Presso lo Swiss Corner a Milano, ANICA (Associazione Nazionale Innovazione Comfort Ambiente) ha recentemente organizzato un incontro dal titolo “Il rinnovo degli impianti termici nel comparto Commercial & Industrial Heating”.
Il rinnovo dell’impiantistica nei settori Commercial & Industrial Heating rappresenta una sfida strategica che coinvolgerà migliaia di progettisti termotecnici, energy manager e industrie nel percorso di transizione verso gli obiettivi del 2030 e 2050. Una rivoluzione già in atto nel riscaldamento residenziale e in prospettiva molto importante anche nel campo dei segmenti commerciali ed industriali.
Il 5 giugno 2025, ANICA ha lanciato ufficialmente la propria campagna per il rinnovo degli impianti termici nel settore Commercial & Industrial Heating: un’iniziativa fondamentale per favorire innovazione, efficienza e sostenibilità su larga scala in aggiunta a quanto già sta avvenendo con successo nel settore residenziale.
Anica intende testimoniare con chiarezza il proprio forte orientamento e la necessità di promuovere il rinnovo degli impianti, non solo nel settore residenziale – già sostenuto da numerosi meccanismi incentivanti – ma anche in quello commerciale e industriale, che presenta potenzialità di risparmio energetico e riduzione delle emissioni comparabili a quelle del comparto abitativo.
I 10 PUNTI CHIAVE DELLA CAMPAGNA DI ANICA
- Riduzione dei costi operativi
- Gli impianti moderni basati su mix tecnologici che privilegiano fonti rinnovabili e controlli digitali evoluti sono tendenzialmente molto più efficienti rispetto a impianti vecchi e non più al passo con i tempi.
- Il costo totale di proprietà (TCO – Total Cost of Ownership) molto spesso si riduce grazie a minori consumi.
- Potenziale protezione dal rischio di volatilità dei prezzi del gas.
- Aumento dell’efficienza energetica
- Gli impianti obsoleti hanno quasi sempre rendimenti bassi (a volte anche solo del 70–80%) livelli decisamente superiori possono essere ottenuti con l’uso delle tecnologie moderne.
- Si integrano con sistemi smart per ottimizzare i consumi (building automation, controllo dinamico della temperatura), in linea con i dettami del concetto dello “Smart Readiness Indicator”.
- Riduzione delle emissioni CO₂
- Le tecnologie rinnovabili o ibride riducono drasticamente l’impronta carbonica del processo termico.
- Fondamentale per aziende che vogliono certificarsi ESG, ISO 50001, o aderire a schemi Net Zero.
- Conformità normativa (evitare sanzioni e restrizioni)
- Obblighi crescenti di ristrutturazione per edifici con impianti inefficienti (EPBD).
- Accesso a fondi pubblici legato sempre più anche all’efficienza e sostenibilità delle infrastrutture.
- Dare più possibilità all’impresa di competere nel mondo della sostenibilità.
- Valorizzazione dell’immobile o sito industriale
- Migliora la classe energetica e quindi il valore di mercato del terziario, ma anche il bilancio ESG della Aziende produttive ed energivore
- Favorisce locazioni e compravendite più rapide.
- Riduce rischi finanziari futuri legati a normative più stringenti in tema ESG.
- Utilizzo delle rinnovabili e del Calore di Scarto
- Promozione di solare termico, biomassa sostenibile, idrogeno verde.
- Recupero del calore di processo e sua redistribuzione (es. in reti di teleriscaldamento).
- Efficienza energetica come obbligo legale
- Target vincolanti di riduzione del consumo energetico per i settori industriali e terziari (Direttiva EED).
- Audit energetici obbligatori per grandi imprese.
- Smart control & digitalizzazione
- Sistemi digitali per monitoraggio, telecontrollo e manutenzione predittiva degli impianti.
- Indice di “smart readiness” degli edifici (EPBD).
- Accesso a finanziamenti e incentivi
- Fondi UE (PNRR, InvestEU, Innovation Fund) orientati a progetti ad alta efficienza.
- Certificati bianchi e detrazioni per retrofit energetico.
- Accesso al credito più semplice per i migliori scoring ESG.
- Creazione di posti di lavoro di qualità
- La necessità di nuove professionalità Green è evidente e ben illustrata da rapporti come quello emesso dal Sistema Informativo Excelsior di UNIONCAMERE e ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro).
LA PAROLA AI PROTAGONISTI
David Herzog, Presidente ANICA
“In qualità di Presidente di ANICA – spiega David Herzog – ho il piacere e l’onore di aprire questa conferenza stampa che riflette l’impegno concreto che l’associazione ha da sempre verso il progresso, la formazione e l’innovazione nel settore HVAC. ANICA ha saputo unire, in modo realmente sinergico, competenze complementari – dalla progettazione all’installazione, dalla gestione impiantistica alla ricerca e sviluppo – per costruire un fronte unito verso la formazione trasversale e integrata, con un focus particolare sul settore del “professional heating”. Con il nostro programma formativo ANICA, con gli investimenti nella crescita dei soci, con la collaborazione diretta con istituti tecnici e professionali, l’associazione agisce con strumenti concreti. Oggi ANICA presenta anche ufficialmente la campagna per il rinnovo degli impianti termici nel comparto Commercial & Industrial Heating. Una nuova visione integrata, in linea con gli obiettivi europei per la decarbonizzazione, che unisce tecnologie digitali, sistemi ibridi, pompe di calore, caldaie a condensazione e integrazione intelligente tra fonti convenzionali e rinnovabili. I nostri Soci sono in prima linea, con competenze riconosciute e soluzioni all’avanguardia e siamo convinti che tecnologia, formazione e visione strategica debbano procedere insieme. Perché il cambiamento non si impone: si costruisce, si accompagna, si accelera. E oggi, il tempo di accelerare è arrivato.”
Jacques Gandini, Segretario Generale ANICA
“ANICA – afferma Jacques Gandini – ha saputo aggiornare nel tempo la sua missione che partita dalle grandi caldaie in acciaio si è evoluta a tutti e tre i comparti: residenziale, commerciale ed industriale. I Soci ANICA sono inoltre cresciuti insieme al mercato e, partendo dal mondo dei combustibili fossili, hanno, anno dopo anno, abbracciato il mondo più ampio della sostenibilità che contiene al suo interno le energie rinnovabili termiche ed elettriche. Proprio su questo punto delle energie rinnovabili vi è la grande forza di questa associazione, dove il 100% dei Soci opera ormai con gamme prodotto e servizi di consulenza che contengono buona parte delle energie rinnovabili termiche ed elettriche contenute nella Direttiva RED (Renewable Energy Directive) e spinte nella Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) che sono due pilastri fondamentali della legislazione europea in materia di energia, rinnovabili ed efficienza energetica. Per rendere più forte l’ottenimento degli obiettivi europei in tema di EPBD ci sono già numerose iniziative in corso e riteniamo che il Conto Termico 3.0 in arrivo, se approvato così come lo vediamo potrebbe aiutare non solo il settore residenziale ma anche il terziario, che è una delle grandi novità del Conto Termico 3.0 su cui gli operatori hanno legittime ed importanti aspettative. Nel campo industriale molta energia viene, purtroppo ancora oggi, sprecata ed i cosiddetti “cascami termici” risultano, spesso, inutilizzati e/o semplicemente dissipati in atmosfera, generando sprechi di energia ormai inaccettabili ed irrispettosi degli sforzi fatti nel campo residenziale e commerciale attraverso varie tecniche di riduzione dei fabbisogni energetici e di aumento dell’efficienza energetica facendo ampio utilizzo di fonti rinnovabili, ai fini della diminuzione degli usi finali e dell’impiego minimo possibile di energia primaria e secondaria. Fermo restando che, come espresso dalla ricerca “Heat Roadmap Europe 2050, a low carbon heating and cooling strategy” il calore di processo industriale >200°C costituisce circa il 50% del FED industriale per riscaldamento e rappresenta una sfida nella transizione verso le fonti rinnovabili (RES), l’integrazione con le pompe di calore (a bassa media ed alta temperatura), preferibilmente alimentate da energia da fonte rinnovabile e refrigeranti naturali, consente al comparto del riscaldamento di realizzare soluzioni complete e mature per la decarbonizzazione degli edifici, delle reti di teleriscaldamento e, sempre di più, anche dell’industria, poiché sono riconosciute per la loro elevata efficienza energetica e per il largo utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Rinnovare dunque l’impiantistica del riscaldamento nei comparti terziario (uffici, servizi, commercio) e industriale è oggi strategico e conveniente per motivi economici, ambientali e normativi. L’Unione Europea, attraverso direttive come RED III, EPBD, EED, e il Green Deal, ha definito focus precisi per incentivare questo cambiamento”.
Paolo Marcati, Amministratore di AN CAMINI, Socio ANICA e membro del Consiglio Direttivo
“Il settore del riscaldamento – spiega Paolo Marcati, membro del Consiglio Direttivo di ANICA – sta affrontando una profonda trasformazione, e anche l’evacuazione dei prodotti della combustione segue questa evoluzione. L’introduzione della marcatura CE sui prodotti, avvenuta nel 2005, ha trasformato un semplice “tubo in lamiera” in un “sistema fumario certificato”, con performance misurabili in termini di sicurezza e qualità. Questo cambiamento ha favorito la produzione industrializzata rispetto alle tradizionali produzioni artigianali, migliorando il livello dei prodotti sul mercato nazionale ed europeo. Oggi, con l’introduzione di nuove tecnologie di combustione e parametri di sicurezza più rigidi imposti dalle normative di installazione, il focus dei sistemi fumari si è ampliato. Per un prodotto “costruito in opera”, la sicurezza dipende non solo dal prodotto stesso, ma anche e soprattutto dalla professionalità dell’installatore. Quest’ultimo deve possedere non solo abilità di posa, ma anche un solido bagaglio di conoscenze tecnico-normative, dato che sono circa 85 le norme e i decreti che regolano il mondo dell’espulsione dei fumi. I nuovi impianti di riscaldamento e il rinnovo di quelli esistenti necessitano di nuovi prodotti, nuove competenze e tecnologie avanzate, anche per i sistemi fumari. L’obiettivo è coinvolgere ingegneri, termotecnici, progettisti, energy manager, installatori e impiantisti, garantendo competenze avanzate per una progettazione efficace e una corretta posa in opera.”
ABOUT ANICA
Fondata nel 1981, ANICA (Associazione Nazionale Innovazione Comfort Ambiente) si appresta a celebrare nel 2026 i suoi primi 45 anni di attività.
Nel corso di oltre 4 decenni, ANICA ha progressivamente ampliato il proprio orizzonte, evolvendosi in un punto di riferimento per una visione più integrata e moderna del settore. Oggi riunisce alcune tra le più importanti aziende operanti nel campo del riscaldamento e della climatizzazione a ciclo annuale, includendo produttori di componenti, prodotti, sistemi, accessori e servizi nei campi di:
- riscaldamento invernale;
- climatizzazione estiva;
- ventilazione;
- rinnovo e purificazione dell’aria.
Accanto ai prodotti e servizi, l’Associazione si impegna a promuovere lo sviluppo di nuove competenze professionali, fondamentali per un’impiantistica moderna, efficiente e sostenibile, in tutti e tre gli ambiti: residenziale, commerciale e industriale.