È stato recentemente reso noto l’aggiornamento 2022 del rapporto “Tracking Clean Energy Progress” dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA). Il rapporto di quest’anno valuta 55 componenti del sistema energetico – settori, tecnologie, infrastrutture e strategie trasversali di mitigazione della CO2 – e valuta i loro progressi nel 2021 verso il raggiungimento di traguardi chiave a medio termine entro la fine di questo decennio che sono indicati nel percorso dell’Iea verso emissioni nette zero entro il 2050.
Secondo il rapporto, le recenti azioni politiche e gli sviluppi tecnologici (ad esempio, si registrano aggiunte di capacità di elettricità rinnovabile) indicano una accelerazione verso la transizione all’energia pulita. Eppure, di tutti i componenti considerati, solo due, veicoli elettrici e illuminazione, sono completamente nella traiettoria dello scenario Net Zero entro il 2050. Ciò dimostra la necessità di sforzi maggiori per sostenere una gamma di tecnologie e settori che possano garantire al pianeta il raggiungimento dei suoi obiettivi energetici e climatici.
Rapporto “Tracking Clean Energy Progress” – Emissioni degli edifici
Focalizzandosi sulla sezione del rapporto dedicata agli edifici, si legge che nel 2021 le emissioni dirette e indirette derivanti dalla loro gestione hanno raggiunto la cifra di circa 10 gigatonnellate, ovvero il 2% in più rispetto al 2019 e circa il 5% in più rispetto al 2020. La crescita delle emissioni dirette si è verificata sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti, sebbene sia stata trainata principalmente dalla crescita domanda di gas naturale nelle economie emergenti.
Per allinearsi allo scenario Net Zero – raccomanda l’Iea – le emissioni di carbonio legate agli edifici devono più che dimezzarsi entro il 2030, richiedendo sforzi significativi per ridurre la domanda di energia attraverso tecnologie pulite ed efficienti in tutti gli usi finali, compreso lo sfruttamento del potenziale di cambiamento comportamentale.
Il consumo di energia negli edifici – continua il rapporto – è aumentato da 115 Exajoule del 2010 a quasi 135 EJ nel 2021, rappresentando il 30% del consumo energetico finale globale. Includendo i consumi energetici legati alla produzione di cemento, acciaio e alluminio, la quota sale al 34%. A seguito dell’allentamento delle restrizioni legate al Covid-19, nel 2021 la domanda di energia negli edifici è aumentata di quasi il 4% rispetto al 2020 (o del 3% rispetto al 2019), il più grande aumento annuale dell’ultimo decennio.
L’elettricità rappresentava circa il 35% del consumo energetico degli edifici nel 2021, rispetto al 30% del 2010. In particolare, il raffrescamento degli ambienti ha registrato il maggiore aumento della domanda nel 2021 in tutti gli usi finali degli edifici, con un aumento di oltre il 6,5% rispetto al 2020. Nonostante il progressivo passaggio dai combustibili fossili ad altre opzioni, il loro uso di è ancora aumentato a un tasso di crescita medio annuo dello 0,7% dal 2010. Nel 2021 hanno continuato a coprire almeno il 35% della domanda totale di energia degli edifici.
Nello scenario Net Zero, il consumo di energia negli edifici – sollecita il rapporto – deve diminuire del 25% rispetto a oggi, e il consumo di combustibili fossili di oltre il 40%, insieme a una completa eliminazione dell’uso tradizionale inquinante della biomassa entro il 2030 (passando all’uso di biogas, moderne biomasse solide, elettricità e gpl).
Considerando che si prevede un aumento della superficie calpestabile degli edifici di circa il 20% entro il 2030, il rapporto ritiene che l’intensità energetica del settore edilizio debba diminuire quasi cinque volte più rapidamente nei prossimi dieci anni rispetto agli ultimi dieci per entrare in linea con lo scenario Net Zero. Ciò significa che l’energia consumata per metro quadrato nel 2030 dovrà essere almeno il 35% in meno rispetto al 2021.
A tale proposito, il rapporto rileva che dopo anni di stagnazione nel 2021 gli investimenti complessivi in interventi di efficientamento energetico nel settore edilizio sono aumentati di oltre il 15%, un livello di crescita che, se sostenuto, sarebbe compatibile con i livelli dello Scenario Net Zero (11% annuo).
Tuttavia, la crescita degli investimenti è già in rallentamento nella prima metà del 2022, poiché i costi di costruzione e materiali hanno raggiunto i massimi storici e gli stimoli diretti che hanno incentivato gli investimenti nell’efficienza energetica si stanno esaurendo in diversi paesi europei. Viceversa – conclude il rapporto – sono necessari finanziamenti e meccanismi di mercato per accelerare la transizione verso l’energia pulita.
I governi possono stimolare l’azione attraverso interventi politici che modellano le regole di mercato per migliorare l’accesso ai finanziamenti, ridurre il rischio degli investimenti nell’energia pulita e ampliare la disponibilità di strumenti basati sul mercato che riducano gli ostacoli alla transizione e aumentino l’attrattiva degli investimenti nel settore edilizio.