Sono oltre 10mila le diagnosi energetiche presentate dalle imprese all’ENEA alla scadenza delle ore 24 del 22 dicembre prevista dall’art. 8 del decreto legislativo 102/2014 che ha recepito la Direttiva 2012/27/UE sull’Efficienza Energetica. I soggetti tenuti per legge ad effettuare l’audit energetico sono le grandi imprese e quelle a forte consumo di energia. Per consentire di adempiere all’obbligo di invio della documentazione, l’ENEA ha predisposto il portale AUDIT 102 (https://audit102.casaccia.enea.it/), al quale si accede previa registrazione.
Gli oltre 10mila rapporti consegnati confermano l’importanza che le imprese hanno dato allo strumento della diagnosi. Oltre all’esigenza di adempiere alle disposizioni dell’Unione europea, infatti, le diagnosi rappresentano un’opportunità per individuare i margini di miglioramento negli usi energetici e per intervenire nel contenere i consumi, accrescendo il proprio vantaggio competitivo.
Come previsto dal decreto legislativo, l’ENEA darà ora il via alla fase di analisi, catalogazione e controllo delle diagnosi pervenute. “Il percorso che abbiamo iniziato da tempo con il Ministero delle Sviluppo Economico e le imprese obbligate ha dato, fino a questo momento, ottimi risultati che sono stati riconosciuti pubblicamente sia dalle imprese stesse che dalle associazioni di categoria”, sottolinea Roberto Moneta, responsabile dell’Unità Tecnica per l’Efficienza Energetica dell’ENEA.
“Tale percorso – continua Moneta – potrà condurre a due risultati molto significativi. Da un lato, la sensibilizzazione delle aziende obbligate che, sulla scorta delle diagnosi eseguite, potranno decidere di realizzare interventi di miglioramento delle performances energetiche dei processi produttivi, ottenendo risultati sia dal punto di vista della competitività dei propri prodotti sul mercato sia della riduzione delle emissioni in atmosfera. Dall’altro, i nostri policy maker avranno a disposizione un quadro completo della situazione dei vari comparti produttivi necessario per strutturare e focalizzare meglio le politiche di regolazione ed incentivazione all’efficienza energetica per il settore”.
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