Accordo per la ricerca sulle emissioni di gas serra

serraIl Consiglio Nazionale delle Ricerche informa che la comunità scientifica italiana – prima in Europa – istituisce ufficialmente una Joint Research Unit (Jru), un accordo di collaborazione siglato negli scorsi giorni da quindici istituti, centri e università che si impegnano a sostenere e promuovere la partecipazione italiana in Icos-Ri (Integrated carbon observation system – Research infrastructure), l’infrastruttura europea di ricerca distribuita che fornisce misure di alta qualità sul ciclo del carbonio, sulle emissioni di gas serra e sulla loro concentrazione atmosferica a scala europea.

Secondo il Cnr, si tratta di un segnale molto importante che vede i principali protagonisti della ricerca italiana sui cambiamenti climatici impegnarsi formalmente a condividere competenze, dati e sistemi necessari al loro processo e utilizzo in attività scientifiche e divulgative.

Il ruolo italiano all’interno di Icos-Ri – sottolinea il Cnr – è altamente qualificato e molto rilevante per numerose attività che riguardano anche il monitoraggio della CO2 e degli altri gas a effetto serra a livello europeo, ossia proprio il lavoro che è di fondamentale importanza per arrivare a dare informazioni che hanno grande interesse per l’opinione pubblica e la comunità mondiale, come il superamento della soglia delle 400 ppm comunicata dalla Wmo.

In particolare, nell’ambito di Icos-Ri, l’Italia partecipa con le stazioni di osservazione e rilevamento dati per l’atmosfera (con i siti di Monte Cimone, Lampedusa, Potenza e Plateau Rosa), gli ecosistemi (con i siti di Castelporziano, Borgo Cioffi, Renon, Negrisia, Monte Bondone, Capodimonte, Arca di Noè, Bosco Fontana e Torgnon) e gli oceani (siti di Miramare, Paloma, E2M3A nel mare Adriatico e W1M3A nel mar Tirreno). Si tratta – conclude il Cnr – di una partecipazione di primo piano nella rete europea, che è evidenziata anche dalla guida italiana dell’Ecosystem Thematic Centre – Etc (ospitato a Viterbo presso l’Università degli Studi della Tuscia e il Cmcc), il centro verso cui confluiscono tutti i dati dei siti ecosistemici di Icos-Ri e che è responsabile del processamento e del controllo qualità dei dati, degli sviluppi metodologici, della formazione e del coordinamento della rete.

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