Nuova norma sulla contabilizzazione del calore

E’ stata pubblicata la nuova versione della norma UNI 10200 che stabilisce i criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, climatizzazione estiva e acqua calda sanitaria in edifici dotati di impianto centralizzato, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione (diretta o indiretta) dell’energia termica utile, distinguendo i consumi volontari delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.

Quanto previsto dalla precedente versione riguardo i criteri di riparto, restano confermati, infatti la norma suddivide l’energia termica utile prodotta dal generatore (o più generatori) in base ai:

– consumi volontari, dovuti all’azione dell’utente mediante i dispositivi di termoregolazione, che vengono calcolati a partire dalle indicazioni fornite dai dispositivi di lettura (contabilizzatori di calore);

– consumi involontari, derivanti dalle dispersioni di calore della rete di distribuzione, che vengono stimati in base ai millesimi termici calcolati secondo il fabbisogno di energia termica utile dell’unità abitativa calcolati secondo le specifiche tecniche UNI/TS 11300.

Il nuovo dispositivo apporta comunque degli aggiornamenti ed integrazioni in merito in particolare a:

– razionalizzazione e ottimizzazione dell’intero processo di calcolo per la ripartizione;

– ripartizione delle spese relative alla climatizzazione estiva o raffrescamento (non prevista in precedenza);

– ripartizione delle spese per edifici ad uso discontinuo o saltuario, in questi casi il consumo involontario (che inciderebbe molto se rapportato al poco uso dell’unità) viene calcolato in funzione dell’effettivo uso dell’edificio e su base annuale; il consumo involontario non va dunque applicato al fabbisogno ideale dell’intero immobile, ma all’energia stagionale effettivamente erogata ed immessa in rete annualmente;

– descrizione dettagliata delle condizioni d’uso dei ripartitori di calore nel rispetto della UNI-EN 834;

– indicazioni diversificate per le procedure di calcolo della ripartizione delle spese, sulla base di particolari configurazioni impiantistiche, come, ad esempio, condomini con contabilizzazione sia diretta che indiretta (supercondomini, immobili polifunzionali, ecc.); in presenza di più edifici, la ripartizione va distinta per singolo edificio tenendo conto sia della distribuzione comune (da ripartirsi tra i fabbricati) sia dei tratti di distribuzione interna a ciascun fabbricato; altro caso ad esempio, quello delle tubazioni correnti all’interno della singola unità immobiliare (di pertinenza e non);

– classificazione in 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti, così come indicato nelle norme UNI-EN 442-2 e UNI-EN 834);

– modalità di valutazione in merito ai fabbisogni dell’edificio e della singola unità immobiliare: i millesimi di fabbisogno devono essere calcolati in funzione dei fabbisogni ideali delle singole unità immobiliari mediante la modalità di valutazione A2 (Asset Rating) che si basa sulle condizioni standard dell’edificio.