
Un impianto di climatizzazione mininvasivo, perfettamente inserito nell’interior design di un edificio storico ristrutturato, crea le migliori condizioni di benessere percepito al servizio di showroom ed eventi.
Palazzo Molteni è la nuova sede milanese di Molteni&C, marchio fra i più prestigiosi del design italiano. Risultato di una profonda riqualificazione edilizia e tecnologica, l’edificio ospita oggi spazi espositivi a vocazione commerciale alternati a uffici e a sale per riunioni ed eventi, proponendosi come luogo rappresentativo dell’identità del brand.
Comfort e salubrità degli ambienti sono affidati a un impianto VRF di ultima generazione, che mette a sistema elevate prestazioni termoigrometriche e acustiche, ingombri contenuti ideali per l’inserimento nelle costruzioni esistenti, alta efficienza energetica e semplicità costruttiva e gestionale.
Lo spazio dello stile
Costruito alla fine del XIX secolo come residenza di un unico nucleo familiare, Palazzo Molteni (superficie circa 3.000 m2) si eleva per 6 livelli fuori terra attorno all’ex corte. Nel 1922 l’originario disegno neoclassico fu ingentilito con stilemi liberty, che ancora oggi ne distinguono l’immagine rispetto agli edifici storici circostanti.
Il progetto ha interessato fra l’altro l’adeguamento del reticolo strutturale al nuovo assetto planivolumetrico, la realizzazione di involucri edilizi performanti dal punto di vista termico, l’ottimizzazione dei collegamenti orizzontali e verticali, la riorganizzazione degli spazi interni e l’armonizzazione delle coperture con realizzazione di terrazze coperte e scoperte all’ultimo piano, con rifacimento completo di tutti gli impianti.

L’intervento è stato completato nel 2024 e ha restituito un edificio iconico, accogliente e funzionale, completamente ristrutturato e adeguato sotto il profilo normativo e delle prestazioni, che ospita il nuovo headquarters di Molteni&C sulla piazza milanese, punto di riferimento mondiale per il design e l’arredamento di qualità.
L’androne collega la strada direttamente alla hall, uno spazio raccolto che introduce Molteni Galleria – il percorso che attraversa tutti i piani superiori, conducendo il visitatore attraverso una sequenza di sofisticati ambienti arredati con i prodotti più rappresentativi del brand. Lungo il percorso si costeggiano spazi per uffici e sale riunione, anch’essi parte integrante del dialogo tra tradizione e innovazione che caratterizza la composizione.
L’esposizione si sviluppa con allestimenti ispirati ai principali spazi dell’abitazione (cucina, soggiorno, libreria, sala da pranzo, ecc.), che mostrano la particolare interpretazione datane da importanti designer contemporanei, valorizzando le relazioni design, architettura e arte. I livelli superiori, che offrono una veduta panoramica sul centro storico, sono riservati ad attività ed eventi collettivi in spazi concepiti per favorire la socialità.

Soluzioni per il comfort
Gli impianti di climatizzazione al servizio di Palazzo Molteni sono a espansione diretta, del tipo a 2 tubi: provvedono a riscaldamento, raffrescamento e ventilazione meccanica durante tutto l’anno.
Di seguito le principali condizioni interne di progetto:
- temperatura 21÷24 °C;
- umidità relativa 50%;
- volume dell’aria di rinnovo 11 l/s per pers.;
- velocità max di immissione dell’aria: 0,15 m/s;
- emissioni acustiche 40÷45 dB(A).
Ciascun piano fuori terra dispone di un impianto VRF dedicato e indipendente, tranne i due livelli inferiori equipaggiati con un impianto comune.

Ogni impianto mette a disposizione potenze complessive pari a:
- 112 kW per i piani terra e primo (affollamento: 0,6 pers./m2);
- 28 kW per ciascuno dei piani secondo, terzo, quarto, quinto (0,12 pers./m2);
- 12 kW per l’ultimo piano.
Ciascun impianto è composto da:
- unità esterne in pompa di calore condensate ad aria ad alte prestazioni;
- recuperatori di calore, per il rinnovo igienico dell’aria e con batteria calda/fredda integrativa, sui quali sono attestate le singole reti aerauliche di ciascun piano;
- ventilconvettori da incasso e canalizzati, che a seconda della stagione fungono da evaporatore o condensatore, anch’essi collegati alle reti aerauliche per il trattamento dell’aria ricircolata.
Climatizzazione in sintesi
Posizionate in locali tecnici areati in prossimità dei rispettivi impianti, le unità esterne appartengono alla linea MV6-XMi di Clivet. Si tratta di motocondensanti equipaggiate con compressore inverter DC a iniezione di vapore (EVI: Enhanced Vapor Injection), che migliora il rendimento con temperature esterne molto basse. La capacità in riscaldamento rimane invariata fino a -5 °C, quindi si riduce al 90% con aria esterna a -15 °C.
Il compressore modulante fino al 10%, la regolazione automatica delle temperature di evaporazione e condensazione del refrigerante (R-410A) e l’uso di uno scambiatore di calore aggiuntivo per aumentare il sottoraffreddamento sono fra le soluzioni per coniugare comfort ed efficienza energetica anche ai carichi parziali, che restituiscono valori di COP = 5,5÷3,5 ed EER = 4,75÷2,9.
La gamma comprende unità da 8 HP a 96 HP, con un incremento di capacità nell’ordine di 2 HP fra i vari modelli che consente una notevole varietà di configurazioni. Negli impianti con più unità esterne la logica di funzionamento prevede la rotazione dei compressori, per la ripartizione del carico di funzionamento.
Le reti di distribuzione del refrigerante sono composte da tubazioni in rame preisolate. Accuratamemte dissimulati nel raffinato interior design, i terminali in ambiente sono ventilconvettori con potenze nell’ordine di 2,6÷8 kWt e 2,2÷7,1 kWf, di 2 tipologie:
- canalizzabili a media prevalenza da incasso nel controsoffitto, installati in tutti i piani e, in modo esclusivo, negli uffici;
- a mobiletto da incasso a parete, presenti solo nelle zone aperte al pubblico.
In entrambi i casi di tratta di unità compatte e flessibili, che mettono a disposizione diverse combinazioni di pressione statica e portata d’aria per offrire prestazioni in linea con ogni esigenza, a fronte di livelli di pressione sonora non superiori a 32 dB(A).
Il trattamento dell’aria è affidato a unità di recupero del calore equipaggiate con ventilatori EC a 3 velocità, filtri (G3+F9 sul rinnovo, G3 sull’espulsione), scambiatore a flussi incrociati (sensibile max 73,2, entalpico max 62,7%) con bypass per free cooling e batteria calda/fredda a espansione diretta (8,6÷17,1 kWt e 9,9÷19,3 kWf), per portate da 500÷3.100 m3/h a seconda dei piani.
La presa dell’aria esterna e l’espulsione dell’aria esausta avvengono sulla copertura dell’edificio, attraverso 2 colonne montanti che percorrono altrettanti cavedi verticali realizzati lungo i lati fronti dell’edificio. A valle del trattamento l’aria percorre condotti termoisolati a sezione rettangolare, in lamiera zincata, che si diramano verso i diffusori, del tipo a feritoia ad alta induzione, e i ventilconvettori canalizzati.

L’impianto di ventilazione meccanica può funzionare con le unità interne spente, immettendo l’aria primaria direttamente negli ambienti, e accese, facendo transitare l’aria di mandata nel canale di ripresa dei ventilconvettori canalizzati. Le riprese sono posizionate nei corridoi e nei servizi igienici (estrazione 8 vol/h).
La parola al progettista

L’ing. Edoardo De Lena, head of MEP department di BMS Progetti, ha curato la progettazione degli impianti meccanici: «Considerato il valore storico e stilistico dell’edificio la progettazione è stata guidata da tre principi fondamentali: integrazione architettonica, efficienza energetica e comfort ambientale.
La scelta è ricaduta su un sistema VRF a espansione diretta, altamente flessibile e discreto, che ha permesso un’integrazione non invasiva nei vincoli architettonici imposti. In parallelo, si è lavorato per garantire una gestione ottimale dei consumi, assicurando prestazioni elevate in termini termoigrometrici e acustici, con una particolare attenzione alla qualità dell’aria interna e alla semplicità di manutenzione».
Quali sono gli aspetti tecnici ed energetici più interessanti dell’impianto di climatizzazione?
«La vera forza dell’impianto consiste nella sua capacità di adattarsi a destinazioni d’uso molto diverse tra loro – showroom, uffici, spazi per eventi – garantendo sempre comfort elevato e continuità di esercizio. Dal punto di vista progettuale è stato interessante lavorare su una configurazione capace di bilanciare flessibilità distributiva e controllo puntuale, a livello di piano e di singolo ambiente. Questo ha permesso una gestione fine del clima interno, in risposta a esigenze variabili anche nel corso della giornata».
Quali complessità sono state affrontate e come sono state risolte?
«Le principali complessità hanno riguardato l’inserimento degli impianti in un edificio storico con vincoli architettonici e destinazioni d’uso articolate. La collaborazione continua con il team di interior design ha consentito di armonizzare i terminali con l’estetica degli ambienti. Inoltre, la suddivisione funzionale degli spazi, in continua evoluzione durante il fit-out, ha richiesto verifiche puntuali della precedente progettazione e l’adattamento delle reti impiantistiche, operazioni rese possibili grazie a una progettazione flessibile e un continuo dialogo con tutti gli attori del processo edilizio».
Altri impianti meccanici
L’impianto idrico-sanitario preesistente è stato completamente sostituito ed è ora attestato sulla nuova centrale idrica, che comprende filtro dissabbiatore, serbatoio pre-autoclave (500 l) e gruppo di pressurizzazione. Le reti di distribuzione comprendono colonne montanti con stacchi a ogni piano dotati di contabilizzatore, diretti ai collettori dedicati a ciascun servizio igienico. Le tubazioni sono realizzate in polietilene reticolato multistrato.
A valle dei sistemi di trattamento (addolcimento, dosaggio di prodotti antilegionella), la produzione dell’ACS è centralizzata mediante 3 pompe di calore aria-acqua (potenza 18 kW) con accumulo integrato, dalle quali prende origine la rete con circuito di ricircolo. Il dimensionamento consente di fronteggiare il fabbisogno di una eventuale cucina al servizio del bistrot interno all’area commerciale.

La rete di scarico dei reflui urbani è realizzata con tubazioni in polietilene ad alta densità, raccoglie anche la condensa prodotta dagli impianti di climatizzazione ed è dotata del degrassatore lungo la linea predisposta per la cucina.
L’impianto antincendio di nuova installazione è una rete per idranti di tipo ordinario, con alimentazione dalla centrale idrico-sanitaria ma completamente indipendente dal resto dell’impianto idrico-sanitario e permanentemente in pressione.
Per la protezione degli spazi interni sono previsti naspi tipo DN25 con tubazione semirigida, più l’attacco esterno per motopompa. L’impianto permette di alimentare 4 naspi nelle posizioni idraulicamente più sfavorevole, assicurando portata non inferiore a 35 l/min e pressione non inferiore a 2 bar, con autonomia di almeno 30 minuti.

La progettazione di dettaglio è stata coordinata anche con l’interior design firmato dall’arch. Vincent Van Duysen, Direttore creativo di Molteni&C. La collaborazione ha permesso di limitare le modifiche agli impianti in sede di allestimento e arredo degli ambienti.

Nonostante il cambio di destinazione d’uso degli spazi aperti al pubblico ai piani inferiori (da ristorazione a esposizione commerciale), è stata mantenuta la dotazione prevista per l’impianto di climatizzazione, garantendo la possibilità di futuro inserimento di un bistrot e di una cucina.
Ai piani superiori, nelle aree originariamente progettate come open space (cat. A) sono stati realizzati locali per uffici e una sala riunioni. La nuova suddivisione spazio-funzionale ha comportato la verifica dei carichi, l’adeguamento delle reti e l’ottimizzazione della posizione delle unità interne.
L’armonizzazione dell’immagine dei terminali con l’estetica degli spazi interni ha comportato l’eliminazione delle griglie dei diffusori, con realizzazione di gole architettoniche nel controsoffitti, e l’inserimento dei naspi all’interno di elementi d’arredo, per minimizzarne l’impatto visivo.
Supervisione e gestione
Il sistema di supervisione e gestione degli impianti HVAC svolge essenzialmente funzioni di gestione energetica, mediante acquisizione delle informazioni relative al funzionamento impiantistico, con possibilità di supervisione remota e segnalazione degli eventi anche per finalità di manutenzione.
A ogni piano è disponibile un dispositivo di gestione centralizzato per l’impianto di climatizzazione, mentre la regolazione locale è affidata a un pannello di comando a parete per ciascun terminale, con sonde in ambiente e sulla ripresa dell’aria.
Il controllore può collegarsi all’impianto di climatizzazione centrale, alla rete locale e al web mediante porta LAN, per consentire anche da remoto l’accesso ai comandi e ai dati del monitoraggio, il settaggio dei parametri operativi e la programmazione del funzionamento.


