
La Commissione europea ha annunciato la creazione dell’Accademia europea dell’acqua (EWA), che sarà guidata dal Centro Comune di Ricerca (JRC) dell’Unione e finanziata da diverse fonti UE e sarà pienamente operativa dal 2026.
Basata su una collaborazione pubblico-privato, l’Accademia europea dell’acqua riunirà il JRC, le parti interessate del settore idrico, le istituzioni accademiche e settori chiave quali energia, agricoltura e sanità. L’Accademia – spiega la Commissione – mira a soddisfare le esigenze di capacità nel settore idrico europeo e a collegare la ricerca e l’applicazione pratica delle tecnologie offrendo formazione avanzata, sostenendo l’innovazione e promuovendo la collaborazione tra attori pubblici e privati in tutta Europa.
Mentre l’Europa si trova ad affrontare una pressione crescente sulle sue risorse idriche a causa dello stress climatico, dell’invecchiamento delle infrastrutture e della cattiva gestione delle risorse idriche, l’Accademia svilupperà le conoscenze, le competenze e l’esperienza necessarie per colmare le lacune in termini di capacità e garantire un continente resiliente all’acqua.
L’EWA – continua la Commissione – offrirà formazione imprenditoriale, sviluppo delle capacità e trasferimento di conoscenze. Sosterrà ricercatori e innovatori nell’individuazione di percorsi di commercializzazione per nuove tecnologie in settori quali il riutilizzo delle acque, la desalinizzazione, l’irrigazione di precisione, la sorveglianza e il trattamento delle acque reflue e la protezione delle infrastrutture critiche. L’Accademia sosterrà inoltre l’attuazione di politiche come la direttiva riveduta sul trattamento delle acque reflue urbane e consentirà di dare risposte pratiche ai rischi per l’ambiente e la salute pubblica.
L’Accademia europea dell’acqua si avvarrà delle infrastrutture del JRC per implementare un approccio di “laboratorio vivente”, in cui soluzioni innovative vengono sperimentate in contesti reali. Le tecnologie saranno co-create dal mondo accademico, da istituzioni pubbliche come le agenzie nazionali o l’Associazione Europea dell’Acqua, e dagli imprenditori, contribuendo a trasformare le innovazioni in soluzioni praticabili e di impatto.
L’Accademiaeuropea dell’acqua opererà come un polo all’interno di una rete in espansione di servizi pubblici, istituti di ricerca ed enti regionali. Lancerà inoltre una piattaforma digitale, collegata all’Accademia dell’Unione europea e al “JRC Knowledge Hub for Water” , per offrire un accesso flessibile a materiali di formazione, simulazioni e comunità di esperti in diverse lingue e regioni. La Commissione rivela, infine, che sono già in corso due programmi pilota di punta.
Il primo, “Wastewater Surveillance Academy for Health”, offre formazione pratica sul monitoraggio dei patogeni nelle acque reflue basandosi sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19. E opera attraverso le strutture di alto livello del JRC a Ispra e progetti pilota internazionali.
Il secondo, “Water Reuse Risk Management Community of Practice”, fornisce ai partecipanti le competenze per sviluppare soluzioni innovative e sicure per il riutilizzo dell’acqua, basandosi su modelli di successo provenienti da tutta Europa e promuovendo approcci di economia circolare.


