Prospettive di sviluppo dell’energia rinnovabile in Europa

Il rapporto “Renewable Energy Prospects for the European Union” dell’Irena- International Renewable Energy Agency, evidenzia che l’Unione può incrementare la quota di energia rinnovabile fino al 34% entro il 2030 – raddoppiando praticamente i livelli al 2016 – con un positivo impatto economico.

Lo studio, commissionato dalla Commissione Europea, sottolinea che il raggiungimento di quote elevate di energia rinnovabile è possibile con le tecnologie attuali e porterebbe ulteriori investimenti di circa 368 miliardi di euro fino al 2030, pari a un contributo medio annuo dello 0,3 per cento del Pil dell’Ue. Il numero di persone occupate nel settore in tutta l’Unione – attualmente 1,2 milioni – crescerebbe in modo significativo nell’ambito di una strategia rivista.

Innalzare la quota di energia rinnovabile aiuterebbe inoltre a ridurre le emissioni di un ulteriore 15% entro il 2030, un valore equivalente alle emissioni totali dell’Italia. Queste riduzioni porterebbero l’Ue in linea con il proprio obiettivo di ridurre le emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990 e la indirizzerebbero su un percorso positivo verso la decarbonizzazione a lungo termine. L’aumento comporterebbe un risparmio compreso tra 44 e 113 miliardi di euro all’anno entro il 2030, tenendo conto dei risparmi legati al costo dell’energia e dei costi ambientali e sanitari evitati.

Accogliendo con favore la tempestività della relazione, Miguel Arias Cañete, Commissario europeo per l’energia e l’azione per il clima, ha dichiarato: «Il rapporto conferma le nostre valutazioni che i costi delle energie rinnovabili sono diminuiti significativamente negli ultimi due anni e che dobbiamo considerare queste nuove realtà nei nostri livelli di ambizione per i prossimi negoziati per finalizzare le politiche europee in materia di energie rinnovabili».

La relazione sottolinea che tutti gli Stati membri dell’UE hanno un potenziale aggiuntivo di energia rinnovabile a basso costo, osservando che le opzioni di riscaldamento e raffreddamento rinnovabili rappresentano oltre un terzo del potenziale aggiuntivo di energie rinnovabili dell’UE. Inoltre, saranno necessarie tutte le opzioni di trasporto rinnovabile per realizzare gli obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine dell’UE.

Ulteriori risultati chiave auspicati dal rapporto includono:

– Raggiungere una quota rinnovabile del 34% entro il 2030 richiederebbe un investimento medio stimato in energie rinnovabili di circa 62 miliardi di euro l’anno.

– Il potenziale di energia rinnovabile identificato si tradurrebbe in 327 GW di capacità eolica installata, corrispondente a ulteriori 97 GW rispetto al business as usual, e 270 GW di energia solare, pari ad un aumento di 86 GW.

– L’adozione accelerata di pompe di calore e veicoli elettrici aumenterebbe l’energia elettrica fino al 27% del consumo totale di energia finale, rispetto al 24% in un normale scenario.

– La quota di energie rinnovabili nel settore energetico aumenterebbe al 50% entro il 2030, rispetto al 29% del 2015.

– Nei settori di uso finale, l’energia rinnovabile rappresenterebbe il 42% dell’energia negli edifici, il 36% nell’industria e il 17% nei trasporti.

– Sono necessarie tutte le opzioni di trasporto rinnovabile, compresi i veicoli elettrici – sia avanzati che convenzionali – e i biocarburanti, per realizzare obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine dell’UE.

La relazione è un contributo alle discussioni in corso sul pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” della Commissione europea, presentato a novembre 2016, che ha proposto un quadro per sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili.