L’oasi sostenibile della funzionalità

Situato nel quadrante sud-est di Milano, Nervesa 21 è risultato di un progetto di restyling architettonico e riqualificazione impiantistica integrali – credits: Lombardini22

Un esempio di rigenerazione edilizia che mette a sistema design contemporaneo, impianti di climatizzazione ad alta efficienza e un approccio eco-compatibile all’uso della risorsa idrica, per spazi di lavoro flessibili e confortevoli.

La valorizzazione delle superfici terziarie esistenti è fra le principali dinamiche che orientano la trasformazione urbanistica di Milano. Il restyling degli spazi di lavoro secondo le esigenze contemporanee comporta sia l’adeguamento normativo e prestazionale degli edifici, sia l’inserimento di sistemi e tecnologie di ultima generazione, principalmente per l’involucro edilizio e i sistemi impiantistici.

Interamente curato da Lombardini22, il progetto di riqualificazione per Nervesa 21 ha preso spunto dalle esigenze dei potenziali tenants, per rinnovare l’anonimo edificio esistente all’insegna della flessibilità e della funzionalità, soddisfacendo al contempo i requisiti più stringenti in termini di comfort, salubrità, efficienza energetica e sostenibilità ambientale.

L’intervento in sintesi

L’edificio (superficie circa 10.000 m2 fuori terra) sorge a Milano, nel quadrante sud-est. Completato alla fine degli anni ‘70 è composto da:

  • basamento ipogeo (2 piani interrati) esteso alla quasi totalità del lotto;
  • due corpi a sviluppo verticale (14 piani fuori terra a nord, 7 piani f.t. a sud), con piante di forma quadrata collegate fra loro.

L’intervento di riqualificazione ha completamente rinnovato l’edificio, realizzando spazi di lavoro accoglienti e funzionali predisposti per facilitare l’allestimento finale da parte dei singoli tenants. In sintonia con i requisiti di sostenibilità dei criteri ESG, il cantiere si è distinto per il riciclaggio di circa il 90% dei componenti rimossi durante la demolizione selettiva.

Tutte le superfici fuori terra sono destinate a uffici. Dagli interrati all’ultimo piano i percorsi interni sono distribuiti da due nodi della circolazione verticale, visibili in facciata. Gli spazi di lavoro sono introdotti da una lobby a doppia altezza (corpo nord) con sale riunioni nel mezzanino (corpo sud). Gli spazi collettivi alla base e in sommità sono stati ridisegnati e integrati con le aree esterne, ridisegnate per integrarsi nel tessuto urbano circostante.

Prevalentemente destinato all’autorimessa, il basamento ospita anche:

  • magazzini e depositi, deposito biciclette e spogliatoi ciclisti, locali tecnici (impianti elettrici, centrali idrica e distribuzione fluidi), al primo interrato;
  • magazzini e depositi, cabina di trasformazione, centrali antincendio e rete idrica duale, al secondo interrato.

Il nuovo curtain wall è realizzato con un sistema a montanti e traversi e con serramenti in profili d’alluminio, del tipo a elevato isolamento termico, tamponati con vetrate low carbon prodotte per il 40% con vetro riciclato. La personalizzazione dell’immagine architettonica è affidata a pinne trapezoidali e lesene verticali di colore bronzeo. La microforatura delle superfici opache permette l’areazione all’apertura di serramenti, non visibili in facciata.

Situati nell’area verde centrale rispetto all’isolato, i circa 5.300 m2 all’aperto sono valorizzati da parcheggi e stalli per bici, con stazioni di ricarica elettrica, e da aree per meeting, relax e picnic. Gli ascensori panoramici esterni e il rooftop mettono a disposizione punti di vista esclusivi sulla città. L’edificio dispone di un campo fotovoltaico da 28,8 kWp integrato sulle coperture (produzione annua stimata 29.818,5 kWh), che opera con modalità di scambio sul posto.

PERSONE, TECNOLOGIA E COMFORT
Lombardini22 ha curato tutte le fasi del progetto architettonico e impiantistico, comprese prevenzione incendi, acustica e certificazioni di sostenibilità, oltre alla direzione dei lavori.

Alessandro Adamo, Lombardini22

Alessandro Adamo, Direttore di DEGW e partner di Lombardini22:

«Persone, tecnologia e comfort sono le parole chiave di un progetto dal design ricercato. L’obiettivo era connettere uomo e spazi di lavoro in rapporto armonico con la natura, attraverso costruttive e tecniche all’avanguardia dal punto di vista della sostenibilità. L’approccio olistico ci ha permesso di soddisfare le esigenze professionali più articolate, incrementando al contempo il benessere personale. Un’app dedicata aiuterà i tenant a vivere al meglio gli spazi».

La progettazione impiantistica è stata informata ai seguenti principi:

  • flessibilità spazio-funzionale e impiantistica in ottica multi-tenant, con contabilizzazione individuale dei consumi;
  • elevata efficienza energetica, utilizzando apparecchiature ad alto rendimento di produzione con ricorso al freecooling diretto;
  • massima affidabilità di funzionamento;
  • minimizzazione dei costi (energia primaria, manutenzione, ecc.);
  • facilità di manutenzione.

L’ing. Roberto Cereda – partner di Lombardini22 afferma:

Roberto Cereda, Lombardini22

«Abbiamo messo a sistema soluzioni impiantistiche e d’involucro molto performanti, fonti rinnovabili, apparecchiature idrico-sanitarie efficienti e l’accumulo dell’acqua piovana, con l’obiettivo di massimizzare il risparmio energetico e contenere l’impatto sull’ambiente urbano.

Il benessere delle persone è affidato al notevole apporto di luce naturale, al controllo della qualità dell’aria e dell’acqua, al comfort acustico e all’illuminazione artificiale, grazie al costante monitoraggio e alla regolazione dei parametri operativi.

La consulenza strategica per le certificazioni ha permesso di ottenere punteggi elevati nelle certificazioni LEED (91/110, rating Platinum) e WELL (68,5/110, rating Gold), oltre alla predisposizione per WiredScore».

Centrali per la climatizzazione

Igruppi polivalenti che alimentano gli impianti idronici e le motocondensanti degli impianti a espansione diretta sono installati nella centrale esterna – Lombardini22

La nuova centrale termofrigorifera è parzialmente situata all’esterno, in uno spazio tecnico dedicato che accoglie 2 gruppi frigoriferi polivalenti condensati ad aria (ciascuno 665 kWt, 890 kWf), equipaggiati con 8 compressori ermetici scroll, 4 circuiti frigoriferi indipendenti riempiti con R454B, ventilatori elicoidali, scambiatori termici per utenza e recupero del calore (1.142 kWf). Ogni gruppo frigorifero dispone di:

  • sistema di gestione del funzionamento in parallelo o in cascata, con possibilità di parzializzazione della potenza su compressori, ventilatori e inverter delle pompe;
  • circuito idronico con propria pompa di circolazione del primario, realizzato con tubazioni di acciaio nero a saldare coibentato (tratti esterni) e del tipo preisolato con sensori di rilevazione delle perdite (tratti interrati).

La scelta di utilizzare gruppi polivalenti è riconducibile alla loro elevata efficienza energetica e all’esito delle verifiche effettuate sull’edificio, in regime dinamico, che hanno evidenziato la necessita di disporre contemporaneamente di fluidi caldo e refrigerato anche nel periodo più freddo dell’anno. Nelle giornate lavorative, in condizioni standard, il fabbisogno di fluido caldo è sempre coperto dalla produzione di fluido refrigerato.

Elettropompe e collettori primari di distribuzione, vasi espansione e serbatoi inerziali (per acqua calda e refrigerata, entrambi da 2.000 l) sono installati nella sottocentrale di distribuzione, situata nel basamento al primo interrato. Le centrali sono equipaggiate con dispositivi per il trattamento dell’acqua (addolcimento dell’acqua tecnica e per umidificazione, dosaggio di composti chimici, ecc.).

Reti di distribuzione

La climatizzazione estiva e invernale degli ambienti è demandata a:

  • condizionamento a tutt’aria e pavimenti radianti (hall);
  • ventilconvettori e aria primaria (uffici, sale riunioni, area eventi in copertura, spogliatoi, control room);
  • estrazione forzata (servizi igienici);
  • condizionamento a espansione diretta (locali tecnici).
Realizzate con tubazioni in acciaio nero a saldare, le reti di distribuzione idronica sono attestate su elettropompe centrifughe a portata variabile con inverter – credits: Lombardini22

I fluidi termovettori sono prodotti alle seguenti temperature:

  • acqua tecnica calda per distribuzione a 44÷39 °C (ventilconvettori, UTA, bollitori ACS, ecc.);
  • acqua tecnica refrigerata (senza glicole) per distribuzione a 10÷15 °C (ventilconvettori) e a 8÷13 °C (UTA);
  • acqua tecnica calda per ACS per distribuzione a 43 °C.

A valle dei collettori, la distribuzione per la climatizzazione è affidata a circuiti a quattro tubi (ventilconvettori, UTA) e due tubi (pavimenti radianti), del tipo termoregolato solo per:

  • acqua calda dei pavimenti radianti;
  • acqua refrigerata di ventilconvettori e condizionatore nella hall.

Le pompe sono del tipo centrifugo a portata variabile, con inverter, in configurazione singola a basamento tranne quella gemellare in linea per i pavimenti radianti. Le pompe in dotazione sono tutte dello stesso modello, in modo da ridurre i costi di installazione e facilitare la manutenzione.

Le reti di distribuzione idronica sono realizzate con tubazioni in acciaio nero a saldare: percorrono i cavedi a fianco degli elevatori ramificandosi ai piani con valvole di intercettazione, regolatori di portata e contabilizzatori di calore. Gli allacci ai terminali sono in tubazione di rame coibentate.

Spazi e terminali

Piacevoli e accoglienti, gli ambienti interni si caratterizzano per l’elevato livello di comfort termoigrometrico, luminoso e acustico e per la salubrità dell’aria – credits: Lombardini22

La hall al piano terreno è climatizzata da un impianto a tutt’aria (mandata 9.000 m3/h), attestato su un condizionatore monoblocco (15 kWt, 28 kWf) alimentato dai circuiti dei ventilconvettori, composto dalle sezioni ventilante (con EC fan), filtrante (F7) e per le batterie idroniche.

Il condizionatore gestisce temperatura e umidità in ambiente nel periodo estivo. Nel periodo invernale la hall è riscaldata dai pavimenti radianti, quindi l’impianto aeraulico provvede al solo ricambio dell’aria. La bussola d’ingresso è servita da una lama d’aria (2.700 m3/h) alimentata dal solo circuito caldo.

La distribuzione dell’aria è silenziata e avviene principalmente a soffitto, con immissione attraverso diffusori ad altissima induzione, installati lungo il perimetro e al centro dell’ambiente, e con ripresa mediante griglie combinate (lineare ad alette fisse + afonica), posizionate nella fascia inferiore delle pareti.

Nella configurazione standard i ventilconvettori al servizio delle aree per uffici sono posizionati ogni due moduli di facciata, all’occorrenza ogni tre moduli. Si tratta di terminali canalizzabili per installazione a controsoffitto, equipaggiati con ventilatore a inverter e doppia batteria, con elettrovalvole a 2 vie per la gestione individuale tramite BMS e controllori dedicati. Canali flessibili coibentati collegano i ventilconvettori a diffusori e griglie. Fanno eccezione gli spazi di lavoro e collettivi situati ai piani 8 e 14 (coperture), dove sono installati ventilconvettori per incasso sottopavimento.

Negli uffici chiusi e nelle sale riunione il funzionamento dei terminali e dell’aria primaria è attivato quando richiesto dagli utenti, anche mediante programmazione. Completi di docce e servizi igienici, gli spogliatoi per ciclisti sono climatizzati da un impianto misto composto da ventilconvettori a doppia batteria, del tipo a cassetta a quattro vie, e da ventilazione meccanica, con bocchette installate su fancoils e canali a vista. La control room è climatizzata da un impianto simile a quello degli spogliatoi, integrato da una pompa di calore a espansione diretta (3,5 kW).

L’impianto dell’aria primaria è di tipo condominiale, con centrali di trattamento dell’aria distinte posizionate sulle coperture piane – credits: Lombardini22

Le centrali degli impianti idrici e antincendio sono riscaldate mediante aerotermi elettrici (2,9÷4,5 kW) comandati da termostato.

I locali tecnici per gli impianti elettrici sono raffrescati da pompe di calore a espansione diretta, articolate in:

  • 3 impianti completi ciascuno da 13,4 kW (motocondensante e unità interna per installazione a parete e soffitto), per garantire una ridondanza n+1 alla cabina di trasformazione;
  • 2 impianti simili per il locale quadro generale BT, con ridondanza 2n.
    Tutte le motocondensanti sono posizionate in prossimità della centrale termofrigorifera esterna.

Tecnologie per la ventilazione

L’impianto per l’aria primaria è di tipo condominiale, composto da 3 UTA da esterno (complessivamente: mandata 77.000 m3/h; ripresa 64.500 m3/h) installate negli spazi tecnici sulle coperture piane dei piani 8 e 13. Le UTA sono composte da sezioni per presa aria esterna, filtrazione (min. G4 e F9), recupero del calore, preriscaldamento, raffreddamento, umidificazione (adiabatica con acqua a perdere), post-riscaldamento, mandata ed espulsione dell’aria.

Tutte le UTA utilizzano ventilatori plugfan EC con inverter ad altissima efficienza, con silenziatori su presa d’aria esterna e mandata. L’UTA installata al piano 8, al servizio degli spazi situati nel blocco di altezza inferiore, dispone di un recuperatore di calore di tipo rotativo entalpico (efficienza >80%), mentre le UTA installate al piano 13 sono equipaggiate con recuperatori con batterie idroniche.

Le canalizzazioni (classe min. B) sono realizzate in lamiera zincata coibentata, con diramazioni a soffitto e collegamenti ai terminali mediante canali flessibili. A valle delle cassette VAV l’immissione avviene da diffusori dedicati e ventilconvettori, mentre la ripresa è affidata a terminali a bocca libera. Serrande motorizzate incrementano la portata negli spazi ad alto affollamento e ad uso saltuario, quando necessario.

Sale fotocopiatrici, servizi igienici e locale rifiuti sono serviti da reti di espulsione dell’aria distinte fra corpo nord e sud (10.550 m3/h complessivi), con valvole di ripresa montate a soffitto e canalizzazioni che raggiungono gli estrattori posti sulle coperture, composti da sezioni di ripresa, filtrazione (min. G4) e ventilazione (plugfan EC con inverter) più silenziatore e misuratore di portata.

La regolazione dell’impianto aeraulico è affidata al BMS, che gestisce la portata dell’aria in funzione della pressione richiesta a valle (indicativamente +2 Pa tranne i servizi Gestione, controllo e supervisione

Il BMS governa il funzionamento degli impianti meccanici ed elettrici, compresi la regolazione dei set-point di temperatura nei vari ambienti, il monitoraggio dei parametri di salubrità dell’aria indoor e la contabilizzazione dei consumi di energia e acqua, come richiesto dai protocolli LEED e WELL. Il sistema utilizza la rete di cablaggio strutturato al servizio di vari impianti e postazioni operative.

Come previsto dai protocolli LEED e WELL, il BMS si occupa anche del monitoraggio dei parametri di salubrità dell’aria indoor – credits: Lombardini22

Basato su un’architettura aperta e distribuita il BMS impiega protocolli di comunicazione standard, per integrare una varietà di apparecchiature e applicazioni di terzi tramite protocolli originali, e DDC modulari liberamente programmabili. L’architettura prevede 3 livelli organizzativi (supervisione e gestione, unità distribuite di controllo, elementi in campo). Il BMS è riportato su pc ed è gestibile da postazione remota.

Il BMS realizza l’automazione del funzionamento secondo strategie di risparmio energetico e di minimizzazione degli sprechi, gestisce gli allarmi informando gli operatori, raccoglie e archivia le informazioni, consente il telecontrollo e/o il telecomando degli impianti tecnologici e facilita la manutenzione programmata.

La contabilizzazione energetica comprende:

  • contabilizzatori di calore per i principali generatori energia termica e le utenze;
  • multimetri per il monitoraggio degli assorbimenti elettrici;
  • contatori volumetrici per AFS, ACS e rete duale.

Soluzioni per gli impianti idrici

Tutti gli impianti meccanici di Nervesa 21 sono stati radicalmente rinnovati prevedendo adduzioni distinte per le utenze ad uso potabile (AFS, compresa l’acqua per usi tecnici), non potabile (rete duale, per cassette di risciacquo, idrantini di servizio e irrigazione) e antincendio (alimentata direttamente dall’acquedotto).

Le utenze AFS sono alimentate da tre reti differenti per portata e pressione: bassa (acquedotto, fino al piano 2 compresi gli spogliatoi), media (piani da 3 a 8) e alta (piani da 9 a 14). Queste ultime sono alimentate dal serbatoio pre-autoclave (3.000 l) e sono dotate di gruppi di surpressione a portata variabile con inverter. Le reti sono realizzate con tubazioni in pead (parte interrata), acciaio zincato coibentato e multistrato (tratti terminali).

La produzione dell’ACS è decentralizzata. Ogni gruppo di servizi igienici dispone di un bollitore (80 l), con serpentina di preriscaldamento alimentata dal circuito caldo dei ventilconvettori e integrazione da resistenza elettrica. La predisposizione per la produzione dell’ACS a 60 °C al servizio degli spogliatoi prevede l’impiego di 3 pompe di calore a espansione diretta, dotate di accumulo integrato all’unità interna.

La rete duale è invece unica, dotata di riduttori che regolano la pressione ai diversi piani. È attestata sul preesistente serbatoio ipogeo per la riserva antincendio, riutilizzato per l’accumulo delle acque meteoriche. Oltre ai circa 42 m3 per gli usi non potabili, il serbatoio mette a disposizione anche circa 200 m3 per l’invarianza idraulica.
La rete duale può essere alimentata anche dal collettore AFS a bassa pressione.

Previo trattamento antibatterico e antialghe e disinfezione con raggi UV, l’acqua non potabile è distribuita a tutte le utenze mediante un gruppo di pompaggio dedicato.
In luogo della preesistente rete di tipo misto per lo smaltimento dei reflui, sono stare realizzate reti condominiali separate per le acque reflue meteoriche e nere, con tubazioni in pead o pvc con ventilazione primaria e secondaria.
Le prime sono distinte a seconda della provenienza, fra quelle che necessitano di disoleazione (superfici carrabili), trattate e recapitate alla fognatura assieme alle acqua nere, e chiare, convogliate nel serbatoio della rete duale.

In caso di scarse precipitazioni è prevista l’integrazione del serbatoio da parte dell’acquedotto. In caso di serbatoio pieno, l’acqua eccedente è smaltita da pozzi perdenti, situati nell’area verde circostante l’edificio, e se necessario è recapitata alla fognatura. Una nuova stazione di sollevamento delle acque nere è al servizio di spogliatoi e altri locali negli interrati.

L’impianto antincendio esistente al servizio dell’autorimessa è stato affiancato da un nuovo impianto a idranti, dotato di una centrale dedicata – Lombardini22

L’impianto sprinkler a secco al servizio di autorimessa e magazzini è stato completamente rinnovato, mantenendo solo il gruppo di pompaggio esistente. Gli ambienti in elevazione sono protetti da un nuovo impianto di spegnimento a idranti interni ed esterni con attacco per autopompa (UNI 45, UNI 70). Gli impianti antincendio esistente e nuovo sono quindi separati, ciascuno attestato su una centrale dedicata.