Lo studio “Utilizzo delle risorse di acqua dolce”, dell’Agenzia europea dell’ambiente, rivela che, mentre l’acqua è generalmente abbondante in Europa, la scarsa disponibilità e la siccità continuano ad affliggere alcune regioni, in particolare quelle che sono densamente popolate e hanno elevate domande d’acqua per l’agricoltura e il turismo durante l’estate.
L’indice di sfruttamento dell’acqua Wei+ (Water exploitation index plus) dei distretti idrografici europei rappresenta la percentuale dell’acqua totale utilizzata comparata con le risorse d’acqua rinnovabili disponibili. Secondo l’Agenzia, l’indice mostra che circa 20 bacini idrografici, principalmente nel Mediterraneo, presentano problemi di stress idrico strutturale (Wei> del 20%). Tra questi, Cipro, Malta, le Isole Baleari e la Sicilia. La situazione, sarebbe ancora più preoccupante in estate, infatti i valori del Wei+ nelle estati 2002-2012 erano 81% per Cipro e 55% per la Spagna, suggerendo una situazione di grave stress idrico e di sfruttamento insostenibile delle risorse.
Durante l’inverno, approssimativamente 30 milioni di abitanti vivono in condizioni di stress idrico, dato che sale a 70 milioni durante l’estate. Questi valori corrispondono rispettivamente al 6% e al 14% della popolazione europea.
L’agricoltura rappresenta il 36% dell’utilizzo totale di acqua su scala annuale. Tale valore sale a circa il 60% in estate.
L’agricoltura nelle regioni mediterranee da sola rappresenta quasi il 75% dell’acqua totale utilizzata in agricoltura in Europa.
Gli utilizzi domestici sono al secondo posto dopo l’agricoltura, attestandosi al 32% dell’uso totale di acqua.
Il settore dei servizi, comprese le attività legate al turismo è diventato uno dei principali fattori di pressione sulle risorse rinnovabili d’acqua, con l’11% dell’utilizzo totale annuo.
Le piccole isole mediterranee, in particolare, si trovano in gravi condizioni di stress idrico poiché ospitano una quantità di turisti pari a 10-15 volte la popolazione locale.