Efficienza: partiamo dai sistemi tradizionali

Quarantunenne, piacentino d’origine, da una decina d’anni Antonio Barbieri si occupa della progettazione termoidraulica per SAIND, società di progettazione attiva a tutto campo nel settore dell’impiantistica industriale e civile.
Nato a Piacenza nel 1972, Antonio Barbieri si è laureato in Ingegneria elettrica presso l’Università degli Studi di Pavia nel 2001. Dallo stesso anno è alle dipendenze di SAIND, società di progettazione e servizi di ingegneria fondata dagli ingg. Federico Noli e Giuseppe Dall’Ospedale, che si occupa di aspetti edilizi e impiantistici per la costruzione di edifici, impianti industriali, centrali di cogenerazione e per la realizzazione di infrastrutture, reti e utilities. La semplificazione della sfera tecnica, attraverso l’integrazione degli aspetti ingegneristici affidati a un unico interlocutore, è il tratto distintivo dell’approccio professionale della società, che dispone attualmente di oltre trenta di tecnici specializzati in ambito elettrico e termomeccanico, attivi nelle due sedi di Rottofreno (Piacenza) e Milano. Le numerose commesse interessano opere civili e strutturali connesse agli interventi impiantistici, impianti elettrici, elettronici e speciali, termoidraulici, di climatizzazione e antincendio, sistemi bms, centrali fotovoltaiche e di cogenerazione, reti di teleriscaldamento, prevenzione incendi e sicurezza sui cantieri, seguite con attività di progettazione, direzione e contabilità lavori, collaudi, consulenza, assistenza alle pratiche autorizzative, coordinamento e responsabilità lavori.

 

«La tecnica mi appassiona fin da piccolo – esordisce l’ing. Barbieri – perciò non è stato difficile scegliere di studiare ingegneria e, se tornassi indietro, ripercorrerei la stessa strada. Gestire in prima persona il processo progettuale è, tutt’ora, la parte della mia attività che mi dà più soddisfazione».

Com’è nata la collaborazione con SAIND?

«Ho avuto la fortuna di incontrare questa realtà pochi mesi dopo la conclusione degli studi universitari, compiuti presso l’ateneo di Pavia. Da subito i titolari della società – gli ingg. Noli e Dall’Ospedale – mi hanno affidato la progettazione degli impianti termomeccanici di alcuni importanti insediamenti commerciali e, progressivamente, sono diventato il responsabile della squadra specializzata, che lavora in stretta collaborazione con le altre presenti in azienda. Oltre all’attività professionale nei settori dell’impiantistica industriale e della grande distribuzione, la società progetta anche impianti di produzione energetica (cogenerazione, teleriscaldamento, fotovoltaico) al servizio di importanti complessi edilizi e produttivi».

La centrale tecnologica del comparto D4 di Milanofiori è dimensionata per soddisfare il fabbisogno di riscaldamento e acqua calda sanitaria dei 29 edifici previsti dal masterplan.

Quali soluzioni tecniche sono più indicate per la realtà energetica italiana?

«In generale, per gli utenti finali che materialmente finanziano gli impianti, le tecnologie più interessanti sono quelle che permettono di aumentare l’efficienza dei sistemi tradizionali. Perciò la produzione combinata di energia elettrica e termica è, a mio avviso, la strada maestra che il nostro paese dovrebbe intraprendere per diminuire l’acquisto di energia primaria dall’estero. Un incremento dell’efficienza del 20÷30% al livello del singolo intervento – oggi facilmente raggiungibile con sistemi di cogenerazione e reti di teleriscaldamento – è già un risultato notevole, che può essere ottenuto a fronte di costi notevolmente inferiori rispetto a quelli necessari per conseguire, sempre in termini di energia primaria, gli stessi obiettivi utilizzando tecnologie basate sulle energie rinnovabili. Queste ultime, infatti, non sfuggono alla regola che l’impianto è realizzato a misura delle esigenze della singola utenza. Si tratta invece di proseguire sulla strada intrapresa negli ultimi anni che, anche grazie a sistemi di termoregolazione e contabilizzazione individuale più efficaci, ha permesso di uscire dalla logica del piccolissimo impianto dedicato alla singola unità immobiliare, a favore dei più efficienti impianti centralizzati. Dal punto di vista tecnico disponiamo di tutto il necessario. Bisogna solo trovare le giuste modalità normative per aggregare la domanda presente sul territorio, in modo che l’aggregazione di diverse utenze crei la “massa critica” indispensabile a rendere economicamente vantaggiosa la realizzazione e la gestione di centrali e reti. Dobbiamo perciò orientarci verso soluzioni che permettano di realizzare economie di scala a livello locale, anche allo scopo di compensare la tendenza globale all’aumento del costo dei combustibili fossili».

La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio è l’altra faccia del tema dell’efficienza.

«Oggi, anche grazie a generosi incentivi statali legati al risparmio energetico, gli interventi sull’esistente sono l’unico settore dell’edilizia che segna risultati positivi. Per il presente e i prossimi anni, questa è la sfida principale per progettisti e tecnici, ma bisogna fare i conti con una possibilità di spesa inferiore rispetto a qualche anno fa. In questo periodo di crisi economica, un tecnico dovrebbe proporre soluzioni efficaci e, al contempo, poco onerose e mininvasive, in grado di sfruttare le risorse esistenti, come ad esempio la sostituzione dei serramenti e l’insufflazione di isolanti termoacustici nelle intercapedini murarie. In generale, a seconda dei casi, il ricorso alle tecnologie tradizionali può offrire interessanti opportunità. La semplice sostituzione del vecchio generatore con un modello più efficiente a gas metano porta normalmente interessanti benefici dal punto di vista energetico ed economico, ma si può fare di più. Quante famiglie dispongono di un impianto di condizionamento estivo? Installando un piccolo gruppo frigorifero e centralizzando la rete di distribuzione si otterrebbe un risparmio significativo e ulteriori benefici, come la possibilità di produrre acqua calda sanitaria sfruttando il calore del condensatore. Si tratta di soluzioni che un tecnico abituato a ragionare su impianti di una certa dimensione conosce fin troppo bene, facilmente realizzabili in caso di riqualificazione energetica di edifici residenziali, ma che non sono incentivate. Personalmente ritengo che, sulle grandi questioni strategiche che incidono anche sui bilanci familiari – come sono quelle energetiche – il legislatore dovrebbe prestare più attenzione ai tecnici».

Questo settore risulterà trainante per il futuro del paese?

«L’efficienza energetica e la riqualificazione del parco edilizio sono questioni importanti, ma non possiamo aspettarci che diano una svolta significativa all’economia italiana. Risparmiare è giusto e doveroso, ma non è sufficiente: la forza di un paese è basata sulla produttività e sulla ricerca applicata – fronti sui quali, purtroppo, il nostro paese si sta impoverendo. Nel settore dell’energia, ad esempio, la maggior parte dei produttori è straniero. Non si tratta solo di risorse economiche che vanno all’estero, né di una questione occupazionale: è in gioco la capacità dell’industria italiana di creare ricchezza attraverso produzione e innovazione, dando anche continuità a quella tradizione di professionalità ed eccellenza in campo tecnico che ha sempre distinto il nostro paese».

Dal 2007 il nuovo stabilimento della Montebianco di Chignolo Po (Pavia) produce generi alimentari destinati all’industria pasticciera e gelatiera.

 a cura di Livia Giannellini