Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha reso pubblica la “Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale con i dati riferiti all’anno 2021”. Nel 2021 – si legge nella Relazione – l’economia italiana ha registrato una crescita di forte intensità: il valore aggiunto complessivo dei settori produttivi è aumentato in volume del 6,5%, mentre il settore energetico ha segnato una crescita meno marcata pari al 4,9%.
La domanda primaria di energia (in termini di disponibilità energetica lorda), si è attestata a 153.024 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), con un aumento annuo del 6,2%, rispetto ad un aumento del PIL del 6,6%. L’intensità energetica ha registrato un lieve calo rispetto al 2020 (-0,4%), come conseguenza del minor incremento della disponibilità energetica rispetto al Pil. Si è così attestata al livello di 91,2 tep/milione di euro contro le 91,6 tep/milione del 2020.
La disponibilità energetica lorda è costituita per il 40,9% dal gas naturale, per il 32,9% da petrolio e prodotti petroliferi, per il 19,5% da rinnovabili e bioliquidi, per il 3,6% da combustibili solidi, per il 2,4% da energia elettrica e per lo 0,8 % dai rifiuti non rinnovabili.
Si conferma – continua la Relazione – la dipendenza del nostro Paese da fonti di approvvigionamento estere: nel 2021 la produzione nazionale di fonti energetiche è diminuita complessivamente del 3,4% mentre le importazioni nette di energia sono aumentate dell’8,3%. La quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda è aumentata: dal 73,5% del 2020 al 74,9% del 2021.
Nel 2021 il consumo finale energetico è aumentato complessivamente dell’11,4% rispetto all’anno precedente attestandosi a 114.781 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio. L’aumento ha riguardato tutti i settori, in particolare i trasporti (+22,1%), il residenziale (+8,2%) e l’industria (+6,7%).
La richiesta di energia elettrica nel 2021 è stata pari a 317,6 TWh (dati provvisori), in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente. Pur rimanendo la fonte termoelettrica tradizionale quella a copertura maggiore del fabbisogno, la fonte eolica nel 2021 ha raggiunto il record storico di quasi 21 TWh di produzione. ù
Nel 2021 il fabbisogno di energia elettrica è stato soddisfatto per l’86,5% dalla produzione nazionale che, al netto dell’energia assorbita per servizi ausiliari e per pompaggi, è stata pari a 274,8 TWh (+2,2% rispetto al 2020) e per il restante 13,5% dalle importazioni nette dall’estero, per un ammontare di 42,8 TWh, in crescita del 32,9% rispetto all’anno precedente.
Il maggior apporto alla produzione di energia elettrica è rappresentato dal termoelettrico non rinnovabile (il 59,7% del totale dell’energia prodotta), con il 6,1% da impianti alimentati con combustibili solidi, il 3,8% con prodotti petroliferi e altri combustibili e il 49,9% da impianti alimentati con gas naturale.
Relativamente alle fonti rinnovabili di energia, nel 2021 la loro incidenza sui consumi finali lordi è stimata intorno al 19%.
Nel settore elettrico è stato registrato un significativo calo della fonte idroelettrica (-5,9% rispetto al 2020, principalmente a causa della diminuzione delle precipitazioni), che ha comunque contribuito alla produzione totale per il 15,7%. Sostenuto incremento, invece, per la fonte eolica (+10,8%); questa e la fonte fotovoltaica hanno raggiunto insieme la copertura del 16,1% della produzione lorda; il restante 8,5% è stato ottenuto da geotermico e bioenergie.
Nel complesso, l’incidenza della quota Fer sul Consumo Interno Lordo di energia elettrica è scesa dal 37,6% al 35,0%. Nel settore termico, invece, i consumi di energia da Fer sono aumentati del 5% circa rispetto al 2020, principalmente per il maggiore impiego di biomasse solide.
A fine 2021 il totale degli impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili incentivati ha raggiunto il milione di unità, per una potenza di circa 38 GW e un’energia rinnovabile incentivata di 65 TWh. Nel 2021, le ricadute occupazionali legate alla costruzione e installazione degli impianti da Fer si sono attestate intorno alle 14.000 Unità di Lavoro (Ula) per le Fer elettriche e alle 29.300 Ula per le Fer termiche. L’occupazione legata alla gestione e manutenzione degli impianti esistenti è dell’ordine delle 34.000 Ula per il settore elettrico e delle 28.000 Ula per il settore termico.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica, i risparmi energetici conseguiti nel precedente ciclo di obiettivi 2014-2020 sono stati pari a un risparmio cumulato di 23.241 ktep, pari al 91% dell’obbligo stabilito dall’art. 7 della Direttiva Efficienza Energetica. Nel contesto di decarbonizzazione dell’energia, la Relazione segnala l’utilizzo della rete gas come vettore di energia rinnovabile, per mezzo di crescenti iniezioni di biometano, la cui produzione nazionale è passata dai 99 milioni di metri cubi del 2020 ai 159 del 2021.
Nel 2021 le famiglie italiane hanno consumato 49.479 ktep di energia (il 5,8% in più rispetto all’anno precedente) spendendo 75,9 miliardi di euro (+17,4%). Nel 2020, sono state poco più di 2 milioni le famiglie italiane a versare in condizione di povertà energetica, pari a circa all’8,0%. Per il secondo anno consecutivo – sottolinea la Relazione – si è registrata una riduzione di tale dato.