Secondo l’ultima analisi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, il mercato globale delle pompe di calore è cresciuto dell’11% nel 2022, segnando per il secondo anno consecutivo un incremento a due cifre delle vendite.
Il mercato europeo -rivela inoltre l’AIE – ha battuto un nuovo record nel 2022 con circa 3 milioni di unità vendute e una crescita di quasi il 40%, superiore all’aumento senza precedenti del 34% delle vendite annuali dell’anno precedente. Il numero totale di pompe di calore per il riscaldamento (sia aria-aria che aria-acqua e pompe di calore per acs) collegate in Europa è ora di circa 20 milioni, fornendo riscaldamento al 16% degli edifici residenziali e commerciali.
In termini di aumento delle vendite di pompe di calore per il riscaldamento, la Polonia è in testa avendo raddoppiato il numero di tali apparecchi rispetto al 2021, seguita da Repubblica Ceca (99%), Paesi Bassi (+80%), Belgio (+66%), Svezia (+60%), Austria (+59%), Germania (+53%) e Finlandia (+52%). Un secondo gruppo di paesi mostra una forte crescita tra il 20 e il 40%: Regno Unito (40%); Italia (+37%); Norvegia (+25%); Spagna (+21%); Svizzera (+22%); Danimarca e Francia (entrambe +20%).
In termini di nuove vendite, i paesi nordici e baltici – specifica l’analisi – detengono la quota più elevata di unità aria-aria, che rappresentano circa il 50-80% delle installazioni. Analogamente, gli acquisti di tali unità sono elevati anche nell’Europa meridionale. In Germania e Polonia sono invece le pompe di calore aria-acqua la tecnologia preferita.
I sistemi ibridi, che combinano le pompe di calore con le caldaie a gas, sono molto diffusi in Italia, dove hanno rappresentato oltre il 40% delle vendite nel segmento aria-acqua nel 2022. Meno diffuse le pompe di calore geotermiche, che rappresentano invece meno del 10% delle vendite europee. In Francia, nel 2022, le pompe di calore hanno venduto per la prima volta più delle caldaie a combustibili fossili negli edifici, in coincidenza con il primo anno di divieto nazionale delle caldaie a gas nei nuovi edifici.
La domanda di caldaie a combustibili fossili è in calo anche in altri grandi paesi europei, ma detengono ancora una quota di mercato maggiore rispetto alle pompe di calore. In Germania e in Italia, ad esempio, nel 2022 sono state vendute il doppio delle caldaie a combustibili fossili rispetto alle pompe di calore.
Il numero di pompe di calore vendute nel 2022 – sottolinea l’Aie – sostituisce circa 4 miliardi di metri cubi di gas naturale, evitando circa 8 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. L’intero stock di pompe di calore in Europa evita ora 54 milioni di tonnellate di CO2, circa l’equivalente delle emissioni annuali della Grecia. Il Nord America – continua l’Agenzia – ha la più grande capacità di pompe di calore installate oggi utilizzate per il riscaldamento degli edifici. La maggior parte delle unità residenziali nel paese sono modelli aria-aria in impianti canalizzati.
Sebbene negli Stati Uniti la maggior parte delle pompe di calore sia ancora installata nelle case unifamiliari, il numero di appartamenti che utilizzano tale tecnologia come sistema di riscaldamento principale è più che raddoppiato tra il 2015 e il 2020. Nel 2022 in Cina sono state vendute più unità a pompa di calore che in qualsiasi altro paese, nonostante un rallentamento della crescita delle vendite. Nel nord della Cina, il teleriscaldamento rimane la soluzione di riscaldamento più comune nelle città, ma molte di queste abitazioni dispongono anche di pompe di calore installate per il raffrescamento degli ambienti e per fornire occasionalmente riscaldamento aggiuntivo.
Nella Cina meridionale, dove gli inverni sono più miti, le unità reversibili aria-aria sono una soluzione diffusa per il riscaldamento degli ambienti, anche se le vendite sono state sostanzialmente stagnanti negli ultimi anni. Le pompe di calore aria-acqua utilizzate principalmente per il riscaldamento degli ambienti rappresentano un piccolo segmento del mercato cinese, ma hanno registrato una crescita di oltre il 20% nel 2022.
Le vendite di scaldacqua a pompa di calore ad aria sono rimaste relativamente stabili a oltre 1 milione di unità vendute. Circa il 40% delle pompe di calore in tutto il mondo sono prodotte in Cina, rendendo il paese il più grande produttore ed esportatore di questa tecnologia, con la maggior parte delle sue esportazioni destinate all’Europa. In Giappone e Corea, le vendite di pompe di calore aria-aria – rileva l’Aie – sono rimaste sostanzialmente stabili nel 2022 poiché la maggior parte delle unità vendute doveva sostituire le installazioni esistenti, che in genere sono un terzo meno efficienti rispetto ai nuovi modelli.
Più del 90% delle case in Giappone è già dotato di pompe di calore per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti e la domanda di pompe di calore per la fornitura di acqua calda sanitaria sta crescendo rapidamente. In Corea, le pompe di calore geotermiche e ad acqua stanno espandendo i segmenti di mercato grazie agli incentivi finanziari.
In Australia e Nuova Zelanda, le pompe di calore aria-aria sono già la fonte di riscaldamento più comune, con una penetrazione del mercato in aumento nelle regioni con climi più freddi grazie a migliori efficienze. Per contro – conclude l’Aie – le pompe di calore sono ancora in gran parte assenti dai mercati del riscaldamento in Asia centrale e in alcune parti dell’Europa orientale, dove i costi iniziali rimangono un ostacolo importante e molte abitazioni sono collegate a reti di teleriscaldamento.