BPIE – The Buildings Performance Institute Europe, ha recentemente pubblicato “Un piano d’azione per l’onda di ristrutturazione: realizzare collettivamente edifici sostenibili in Europa”.
BPIE è un think tank senza fini di lucro focalizzato sull’analisi indipendente e sulla diffusione delle conoscenze, a supporto di politiche basate su prove nel campo della prestazione energetica negli edifici. Centro di competenza su tutti gli aspetti dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e delle prestazioni energetiche degli edifici europei, l’Istituto si concentra sull’analisi e la consulenza politica e condivide le conoscenze attraverso studi, documenti programmatici, presentazioni ed eventi.
Il documento definisce una strategia per garantire la neutralità climatica per gli edifici europei entro il 2050. L’iniziativa per gli edifici è stata proposta per la prima volta dalla comunicazione della Commissione europea sul Green Deal europeo nel dicembre 2019.
Il piano d’azione BPIE fornisce raccomandazioni basate sull’evidenza per tutti gli attori della catena del valore del settore edile, tra cui: istituzioni dell’UE, Stati membri e autorità locali, attori del mercato come banche commerciali e al dettaglio, investitori istituzionali, progettisti di edifici, architetti e ingegneri, produttori di materiali e tecnologie per l’edilizia, società di costruzioni (multinazionali e PMI), sviluppatori immobiliari, fornitori di elettricità e combustibili e proprietari di edifici e abitazioni.
Secondo Oliver Rapf, direttore esecutivo di BPIE, «mentre i responsabili politici hanno una responsabilità decisiva nel guidare la trasformazione del settore edile, ognuno ha un ruolo da svolgere. Le azioni tra i settori devono essere allineate, lavorando verso una visione unita.
Stiamo anticipando una trasformazione completa, non sotto forma di shock ma come processo integrativo ben preparato: pratiche di costruzione e ristrutturazione, il modo in cui gli edifici sono integrati con le reti di energia e calore, strategie per rendere gli edifici resistenti agli impatti dei cambiamenti climatici, l’uso delle tecnologie digitali, come vengono finanziati i lavori di ristrutturazione e molte altre pratiche dovranno evolversi rispetto agli standard odierni».
La Commissione europea dovrebbe elaborare una strategia dettagliata in merito entro il terzo trimestre del 2020. Il settore dell’edilizia – sottolinea la Commissione – rappresenta un potenziale significativo per la crescita economica, la riduzione delle emissioni di CO2 e il miglioramento della qualità della vita. È responsabile del 40% della domanda energetica europea e del 36% delle emissioni di CO2.