Il nuovo paradigma degli edifici intelligenti: abilitare comunità socio-culturali

Se negli ultimi anni la sfida è stata rendere gli edifici “smart e green”, oggi diventa essenziale coinvolgere le persone che li vivono, trasformando uffici, campus e spazi condivisi in vere e proprie comunità socio-culturali. Un’evoluzione che emerge da un’indagine di Fervo – realtà italiana attiva nella gestione intelligente e sostenibile del parco immobiliare – secondo cui il valore degli smart building non risiede più soltanto nei muri o negli impianti, ma nella capacità di generare benefici trasversali, valorizzando l’ecosistema degli ambienti, migliorando il benessere delle persone e accrescendo l’attrattività immobiliare.

Il quadro statistico e le prospettive

L’Italia è tra i Paesi europei più dinamici nello sviluppo di edifici di nuova generazione: il Politecnico di Milano stima un mercato “smart” da 1,37 miliardi nel 2024 all’interno di un ecosistema IoT da 9,7 miliardi. Sul fronte della sostenibilità, il nostro Paese è entrato nella Top 10 mondiale delle certificazioni LEED – la classifica internazionale degli edifici a più alto standard ambientale – con 174 progetti e oltre 2,1 milioni di mq certificati (fonte: USGBC, U.S. Green Building Council, 2024). Sempre più spesso questi modelli si estendono oltre gli uffici, trovando applicazione in ospedali, scuole e infrastrutture, con una gestione che non si limita ai servizi tecnici, ma anche a quelli sociali e culturali, contribuendo a migliorare la qualità della vita. Una tendenza guidata dalle nuove generazioni, che chiedono contesti capaci di coniugare efficienza, benessere e relazioni.

Non solo benessere, ma anche aggregazione socio-culturale

Gli edifici intelligenti non solo migliorano comfort e produttività, ma creano anche spazi in grado di favorire relazioni e partecipazione. Studi internazionali confermano l’impatto positivo di ambienti salubri e ben progettati: il World Green Building Council evidenzia riduzioni dell’assenteismo e incrementi di produttività negli uffici green, mentre ricerche di Harvard mostrano fino al +101% delle funzioni cognitive in ambienti chiusi con elevati standard di qualità dell’aria (ventilazione potenziata e bassi VOC). Parallelamente, l’OMS segnala come ansia e depressione causino oltre 12 miliardi di giornate lavorative perse ogni anno: un impatto che luoghi progettati per favorire il benessere e lo scambio interpersonale possono contribuire a mitigare, generando benefici individuali e collettivi. Un esempio in questa direzione è il nuovo polo multifunzionale sorto nell’area nord di Milano nell’ambito della rigenerazione di un intero isolato: un complesso che integra uffici, aree commerciali, spazi eventi, centri polifunzionali, zone verdi e strutture dedicate a benessere e sostenibilità. Secondo i dati di Fervo, che ne cura la gestione dei servizi tecnici e socio-culturali, dei processi documentali e della sicurezza dell’auditorium e degli spazi pubblici, il complesso ha creato occasioni di incontri e collaborazioni, ospitando nel 2025 oltre 105 eventi, coinvolgendo migliaia di persone. E’ diventato così un punto di riferimento della scena professionale e culturale milanese, che, in un’ottica di valore condiviso, promuove un equilibrio tra vita lavorativa e privata rafforzando il senso di comunità tra occupanti e territorio.

Tecnologie abilitanti per comunità intelligenti

Il digitale conferma il suo ruolo centrale nel trasformare edifici smart in realtà di aggregazione socio-culturali. Non si tratta solo di sensori IoT, logiche predittive e digital twin per ottimizzare gli impianti: nuove soluzioni permettono di gestire in modo efficiente flussi e spazi, migliorando l’esperienza di chi li vive. Fra queste spiccano tecnologie di Intelligenza artificiale unite a rilevazione intelligente della presenza, che possono raggiungere un’accuratezza del 95% nella rilevazione dei tassi di occupazione (fonte: Università di Graz). Allo stesso modo, app cloud-based per la condivisione delle risorse, come le parking apps, mappano in tempo reale le aree di parcheggio disponibili (anche private) e riducono fino al 66% il tempo impiegato nella loro ricerca (fonte: IMDEA Networks Institute). Queste soluzioni oltre ad ottimizzare l’efficienza, permettono agli spazi di adattarsi alle esigenze della comunità che li vive.

Valore per il parco immobiliare

Questa combinazione di sostenibilità, benessere e tecnologie digitali non solo migliora la vita delle persone, ma si riflette anche sul mercato immobiliare. Secondo CBRE Global Workplace Solutions, nel primo trimestre 2024 i canoni degli uffici premium a livello internazionale erano in media superiori dell’84% rispetto ai non-premium, segno che asset di qualità con servizi integrati continuano a spuntare premi significativi. In Italia, il mercato ha mostrato una dinamica altrettanto vivace: a Roma le transazioni per canoni del 2024 hanno registrato un aumento dell’85% anno su anno, con gli uffici pari al 53% del totale, mentre a livello nazionale il primo trimestre 2025 ha raggiunto 2,8 miliardi di euro (+128% rispetto al 2024). Il report PwC Emerging Trends Europe 2025 sottolinea come i complessi multi-tenant di nuova generazione ottengano canoni superiori alla media, a testimonianza che la combinazione di spazi intelligenti, servizi integrati e coordinamento delle persone rappresenta oggi un vero e proprio driver di valore per l’intero ecosistema immobiliare.

Da sinistra, Alessandro Belloni e Rocco Ruggiero, CEO e COO del Gruppo Fervo

“Gli edifici intelligenti sono ormai una realtà consolidata e in forte espansione. Il prossimo passo dell’innovazione è rivolto alle persone e alle comunità che li abitano, generando valore sociale oltre che economico” – afferma Alessandro Belloni, CEO di Fervo. “Contribuire alla gestione di attività per la comunità in un hub direzionale di nuova generazione – dichiara Rocco Ruggiero, COO di Fervo  – significa partecipare ad un modello in cui innovazione tecnologica e attenzione alle persone procedono insieme: coordinare servizi tecnici, digitali e sociali per migliorare il benessere, il work-life balance e la produttività. È così che si genera valore condiviso e si rafforza il legame tra spazi, tenant e territorio.”

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