Orizzontale è meglio

Un versatile complesso per attività direzionali che unisce caratteri architettonici unici nel suo genere a un progetto energetico e impiantistico estremamente attento agli aspetti dell’efficienza, del risparmio e dell’impatto ambientale.

di Giuseppe La Franca

Parallelo un complesso per attività terziarie realizzati recentemente a Milano: si caratterizza per la leggerezza dell’insieme, risultato dell’effetto di sospensione dei corpi in linea e dell’estrema trasparenza dei  prospetti rivolti verso lo spazio pubblico.

Parallelo sorge nell’area sud-ovest della prima periferia di Milano, compresa fra i navigli Grande e Pavese. È un ambito a prevalente destinazione mista residenziale-industriale che, per effetto delle dinamiche di riorganizzazione urbana, attraversa una fase di rapida trasformazione anche grazie a importanti progetti di insediamenti terziari.

Certificato in classe energetica A, il complesso si distingue per le soluzioni evolute in campo architettonico (progetto Mario Cucinella Architects) e tecnologico (Ariatta Ingegneria dei Sistemi), che lo rendono un punto di riferimento a livello nazionale nell’ambito degli edifici per attività terziarie.

Lavorare a mezz’aria

Il lotto d’intervento presenta una forma a trapezio rettangolo, con il lato settentrionale rivolto verso un parco pubblico e quello diagonale, rivolto a sud-ovest e occupato dai parcheggi a raso, che prospetta lungo il corso del fiume Lambro Meridionale.

L’impianto planimetrico è basato su una piastra ipogea che occupa gran parte dell’area d’intervento, sopra la quale si elevano sette blocchi d’appoggio a terra, che accolgono i nodi della circolazione verticale, e la hall d’ingresso comune, orientata a ovest. Da quest’ultima di dipartono due corpi in linea, sopraelevati di circa 13 metri rispetto al piano di campagna, che ospitano su tre livelli gli spazi per uffici e delimitano la corte interna.

La struttura portante della piastra e dei blocchi d’appoggio è in calcestruzzo armato, mentre i volumi sopraelevati sono sostenuti da un reticolo di elementi in acciaio composto da travi, forate in corrispondenza dell’anima per consentire il transito delle reti impiantistiche, pilastri e puntoni con funzione di irrigidimento longitudinale e trasversale. I solai sono realizzati con lamiera grecata e getto integrativo; sopra di essi gli ambienti sono delimitati da pavimenti flottanti, controsoffitti e divisori leggeri.

L’involucro edilizio è stato progettato per massimizzare gli apporti solari gratuiti nella stagione invernale e proteggere gli ambienti di lavoro dall’irraggiamento durante l’estate, mediante l’impiego di facciate estremamente performanti trattate in modo differente a seconda dell’esposizione.

In particolare, i prospetti verticali esterni e le hall aggettanti sono formati da una facciata strutturale a cellule indipendenti (passo modulo

1,5 m), costituite da profili in alluminio con doppia vetrocamera riempita di gas inerte (Uw 1,34 W/m2K; fattore solare 60%), al cui interno è installata una veneziana regolabile.

Le facciate interne presentano invece ampie partizioni opache, con serramenti a nastro in alluminio a taglio termico e vetrocamera

(Uw 1,77 W/m2K). Le superfici disperdenti presentano valori di trasmissione termica compresi fra 0,34 W/m2K (pareti di tamponamento) e 0,30 W/m2K (copertura).

Funzioni, spazi, immagine

Dal punto di vista funzionale il complesso comprende:

– locali tecnici, parcheggi (247 posti auto e 80 posti moto), depositi e archivi al piano interrato;

– hall principale, ingressi e uscite secondari, unità commerciali e locali di supporto direttamente comunicanti con la corte, al piano terreno;

– sala riunioni e locali tecnici, al primo piano;

– uffici e sale riunioni, queste ultime aggettanti rispetto ai corpi parallelepipedi, ai piani secondo, terzo e quarto;

– copertura piana con campo fotovoltaico.

Lo sviluppo orizzontale degli spazi per uffici restituisce ambienti continui, in grado di ospitare fino a 400 postazioni di lavoro per piano articolate secondo lo schema a corpo quintuplo (profondità del corpo di fabbrica 19 m), con aree operative lungo le facciate e zona centrale per locali di supporto, servizio e per il connettivo verticale, distribuiti da due corridoi paralleli.

Il concept organizzativo modulare permette l’ottimizzazione delle soluzione di space planning e favorisce la flessibilità e la versatilità d’uso degli spazi, a fronte di elevati indici di sfruttamento delle superfici: il rapporto tra le superfici interne utile e netta interna è pari al 85%, con 10,7 m2 di superficie netta a persona (affollamento di progetto: 1 persona ogni 6 m2, esclusi i corridoi).

Parallelo si caratterizza per la leggerezza dell’insieme, risultato dell’effetto di sospensione dei corpi in linea e dell’estrema trasparenza dei prospetti rivolti verso lo spazio pubblico, fattori che determinano una forte personalità dell’intervento rispetto al paesaggio urbano.

I volumi destinati agli uffici, convergenti verso la hall d’ingresso, delimitano la corte interna: i blocchi di appoggio, le sale riunione aggettanti e le scale di sicurezza rendono dinamica la composizione (Daniele Domenicali).

Aspetti caratterizzanti

Il corretto inserimento nel contesto ambientale, l’esteso ricorso alle fonti energetiche rinnovabili e un attento bilanciamento dei sistemi di produzione e di risparmio energetico caratterizzano l’intero intervento. In estrema sintesi, il progetto energetico e termomeccanico si basa sull’uso dell’energia geotermica contenuta nell’acqua di falda mediante gruppi polivalenti reversibili a elevata efficienza, sul recupero del calore attuato sia sui condensatori sia sulle unità per la ventilazione meccanica e su un ampio campo fotovoltaico celato sulla copertura.

La configurazione della centrale termofrigorifera assicura il migliore utilizzo dell’energia entrante nel sistema, ai livelli massimi ottenibili in relazione alle condizioni termoigrometriche e di utilizzo del sistema edificio-impianti, anche grazie a un sistema di supervisione e gestione centralizzata degli impianti ottimizzato sia dal punto di vista energetico, sia della conduzione e manutenzione, e facilmente implementabile dalle diverse utenze. Il sistema di distribuzione dei fluidi, sezionabile con contabilizzazione locale dei consumi e operativo per 11 ore al giorno, serve autonomamente eventuali utenze caratterizzate da orari di funzionamento differenti e zone che richiedano il raffrescamento continuativo (24h)

In generale, gli impianti termomeccanici assicurano condizioni ottimali di comfort termoigrometrico (20±1 °C, u.r. 40±10% in inverno;

26±1 °C, u.r. 55±10% in estate; ricambi d’aria esterna 40 m3/h/persona) nelle zone per uffici (condizioni di progetto: -5 °C, u.r. 80% in inverno;

32 °C, u.r. 50% in estate).

La flessibilità spazio-funzionale è favorita dalla modularità nella distribuzione e dalla versatilità dei terminali in ambiente: nel pavimento sopraelevato sono alloggiati gli impianti elettrici, telefonici e dati, mentre tutte le altre reti impiantistiche sono celate all’interno dei controsoffitti.

La centrale termofrigorifera

L’impianto di climatizzazione è basato su 2 gruppi frigoriferi (1.400 kWf; 1.250 kWt complessiva) di tipo polivalente, reversibili a pompa di calore, raffreddati/riscaldati mediante acqua di prima falda. L’emungimento dell’acqua utilizzata ai fini tecnologici (T: 16 °C; ∆T 10 °C in estate; T: 14 °C; ∆T 6 °C in inverno) è affidato a 2 pozzi, mentre lo smaltimento avviene nell’alveo del Lambro Meridionale, che passa a pochi metri dall’insediamento.

Le pompe di emungimento sono dotate di inverter, che consente una partenza progressiva evitando l’aspirazione di sedimenti nelle prime fasi di lavoro di ogni ciclo. Dopo la filtrazione in filtri ciclonici, l’acqua raggiunge lo scambiatore che alimenta le batterie di preraffreddamento delle unità di trattamento dell’aria e, successivamente agli scambiatori dei gruppi frigoriferi polivalenti. Tutti i circuiti dell’acqua di falda sono realizzati con tubazioni in pead, con raccordi agli scambiatori in acciaio inox.

La centrale termofrigorifera è situata al piano interrato. A ciascun gruppo polivalente sono accoppiate le pompe di circolazione dell’acqua primaria, refrigerata e calda, e quella per l’acqua di raffreddamento. I fluidi termovettori sono prodotti a 7 °C (∆T 5 °C) e a 45 °C (∆T 5 °C), inviati a 2 serbatoi di equilibrio (680 l cad) e quindi ai circuiti secondari a servizio della rete dei ventilconvettori e dei condizionatori. I circuiti secondari dispongono di elettropompe a portata variabile in funzione del carico termico effettivamente necessario.

La sorgente geotermica è una delle fonti energetiche rinnovabili impiegate per climatizzare l’edificio: l’acqua di falda viene attinta da due pozzi e restituita, dopo l’uso, al vicino corso d’acqua (Fiorenza Cicogna).

 

Climatizzazione degli uffici

Nelle zone per uffici (circa 12.000 m2 complessivi) l’impianto di climatizzazione è del tipo misto, ad aria primaria e ventilconvettori, mentre il foyer e le hall di piano (320 m2) sono trattate solo dall’impianto a tutt’aria.

Negli uffici, la mandata e la ripresa dell’aria negli ambienti è affidata rispettivamente a diffusori e a griglie lineari, a tre feritoie, posizionate nel controsoffitti e tutti di dimensioni simili per il miglior inserimento architettonico. Il plenum di ricircolo è munito di attacco circolare per il collegamento del canale di espulsione.

I ventilconvettori da incasso, anch’essi a controsoffitto, dispongono di una rete a 4 tubi in modo da poter erogare energia termofrigorifera in tutte le stagioni. Disposti ogni due moduli di facciata, ciascuno di essi è dimensionato per fronteggiare il carico corrispondente a un ambiente ampio tre moduli di facciata. La regolazione della temperatura ambiente negli uffici è indipendente per ogni apparecchio.

I circuiti di acqua refrigerata e calda sono del tipo a portata d’acqua variabile: ogni mobiletto è perciò dotato di doppia valvola modulante del tipo a due vie, a strozzamento sulla batteria fredda e sulla batteria calda. A ciascun piano, alcuni ventilconvettori sono dotati di valvola a tre vie, per mantenere una minima portata di stand-by dall’acqua contenuta nell’anello di distribuzione, in modo da ottenere ridotti tempi di risposta dell’impianto alle variazioni di richieste energetiche.

I servizi igienici dell’edificio, situati ai piani +2 e +4, sono riscaldati con radiatori completi di valvola termostatica, alimentati dai circuiti di acqua calda dei ventilconvettori.

Il trattamento dell’aria

Le griglie di presa dell’aria esterna e di espulsione sono posizionate direttamente nei locali tecnici, a una distanza adeguata per evitare l’interferenza fra i flussi. Ogni u.t.a. è equipaggiata con:

– sistema di umidificazione ad ugelli con trattamento UV dell’acqua di spruzzamento;

– recuperatore di calore entalpico, a ruota (rendimento 75%), by-passabile in espulsione e in aspirazione in tutti quei periodi dell’anno in cui le condizioni dell’aria esterna e/o quelle di espulsione non saranno convenienti per il recupero termico;

– ventilatori muniti di inverter, per ridurre gli assorbimenti elettrici in base alle reali richieste di aria primaria degli ambienti.

L’aria trattata è prodotta a 14÷15 °C per tutto l’arco dell’anno ed è immessa in ambiente attraverso il plenum di mandata di ogni singolo mobiletto ventilconvettore. L’aria presente negli ambienti è in parte ripresa e in parte aspirata dai servizi igienici, attraverso griglie di transito poste sulle porte nei corridoi e le porte sopraelevate dei locali igienici stessi. I canali di espulsione dei bagni sfociano in copertura; i ventilatori sono posti nel controsoffitto dei bagni all’ultimo piano, dotati di batteria di recupero termico.

Tutte le canalizzazioni dell’aria sono realizzate in lamiera di acciaio zincata, con coibentazione termica e barriera al vapore. Nei tratti in vista, all’esterno e nelle centrali, l’isolamento è protetto da lamierino di alluminio. Ogni attraversamento delle compartimentazioni antincendio è dotato di serrande tagliafuoco motorizzate.

Impianti nelle aree accessorie

Le tre aree commerciali poste al piano terra (478 m2) sono fornite delle sole predisposizioni impiantistiche necessarie alla realizzazione di impianti di climatizzazione autonomi, che utilizzeranno comunque i fluidi prodotti dall’impianto generale del complesso, compresi i canali di espulsione per le eventuali cappe (circa 8 vol/h), realizzati in acciaio nero, che transitano nell’autorimessa e nei cavedi fino a raggiungere la copertura.

Gli spazi tecnologici dispongono di impianti di condizionamento autonomi: i locali per quadri elettrici, trasformatori, gruppi di continuità sono raffrescati da 2 unità a espansione diretta ciascuno, del tipo over, una di riserva all’altra, poste in ambiente; le relative unità condensanti si trovano a breve distanza, in prossimità dell’autorimessa.

I locali control room, security room e per le batterie, quest’ultimo dotato anche di un impianto di estrazione dell’aria autonomo, è raffrescato split system ad espansione diretta posti in ambiente; anche in questo caso le motocondensanti sono situate nei pressi dell’autorimessa.

Tutti i locali tecnici che necessitano di salvaguardia dal gelo sono protetti tramite resistenze elettriche poste direttamente negli ambienti.

L’autorimessa (4.893 m2; altezza 3,50 m) costituisce un unico compartimento antincendio e presenta una serie di aperture interne a soffitto, realizzate lungo i lati perimetrali, con un lato pressoché aperto. Dispone di un impianto di ventilazione meccanica tipo jet-fan, con 17 ventilatori assiali posizionati in prossimità delle aperture di aerazione naturali e installati a soffitto, che assicurano un ricambio di 3 vol/h (51.400 m3/h). L’aria immessa, in modo naturale e meccanico, viene movimentata da ulteriori ventilatori assiali verso l’apertura di estrazione.

La flessibilità degli spazi interni è supportata dalla concezione modulare e versatile delle reti tecnologiche che, con l’eccezione di quelle elettriche e di fonia-dati, sono distribuite nei controsoffitti (Fiorenza Cicogna).

 

L’impianto idrico-sanitario

A valle del contatore generale dell’acqua potabile, attinta dall’acquedotto comunale, una derivazione con interposto disconnettore separa la linea idrico-sanitaria da quella di alimentazione della vasca di riserva antincendio. Un serbatoio pre-autoclave precede il gruppo di sopraelevazione, formato da 2 pompe, che rifornisce il collettore sul quale sono attestate le reti per l’acqua potabile e, previo trattamento, per l’alimentazione degli impianti.

Tutte le tubazioni presenti nella centrale idrica sono in acciaio zincato, senza saldatura, e raccorderia in ghisa malleabile zincata, tranne per quelle di diametro superiore a 3”, realizzate in tubi di acciaio nero non saldati con giunzioni a flange, zincati a bagno dopo lavorazione.

Le tubazioni idriche sono coibentate termicamente mediante guaina elastomerica, in funzione anticondensa, con finitura in lamierino d’alluminio. Le parti interrate sono in pead, mentre le linee di distribuzione sono in polietilene reticolato, con isolamento in guaina flessibile rifinito in alluminio nei tratti in vista. Tutti i circuiti dispongono di ammortizzatori di colpi d’ariete. Le tubazioni esposte alla azione del gelo sono protette con cavo scaldante autoregolante

La produzione di acqua calda sanitaria è effettuata in un bollitore (Tmedia: 40÷42 °C), posto all’interno della centrale idrica e dotato di resistenza elettrica per effettuare il ciclo anti-legionella mediante innalzamento della temperatura dell’acqua a 65÷70 °C. Il pre-riscaldamento è affidato a uno scambiatore a piastre alimentato dall’acqua calda di recupero proveniente dai gruppi polivalenti, che copre il 50% del fabbisogno.

L’impianto di trattamento dell’acqua per gli impianti tecnologici, preceduto da filtro autopulente e disconnettore, è composto da un addolcitore a scambio di basi con rigenerazione automatica, disattivato durante i periodi di massimo consumo. Il collettore, lungo il quale è prevista l’immissione di sostanze additive, alimenta centrale frigorifera, circuiti fan-coil, bollitore a.c.s. e umidificatori dei condizionatori.

Tutti i circuiti tecnologici sono realizzati con tubazioni in acciaio nero, senza saldatura, complete di verniciatura antiruggine, rivestimento termico e barriera al vapore in guaine elastomeriche sigillate con mastice e nastro adesivo e, per i tratti in vista, finitura con gusci di lamierino di alluminio.

La rete di scarico delle acque nere, realizzata in pead, è convogliata in pendenza sino all’allacciamento con il collettore fognario comunale esistente. Le acque meteoriche provenienti dalla copertura e dalla piazza come quelle di dilavamento dell’autorimessa, previa disoleatura e dissabbiatura, sono raccolte da pluviali e raggiungono un sistema di 11 pozzi dispersori nel terreno, realizzati con anelli in cemento di 2 m di diametro e 6 m di profondità, tutti collegati tra loro da una tubazione in cemento.

È previsto un impianto di innaffiamento automatico per tutte le zone a verde e le fioriere dell’edificio, alimentato con acqua di falda.

Soluzioni antincendio

Il riempimento ed il reintegro della vasca di riserva antincendio (200 m3) è previsto dal collegamento all’impianto di emungimento dell’acqua di falda. In caso di emergenza il reintegro sarà garantito dal collegamento all’Acquedotto Comunale con interposizione di opportuno disconnettore. Sono state predisposte 2 stazioni di pompaggio separate, per la rete idranti (protezione interna ed esterna dei fabbricati) e per lo sprinkler (autorimessa), entrambe ubicate al piano interrato.

Ogni stazione è ciascuna composta da: 1 motopompa, 1 elettropompa ad asse orizzontale e 1 elettropompa pilota (ogni gruppo di pompaggio è dotato di dispositivo di ricircolo con misuratore di portata), più collettore di mandata, elettrovalvola per scarico dell’acqua dall’impianto (necessaria alla simulazione per l’avvio della pompa pilota), flussometro a pale rotanti dotato di lettore ottico per il controllo del funzionamento delle elettropompe, pressurizzatore e alimentatore d’aria, pressostati, manometri e da quadri elettrici di comando.

I collegamenti sono eseguiti con tubazioni di acciaio zincato senza saldatura, con raccorderia di ghisa malleabile zincata.

L’impianto a idranti comprende cassette antincendio UNI 45 da 1½”, posizionate a tutti i piani in prossimità dei vani scala e nell’autorimessa, con collegamento all’attacco autopompa posto vicino all’ingresso carraio. Tutti i locali tecnologici e l’autorimessa sono equipaggiati con estintori portatili a polvere (6 kg). L’impianto sprinlkler dell’autorimessa è del tipo a secco.

Regolazione automatica

Il sistema di gestione e controllo degli impianti termofluidici è del tipo DDC e svolge principalmente due classi di funzioni:

– automazione e integrazione degli impianti, senza interventi da parte dei gestori del sistema;

– sistema informativo, a supporto delle decisioni, dedicato alla gestione operativa dell’edificio.

Si occupa del funzionamento delle centrali termofrigorifera, di trattamento ed estrazione dell’aria, idrica e antincendio, dei ventilconvettori e dei condizionatori autonomi ed effettua anche l’integrazione funzionale, in modalità seriale, dei gruppi frigoriferi, dei condizionatori ad armadio dei locali elettrici e dei sistemi di controllo inverter dei motori elettrici.

Il sistema è connesso al building management system ed è concepito per assecondare la tendenza alla modificazione dell’uso nel tempo, perciò la sua architettura offre la massima flessibilità sia dal punto di vista software che hardware, ferme restando le garanzie di sicurezza.

Grazie al sistema di supervisione e gestione centralizzata degli impianti è possibile definire, e/o ridefinire successivamente, le caratteristiche e gli attributi funzionali delle varie zone e/o ambienti serviti dagli impianti, con particolare riferimento agli orari di funzionamento, alle sicurezze (esempio: antincendio, antintrusione), ai parametri termoigrometrici da mantenere e garantire.

 

I PROTAGONISTI DELL’IMPIANTO

Committente

DUEMME Sg, Galotti, InPartner Servizi

Progetto architettonico preliminare, definitivo

MCA Mario Cucinella Architects

Coordinamento progettazione, progetto arch. esecutivo,direzione lavori, sicurezza, controllo

tempi e costi

Starching

Progetto strutture

C.P. Engineering

Progetto impianti

Ariatta Ingegneria dei Sistemi

Progetto antincendio

STZ

I fornitori

Gruppi polivalenti: Climaveneta

Scambiatori calore: Fiorini

Elettropompe: Lowara

Unità trattamento aria: Samp

Ventilconvettori: Sabiana

Moduli fotovoltaici: Sun Tech

Building management system: Siemens

Facciate strutturali: Giuliani Infissi