Crescono gli investimenti per l’edilizia scolastica

Presentato a Roma dal Ministro per l’Istruzione il nuovo Piano per l’edilizia scolastica del Paese, che prevede oltre 2 miliardi di euro per interventi di messa in sicurezza, riqualificazione, adeguamento sismico, antincendio ed eliminazione delle barriere architettoniche nelle scuole italiane.

Recentemente presentato a Roma il nuovo Piano per l’edilizia scolastica realizzato dal Ministero dell’Istruzione. Nel dettaglio, il Piano contempla:

  • l’autorizzazione di 330 interventi relativi a 710 milioni di euro di fondi PNRR già ripartiti;
  • la destinazione delle risorse e l’autorizzazione di 171 interventi relativi a 255,6 milioni di euro di fondi per le palestre scolastiche;
  • l’autorizzazione di 266 interventi su mense e palestre relativi a 84,8 milioni di euro di fondi PON;
  • il riparto di oltre 950 milioni di euro, i cui interventi saranno autorizzati sulla base delle indicazioni delle Regioni.

In totale, il Piano per l’Edilizia Scolastica prevede quindi l’approvazione di 767 interventi di messa in sicurezza di altrettanti edifici scolastici, a cui si andranno ad aggiungere gli interventi indicati dalle Regioni.

Alcune Regioni si stanno già muovendo in tal senso: Regione Lombardia, ad esempio, ha recentemente stanziato 10 milioni di euro per il miglioramento della qualità dell’aria interna di aule, laboratori e palestre e, più in generale, per la riqualificazione degli edifici scolastici.

L’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica, una fotografia degli edifici scolastici italiani

Con l’occasione, sono stati presentati anche i dati dell’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica che fotografano la situazione degli edifici scolastici in Italia. Da sottolineare che, su 40.221 edifici attivi, solo il 37,4% dispone del certificato di agibilità, solo il 33,4% è in possesso del certificato di prevenzione incendi e il 53,8% dispone del certificato di collaudo statico. Gli edifici attivi progettati in base normativa tecnica antisismica, o adeguati successivamente, sono solo il 12,2% (per il 46,6% i dati non sono disponibili).