Il raffrescamento radiante negli edifici a basso consumo di energia

“Il sistema radiante V-ERRE0 e il sistema VMC AriaSilent di Valsir”

L’integrazione tra sistemi radianti e VMC costituisce oggi, grazie alla costante evoluzione tecnologica del settore, un’opzione concreta per soddisfare tutte le esigenze di climatizzazione in ambito residenziale.

Se la UNI EN 1264 pone infatti dei limiti sulla temperatura massima del pavimento o del fluido termovettore quando il sistema funziona in riscaldamento, l’unico requisito imposto per il calcolo della potenza frigorifera è l’assenza di condensa superficiale sul pavimento.

L’efficienza energetica è garantita perché, rispetto a una soluzione convenzionale (ad aria o ventilconvettori), sono meno fredde le temperature di esercizio, grazie all’elevata superficie scambiante.

Le temperature di mandata ai circuiti radianti sono infatti mediamente comprese tra i 15° e i 20 °C (a differenza dei 7-10 °C degli impianti tradizionali); la performance è poi determinata anche dagli spessori dei massetti e dei rivestimenti.

Ma è fondamentale il sistema di trattamento dell’aria che lavora assieme alla tecnologia radiante, che deve mantenere l’umidità relativa tra il 50 e il 55% per garantire le migliori condizioni di comfort (oltre ad impedire la formazione di condensa).

Ed è qui che la differenza tra un semplice deumidificatore e un sistema VMC come AriaSilent di Valsir  (Vestone, BS) diventa evidente: il ricambio costante dell’aria, assieme alle proprietà antistatiche e antibatteriche e al monitoraggio di umidità e di altri elementi potenzialmente nocivi (di cui l’isolamento dell’involucro dei moderni edifici comporta un’inevitabile concentrazione) fanno della VMC una soluzione determinante per centrare l’obiettivo del comfort ideale.

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