Green economy e sistemi di tassazione

Financial Planning and Review of Year End Reports

Il rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente “Environmental taxation and EU environmental policies” fornisce una rassegna degli strumenti di mercato quali tasse, spese di riciclaggio, schemi di pagamento in funzione dell’inquinamento o permessi di commercio di emissioni, creati in funzione della legislazione ambientale Ue. Esso analizza anche la struttura e l’applicazione delle tasse ambientali nei Paesi membri dell’Agenzia e considera le prospettive future.

Energia, carbonio e trasporto su veicoli sono le aree in cui le tasse ambientali sono più comunemente utilizzati e dove viene generato il maggior numero di entrate. L’analisi mostra che le tasse sull’utilizzo delle risorse e sull’inquinamento esistono nella maggior parte degli Stati membri e le loro entrate sono limitate, ma hanno un grande potenziale per cambiare il comportamento verso l’economia circolare e l’efficienza nell’impiego delle risorse.

Il rapporto sottolinea l’efficacia delle tasse ambientali nel disaccoppiare l’inquinamento e l’uso di risorse dallo sviluppo economico.

Tali tasse – sostiene l’Iea – contribuiscono anche a una vita più sana e possono stimolare tecnologie amiche dell’ambiente e innovazioni che generano ricchezza e occupazione.

Questi a loro volta aiutano l’obiettivo dell’Europa nel muoversi verso un basso tenore di carbonio e un uso efficiente delle risorse e nel sostenere le politiche dell’UE in materia di crescita, competitività e occupazione e i suoi obiettivi di Strategia Europa 2020. Le tasse ambientali sono meno distorte verso il comportamento economico rispetto alle tasse sul lavoro e sulle società. Hanno inoltre minori tassi di evasione e costi amministrativi.

Guardando al futuro, il rapporto ritiene che il miglioramento delle prestazioni ambientali accanto a cambiamenti demografici ponga sfide sistemiche per i responsabili politici nel settore fiscale.

Nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio nei settori industriale e dei trasporti possono portare all’erosione delle basi attuali delle tasse nei Paesi europei.

Ad esempio il regime fiscale olandese di immatricolazione ha orientato gli acquirenti di auto verso l’acquisto di auto più piccole e a minori emissioni di carbonio, portando a una riduzione delle entrate fiscali.

Anche le entrate fiscali dai carburanti per il trasporto – continua il rapporto – diminuiranno con la caduta delle vendite di diesel e benzina quando l’Ue si muoverà verso i propri obiettivi di politica climatica.

Allo stesso tempo la quota di popolazione che è anziana (>65) aumenta, mentre li livello di offerta di lavoro (fascia di età 15-64 anni) diminuirà nella maggior parte dei Paesi portando a una potenziale riduzione dei ricavi da imposte sul lavoro.

Il rapporto raccomanda, infine, di considerare queste osservazioni insieme alle relative sfide quali la competitività economica e le implicazioni distributive quando i politici studiano la possibilità di programmi di cambiamento tra tasse sul lavoro e ambientali nella progettazione di sistemi fiscali resilienti, a lungo termine per una futura economia verde.