L’Agenzia Europea per l’Ambiente, in occasione della Giornata internazionale per la salvaguardia dello strato d’ozono, ha pubblicato il rapporto “Ozone depleting substances 2015”.
L’ozono stratosferico assorbe la maggior parte della luce ultravioletta che così non raggiunge la superficie del pianeta aiutando a prevenire l’insorgenza di neoplasie cutanee e altri problemi quali danni alle colture e al fitoplancton marino.
Alcune sostanze chimiche note come ozono lesive (Ods) sono state sostituite con successo nella maggior parte del mondo grazie all’introduzione del Protocollo di Montreal. All’interno dell’Unione Europea il phase-out delle Ods è stabilito da un apposito regolamento. Le aziende sono obbligate a registrare i dati relativi a produzione, importazione, esportazione e distruzione che sono utilizzati per calcolare il Consumo. Quest’ultimo può essere negativo se l’ammontare delle sostanze controllate prodotte e importate è inferiore a quelle esportate o distrutte.
Nel 2015 il consumo di Ods ha raggiunto il più basso livello negativo dal 2006, misurato in tonnellate metriche. Il valore (-3.808 tonnellate) risultava 1.305 tonnellate più basso rispetto al 2014.
Un fattore significativo è stato la riduzione del 12% delle importazioni rispetto al 2014, inoltre la distruzione delle sostanze controllate ha subito un incremento tra il 2014 e il 2015.
Il Protocollo di Montreal comprende oltre 200 sostanze individuali, compresi i clorofluorocarburi (Cfc), gli halon e gli idroclorofluorocarburi (Hcfc). Tali sostanza sono state principalmente impiegate come refrigeranti, propellenti in bombolette spray, agenti per la formazione di schiume, solventi ed estintori. I dati raccolti su questi prodotti chimici sono espressi non solo in tonnellate metriche ma anche, in modo più efficace, in “tonnellate di potenziale ozono lesivo”, che mostra le quantità in termini di effetti ambientali rispetto al peso fisico.