
L’Uni ha recentemente pubblicato la norma UNI 11976 “Ergonomia dell’ambiente fisico – Strumenti per la valutazione della qualità dell’aria interna (IAQ)”, che intende rappresentare un importante passo avanti nella standardizzazione delle misure per valutare la qualità dell’aria negli ambienti a uso civile.
La determinazione della concentrazione di alcuni inquinanti presenti – sottolinea l’Uni – è molto importante ai fini della qualità dell’aria interna per preservare il benessere e lo stato di salute delle persone esposte ed è in stretta relazione con le esigenze di efficienza energetica, come evidente dalla UNI EN 16798-1 e dalla Direttiva EPBD 2024.
Da qui la necessità di standardizzare le misure di valutazione della IAQ. La nuova norma – spiega l’Uni – descrive le caratteristiche metrologiche degli strumenti per misurare le concentrazioni di alcuni tra gli inquinanti presenti negli ambienti interni per usi civili (residenziale e terziario) e le principali strategie da utilizzare per monitorare la concentrazione di tali contaminanti e per definire piani di monitoraggio della qualità dell’aria negli ambienti.
La norma prende in considerazione tre categorie di inquinanti:
- chimici (come composti organici volatili e polveri sottili);
- fisici (radon);
- biologici (virus, microrganismi e allergeni).
Per valutare la qualità dell’aria, la norma suggerisce monitoraggi della durata di almeno 5 giorni, da effettuare sia nella stagione calda che in quella fredda. Negli ambienti residenziali, negli uffici e nelle scuole si utilizza generalmente l’anidride carbonica come indicatore dell’efficacia dei ricambi d’aria.
L’applicazione di questa norma – conclude l’Uni – porta benefici concreti: ambienti più salubri per i cittadini, strumenti di verifica per i gestori di edifici e parametri chiari per i progettisti. E si inserisce in un contesto più ampio di attenzione alla salute negli ambienti confinati, facendo riferimento anche ai documenti elaborati dal Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità.
Questo approccio integrato tra risparmio energetico e qualità dell’aria rappresenta la direzione della normativa europea e nazionale, nella consapevolezza che un ambiente sano è fondamentale sia per il benessere delle persone sia per la sostenibilità degli edifici.