Gli amministratori dei condomìni dove è già stato installato il sistema di contabilizzazione individuale dei consumi, abbinato alla termoregolazione, conoscono bene questa lamentela: e sanno anche come rassicurare i condòmini. Ma questi ultimi sono tratti in inganno, specie nei primi tempi: abituati a radiatori sempre bollenti qualunque sia la temperatura del locale, appena avvertono la superficie fredda pensano subito alle conseguenze peggiori. Sembra un paradosso, ma è la realtà: il raffreddarsi del radiatore è la conferma che il sistema di termoregolazione sta funzionando a dovere. La termoregolazione, il più delle volte realizzata con valvole termostatiche dotate di testa di regolazione, agisce da sola, senza richiedere alle persone di intervenire ogni volta: quando la temperatura dell’ambiente raggiunge un livello confortevole, la valvola chiude progressivamente il circuito che porta acqua calda nel radiatore e questo si raffredda, più o meno lentamente. Quando la temperatura dell’ambiente si abbassa, la valvola riapre e il radiatore riprende a diffondere il calore che serve. E questo semplice meccanismo consente anche di sfruttare a proprio vantaggio tutti gli apporti di calore che non bisogna pagare: l’irraggiamento del sole che attraversa le superfici vetrate nelle belle giornate, il calore prodotto dagli elettrodomestici o dalla cottura dei cibi o la presenza di molte persone nel locale. Senza termoregolazione, quando si ha caldo si aprirebbero le finestre, buttando via letteralmente il denaro speso per acquistare il combustibile e riscaldare l’acqua. Il calore soltanto quando serve e dove serve: una ricetta semplice ma efficace, perché la prima fonte di energia è tagliare gli sprechi. (ing Roberto Rocco).