Dallo studio “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti di generazione distribuita per l’anno 2015” – appena pubblicato dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico – emerge che in Italia cresce ancora il numero dei piccoli o piccolissimi impianti di produzione di energia elettrica collegati direttamente al sistema di distribuzione, prevalentemente alimentati da fonti rinnovabili.
Nel 2015 – rivela lo studio – erano poco meno di 700 mila, oltre 41 mila in più rispetto al 2014 (+6,3%), per una potenza installata di oltre 30 mila MW, il 25% circa di quella nazionale.
Nel nostro Paese, le piccole centrali contribuiscono per il 22,2% alla produzione nazionale totale (con un apporto di 62,8 TWh), con il 78,9% dell’energia elettrica prodotta di origine rinnovabile, in particolare per oltre un terzo da fonte solare. Il trend di crescita degli impianti è quasi del tutto legato allo sviluppo di quelli fotovoltaici (+39.987), mentre è stato più ridotto l’aumento degli impianti eolici (+880), termoelettrici (+458) e idroelettrici (+259).
Nel dettaglio, rispetto al 2014 si registra un lieve incremento della potenza installata totale, +208 MW, dovuto principalmente all’aumento degli impianti eolici (+309 MW), fotovoltaici (+141 MW) e idroelettrici (+ 127 MW), controbilanciato dal decremento della potenza relativa agli impianti termoelettrici (-368 MW).
In leggera diminuzione la produzione rispetto al 2014, con un calo di 1,5 TWh circa, da imputare al calo di produzione degli impianti idroelettrici (-3,2 TWh), non completamente bilanciata dagli aumenti per gli impianti termoelettrici (+1 TWh), fotovoltaici (+0,45 TWh) ed eolici (+0,26 TWh). Nell’ambito degli impianti termoelettrici – continua il documento – si è assistito a una crescita sia della produzione da impianti ibridi (+0,6 TWh) che da impianti alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi (+0,31 TWh).
In media circa il 22% di quanto prodotto viene autoconsumato (+0.6 TWh rispetto al 2014), mentre la parte restante viene immessa in rete. Nel dettaglio, per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, la percentuale autoconsumata è del 9,7%, mentre per gli impianti alimentati da fonti non rinnovabili (in particolare gli impianti termoelettrici alimentati da fonti fossili) la percentuale di autoconsumo è del 71,2%.
Prosegue quindi – commenta l’Autorità – l’evoluzione del sistema elettrico nazionale, passato da pochi impianti di taglia più elevata a numerosi impianti di dimensione ridotta che sfruttano le fonti rinnovabili diffuse e creano maggiore efficienza energetica anche grazie alla cogenerazione.
Un cambiamento rilevante che rende necessarie le innovazioni regolatorie già avviate, perché i nuovi impianti di produzione possano essere sempre più integrati nel sistema elettrico ed essere utilizzati in modo crescente e sostenibile nel tempo, garantendo al tempo stesso la sicurezza dell’intero sistema.