in particolare mediante il grigliato esterno che ha funzione sia estetica sia di protezione delle vetrate dall’impatto del sole».
Come è strutturata l’Academy?
«L’Academy consiste in una sala polifunzionale da 70 posti che è stata realizzata con una serie di attrezzature per favorire la didattica. Per esempio, il computer della sala è dotato di un monitor tablet, in modo da poter essere utilizzato con un livello di interazione maggiore rispetto a una presentazione classica.
Adiacente alla sala vi è uno showroom dove sono esposti i nostri prodotti e presto sarà completata un’ulteriore sala dedicata soprattutto alla parte pratica in cui sarà presente un pannello sinottico, dove una serie di nostri prodotti funzionanti installati mostreranno, tramite alcuni display, che cosa succede nell’impianto in determinate condizioni, quindi sarà una sorta di banco da lavoro dove i prodotti non saranno soltanto esposti come nello showroom, ma saranno fruibili per fornire un’esperienza diretta».
Come si svolgerà nel dettaglio la parte partica?
«Nella sala dedicata vi saranno dei prodotti funzionanti, connessi a dispositivi che permetteranno di simulare le diverse condizioni operative. Ci sarà un tavolo centrale su cui poter appoggiare i prodotti con la possibilità per l’idraulico di toccarli con mano, ma anche dandogli la possibilità di effettuare alcune operazioni.
Ad esempio, stiamo studiando la possibilità di svolgere corsi di programmazione dei nostri PLC, con delle cassette con potenziometri che permettono di simulare l’ingresso di sonde di temperatura, umidità, ecc. Ciò consente di capire che impostando il PLC si possono attivare un deumidificatore, un chiller o altri componenti dell’impianto.
Questo è molto utile per i tecnici che devono, una volta installato l’impianto, farne il commissioning, avviarlo e collaudarlo. E poi ci sarà la possibilità di fare altre operazioni come pressature, regolazioni di valvole o regolazione di detentori».
Quali obiettivi vi siete posti per il 2023? Quanti corsi di formazione vorreste erogare e quanti professionisti pensate di coinvolgere?
«Ora che abbiamo a disposizione questa sala l’obiettivo è quello di portare più persone possibile per conoscere da vicino la realtà aziendale. Oggi è stata la giornata di inaugurazione formale, ma l’attività e già partita lo scorso febbraio e finora abbiamo avuto almeno un paio di corsi a settimana con ospiti provenienti da diverse parti d’Italia. In termini di numeri, indicativamente possiamo prevedere di coinvolgere 700-800 persone entro fine anno».
Nel calendario incontri di quest’anno, quali saranno i principali focus?
«Un tema particolarmente importante è quello del commissioning perché va a braccetto con i protocolli di sostenibilità ambientale applicati agli edifici. Il concetto di approccio olistico alla sostenibilità di questi protocolli prevede che non soltanto sia importante l’aspetto energetico, ma anche quelli riguardano il comfort, la biodiversità, l’integrazione tra l’edificio e il tessuto territoriale in cui viene inserito e la riduzione del consumo idrico. Quindi tanti aspetti che non hanno solo a che vedere con l’energia, ma anche con la sensibilità nei confronti di un processo di qualità che aiuti poi a garantire determinati risultati in tema di sostenibilità.
Gli stessi protocolli di sostenibilità diventeranno un tema, perché l’Italia è il secondo Paese europeo dopo la Spagna, ad avere più edifici certificati LEED, ma si tratta di protocolli che non sono ancora perfettamente conosciuti, che sono molto sfaccettati e ci piacerebbe fare divulgazione su questo, proprio per far capire che non esiste solo il risparmio energetico, ma viene richiesto un approccio a 360°.
Resta poi di estrema attualità anche il tema del bilanciamento idraulico perché significa ottimizzare le risorse e quindi portare il calore e l’acqua laddove necessario, con i vari dispositivi, soprattutto quelli di tipo dinamico, spiegandone chiaramente i vantaggi».
A supporto della formazione in presenza, avete anche degli strumenti digitali?
«Sì, abbiamo sul nostro canale Youtube delle video-pillole che illustrano le caratteristiche di determinati prodotti. Per quanto riguarda la formazione, invece, abbiamo realizzato diversi webinar sugli argomenti di cui abbiamo parlato prima, ma l’obiettivo è quello di tornare a farlo il più possibile in presenza. Per chi si occupa di divulgazione è molto bello vedere le persone in viso e poter avere un certo grado di interazione.
Certo, non si può ignorare il fatto che la pandemia abbia cambiato l’approccio agli eventi formativi e per molti il webinar risulta estremamente comodo nelle sue modalità di erogazione, perché il tempo è ottimizzato. Quindi manterremo una quota di webinar, ma ci piacerebbe per i prossimi mesi cercare di concentrarci soprattutto sulla formazione in presenza, in particolare con l’Academy».