Pompe di calore e DL Energia, proposte su tariffe elettriche ridotte per il residenziale

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Grazie al DL Energia, le valutazioni sull’introduzione di tariffe elettriche ridotte e dinamiche legate all’utilizzo delle pompe di calore nel residenziale entrano a pieno titolo nel dibattito politico.

Assoclima informa che nelle Commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera dei Deputati sono attualmente in corso le discussioni sui possibili emendamenti da inserire nella conversione in legge del Decreto 131/2023 “Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio”.

Tra le quasi 200 proposte emendative presentate dai partiti di maggioranza e opposizione ne è risultata ammissibile una che impegnerebbe l’ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) a presentare al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica una relazione tecnico-finanziaria che valuti la possibilità di introdurre:

  • una tariffa elettrica ridotta, dedicata alle pompe di calore utilizzate quale fonte primaria per la climatizzazione invernale in abitazioni adibite a residenza principale;
  • tariffe dinamiche che tengano conto del potenziale di flessibilità che le pompe di calore smart, in combinazione con l’inerzia degli edifici, possono offrire alla rete elettrica.

«Apprezziamo il fatto che le valutazioni su una tariffa elettrica ridotta siano entrate nel dibattito politico. Sui vantaggi energetici e ambientali offerti dalla tecnologia delle pompe di calore non c’è alcun dubbio, ora occorre fare un ulteriore passo avanti affinché ci sia anche un evidente beneficio economico» ha dichiarato Maurizio Marchesini, presidente di Assoclima.

«E quanto indicato nell’emendamento proposto andrebbe proprio nella direzione di ridurre i costi di funzionamento, alleggerendo le bollette dell’energia elettrica per gli utenti finali che utilizzano le pompe di calore per il riscaldamento delle proprie abitazioni», conclude Marchesini.