I fabbisogni giornalieri di acqua fredda potabile (a 10°C) e di acqua calda sanitaria (65°C) sono stati stimati rispettivamente in 1.339 e 500 litri al giorno. Data l’assenza di sorgenti in quota e la ridottissima piovosità (solo 2,5 giorni all’anno) la strategia di sostenibilità si basa sui seguenti criteri:
- privilegiare l’uso di acqua potabile agli scopi alimentare e igienico-sanitario personale;
- limitare al minimo l’impiego dell’acqua potabile per la pulizia dei locali e le altre attività non indispensabili;
- implementare dispositivi di risparmio idrico per l’uso da parte degli utenti;
- attuare azioni mirate all’uso consapevole della risorsa;
- monitorare il consumo per evitare sprechi e perdite.
L’approvvigionamento è affidato a un sistema per lo scioglimento della neve che si accumula naturalmente, anche per effetto della particolare forma aerodinamica dell’involucro, su una superficie posta a ridosso del rifugio, sul lato a monte, opportunamente delimitata per evitare l’accesso da parte degli utenti e le conseguenti, possibili contaminazioni. L’unità di scioglimento è una semplice superficie forata (ampiezza 50 m2) in acciaio inox adatto a usi alimentari, percorsa da serpentine riscaldate mediante un circuito ad acqua/antigelo con unità di pressurizzazione dedicata. Le tubazioni di raccolta dell’acqua disciolta sono in polibutilene.
Opportunamente isolati termicamente, gli 8 serbatoi di stoccaggio (24 m3 complessivi) si trovano nel locale sottostante, esterno al rifugio: sono realizzati in polietilene per uso alimentare e dispongono di aperture per la pulizia stagionale delle superfici interne. I circuiti idronici sono equipaggiati con resistenze elettriche anti-congelamento fino all’ingresso del rifugio, dentro al quale la dorsale principale percorre a soffitto l’asse maggiore dell’edificio.
Prima del consumo, l’acqua viene trattata da un dispositivo a raggi ultravioletti e, attraverso una rete montanti in tubi multistrato polietilene reticolato termoisolato, raggiunge gli apparecchi sanitari in dotazione composti da: 3 lavelli più lavastoviglie (cucina); 1 lavello (essiccatoio); 4 lavabi, 1 doccia, 5 orinatoi e 6 vasi distribuiti (servizi igienici utenti); 1 lavabo e 1 doccia (alloggio custode).
I lavabi sono equipaggiati con miscelatori temporizzati, le docce sono del tipo a flusso ridotto, i vasi sono dotati di un sistema di evacuazione a pressione che consuma 1,2 l d’acqua per ogni scarico. La produzione di acqua calda sanitaria è affidata a un bollitore (1.000 l) nel quale l’acqua viene costantemente mantenuta sopra i 60°C per evitare contaminazioni batteriche.
(La descrizione completa dell’impianto è pubblicata su “RCI” – dicembre 2013).