Ancora poco efficienti gli edifici scolastici

edifici scolasticiL’ultima edizione dell’indagine annuale di Legambiente, “Ecosistema Scuola” – che analizza lo “stato di salute” di 6.343 edifici scolastici, di competenza di 93 comuni capoluogo di provincia (sui 110 esistenti) – dedica, tra le altre, una sezione all’efficienza energetica degli edifici scolastici. I dati sull’efficientamento energetico – sostiene il report – restituiscono un quadro poco confortante.

Se i Comuni capoluogo che hanno realizzato interventi per l’efficientamento energetico delle scuole, negli ultimi 5 anni, sono stati a livello nazionale il 79,2%, con uno scarto che va dal 92,9% delle amministrazioni del Centro al 45,5% del Sud, a beneficiare di tali interventi sono stati solo il 12,7% degli edifici scolastici, per il 17,5% del Nord, per il 13,8% del Centro, per il 5,1% delle Isole, per lo 0,9% del Sud.

Negli edifici in cui sono stati realizzati interventi, questi hanno riguardato per il 41,6% i serramenti, per il 26,1% l’isolamento delle coperture, per il 24,8% il relamping, per il 23,8% la sostituzione delle caldaie a gas tradizionali con quelle a condensazione, per il 19,3% l’isolamento delle pareti, per l’11,6% progetti di riqualificazione complessiva. Sui 6.343 edifici esaminati – continua il report – solo il 30,7% risulta disporre di certificazione energetica. Tra questi il 5,4% risulta essere in classe A, mentre il 33,2% è fermo in classe G. Se si prendono in considerazione insieme le ultime 3 classi energetiche (E, F, G) si raggiunge il 73%.

Stentano a decollare – lamenta il report – gli edifici scolastici con impianti di energia rinnovabile (18,2%), dato tuttavia riferito alle 71 amministrazioni (l’87,8% di quelle del Nord, il 9% del Centro, il 47,4% del Sud, il 61,5% delle Isole) in grado di fornire informazioni sugli impianti presenti negli edifici scolastici di loro competenza.

Tra gli edifici con impianti a fonte rinnovabile, il 78,6% dispone di solare fotovoltaico, il 38% di solare termico, il 3,9% a geotermia, lo 0,4% a biomassa. Molta attenzione – rileva poi il report – vi è, da parte delle amministrazioni, allo sviluppo di comunità energetiche nelle scuole: il 90% risultano interessate. Valore che dimostra una diffusa disponibilità ad affrontare il problema energetico in modo innovativo, ma che appunto corrisponde per ora solo a una manifestazione di interesse.

Il report sottolinea infine che, per quanto riguarda il rischio ambientale indoor, le amministrazioni partecipanti all’indagine hanno dimostrato una scarsa capacità nel fornire informazioni. Nello specifico, sul rischio amianto, su 93 amministrazioni, solo 60 hanno fornito i dati. Dei 52 Comuni che hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici, 18 lo hanno bonificato in tutte le scuole dove era presente; sono 163 invece gli edifici dove risulta essere ancora presente.

Sul radon, sono 54 su 93 le amministrazioni che hanno fornito i dati. E sono 22 i Comuni che risultano aver effettuato monitoraggi sulla presenza di tale gas negli edifici scolastici; 4 lo hanno bonificato in tutte le scuole dove era presente; 25 gli edifici che ne registrano ancora la presenza.