Impianti di riscaldamento e transizione energetica. Il contributo di ANICA

In un’ottica di decarbonizzazione del settore della climatizzazione a ciclo annuale degli edifici e dei processi industriali, ANICA abbraccia con ancor maggior vigore il mondo delle rinnovabili termiche ed elettriche.

La redazione di RCI ha avuto l’op­portunità di incontrare presso Casa Hoval, a Zanica (BG), il Presidente di ANICA, Dr. David Herzog e il Se­gretario Generale di ANICA, Jacques Gandini. Molti i temi emersi durante l’intervista, ma innanzitutto la transizione ecologica, digitale e del know-how quali veicoli verso la transi­zione energetica. Altri fattori chiave per il successo del settore, il ruolo della formazione dei professionisti e i nuovi modelli di business orientati all’ottimizzazione dell’energia nel comparto Commercial & Industrial.

Quali sono i principali trend del settore in ambito riscaldamen­to? Dove sta andando il mercato?

David Herzog, Presidente di ANICA

«I temi cardine su cui si fonda l’evoluzione in corso sono i criteri ESG (Environmental, Social and Governance) e la decarboniz­zazione, attorno cui si aprono ampi orizzonti di crescita pro­fessionali. Le due tematiche sono connesse dalla transizione energetica in corso nel mondo professionale e per attuarla sono necessarie tre tipologie di transizione: ecologica, digitale, del sapere o know-how.

Sorge da qui la necessità sempre più impel­lente di creare un nuovo modello di business, fondato su un’e­conomia di sharing, che possa integrare insieme il concetto di ottimizzazione dell’energia di un sistema con la conoscenza e la formazione a monte di professionisti qualificati. In questo quadro dovremo tutti sicuramente fare i conti con le implicazioni dell’AI e con servizi di post-vendita di valore aggiunto superiore, vista la complessità impiantistica crescente».

Perché il segmento C&I rappresenta una grande opportunità di crescita per la filiera?

«Il 48% degli usi termici risiede a livello europeo nel comparto Commerciale ed Industriale. Dopo aver affrontato il tema dell’ef­ ficienza energetica in edilizia e dell’auto elettrica (ancora in corso), attualmente il focus dell’Unione Europea si sta orientando sul tema dell’industria e all’interno dell’industria sugli usi termici.

Si prevede, infatti, che a livello europeo la ristrutturazione edilizia e delle industrie impatterà nell’85% delle attività da qui al 2030-2050, il che richiederà una serie di soluzioni anche combinate tra tecnologie tradizionali a combustione e rinnovabili termiche ed elettriche.

Oltre alla dimensione europea, storicamente la realtà italiana dimostra come i professionisti del settore siano molto specializzati e siano orientati verso la ricerca di servizi e soluzioni di alto valore aggiunto e stanno sperimentando una ulteriore crescente necessità di affrontare con l’imprenditore i temi anche dell’ESG».

In che modo le aziende associate ad ANICA possono contribuire alla transizione energetica?

«Il contesto di transizione energetica faciliterà l’offerta di consulenza e formazione da parte di aziende “top of brands” associate ANICA, storicamente orientate a soluzioni innovative per l’efficientamento energetico ad interlocutori istituzionali e privati. Le collaborazioni tra aziende che offrono servizi complementari, come avviene già per molte realtà associate ANICA, sono di particolare importanza per gli interlocutori, e questo aspetto è fondamentale nel contesto imprenditoriale industriale.

La transizione energetica passa, quindi, in ambito industriale ma anche in quello residenziale, anche dalla transizione verso la fiducia delle risposte che l’interlocutore riceve. ANICA ha al suo interno realtà con una grande reputazione tecnica e con un approccio al mondo dell’efficienza energetica abilitante per la transizione energetica».

Perché ANICA è un partner affidabile per le aziende associate?

«ANICA è un’associazione senza scopo di lucro dove da anni si è instaurato un clima aperto di condivisione del know-how tra le aziende socie, spesso aziende familiari. Il valore comune è la ricerca di soluzioni verso la transizione del fabbisogno, in un’ottica di decarbonizzazione del settore della climatizzazione a ciclo annuale degli edifici e dei processi industriali.

Non si discute di numeri di mercato o di politiche economiche. L’Associazione ha quindi lo scopo di aiutare le varie aziende associate a maturare un proprio percorso di crescita, per rispondere al mercato che cambia, prendendo beneficio del patrimonio di competenze di cui dispone».

Con quali servizi ANICA può supportare il lavoro dei professionisti?

Jacques Gandini, Segretario Generale di ANICA

«L’Associazione ha lo scopo di essere lead generator di contenuti complessi e di qualità intorno al professional heating, condividendo verso le persone il know-how delle aziende socie. ANICA si propone di offrire un percorso formativo super partes orientato all’efficientamento giacché le aziende del settore HVAC, in generale, erogando già singolarmente la propria formazione, molto spesso si polarizzano sulle soluzioni Aziendali.

Il tema formativo, indipendente, è uno dei pilastri di ANICA, motivato dal fatto che c’è necessità di informazione sullo sviluppo energetico dell’ambito commerciale e industriale, e attualmente è ancora marginale la disponibilità di percorsi completi.

Inoltre, negli anni post pandemia, si è sviluppato un nuovo modello di business orientato alla digitalizzazione e questo è un tema trasversale, su cui servono nuove competenze che dal punto di vista dell’associazione possono essere affrontate in maniera meno vincolante.

Infine, è in corso un cambio generazionale e sociale in Italia, quindi è necessario trasmettere le conoscenze e formare nuove generazioni di professionisti del settore, al di fuori della formazione che molte aziende già fanno in maniera eccellente, abbiamo notato la domanda di un set-up formativo allargato in tema di professioni, quali ad esempio quella che chiamiamo “energy optimizer”, che i vari interlocutori del mercato sembrano gradire molto da una associazione».

Quali sono nello specifico gli strumenti e le attività che l’azienda mette a disposizione di progettisti e studi termotecnici? E in merito alle imprese di installazione?

«L’ottimizzazione degli impianti tra regolazione e nuovi servizi è un nuovo stage prodotto sistemi soluzioni. Le aziende non forniscono più prodotti come semplice supplier ma, in questa fase di mezzo della transizione ecologica e digitale in cui ci troviamo, si parla di ecosistema. Diventa un sistema quando più prodotti dialogano in maniera corretta e migliore, ma per raggiungere una soluzione è fondamentale la formazione, in particolare per gli impianti di grandi dimensioni.

Molti players qualificati del mondo dell’installazione e della manutenzione sono di fronte ad un grande salto di qualità, ma solo se sapranno coinvolgere le nuove generazioni in termini di know how. Da qui nasce la necessità della formazione: gli impianti sono obsoleti, sono necessarie nuove risorse, nuovi strumenti, e il know how va condiviso con i giovani».

Nel terziario e nel residenziale, quali azioni vengono messe in campo da ANICA per sensibilizzare energy manager, amministratori e utenti finali?

«ANICA vuole creare un focus sul valore aggiunto di una soluzione energeticamente efficiente, spostando l’attenzione dell’inve­stitore sul valore attuale netto (VAN) di una soluzione efficiente rispetto a una soluzione obsoleta. In questo modo si passa da una prospettiva di costo ad una prospettiva di profitto, abbando­nando come metro di valutazione il solo ROI.

Affinché tale focus venga compreso in modo ottimale è necessario comunicare con il canale adeguato: l’economia italiana è fondata sulla piccola media impresa e l’imprenditore è spesso il proprietario dell’im­presa. È fondamentale quindi che chi consiglia l’imprenditore abbia sufficiente competenza e autorevolezza per trasmettere e far comprendere all’imprenditore il valore del prodotto, della manutenzione, dell’installazione e del servizio digitale.

Molti i concetti attorno a tale visione: il costo dell’energia può fluttuare, non è più statico e la manutenzione ordinaria non è solo la pulizia dell’impianto bensì la ricerca continua di soluzioni più efficienti (economicamente ed energeticamente) e rinnova­bili anche per gli impianti con caldaie di potenza.

Sulla base dei nuovi modelli di business digitali si comprende che serve un nuovo modello di business fondato su una nuova figura professionale che noi chiamiamo l’optimizer, che abbia capacità di data analyst, dia consulenza, venda valore aggiunto e possa misurare la performance del sistema multivalente, an­dando oltre la performance stagionale. Tale figura diventa quindi di rilievo per l’utente finale, per una PMI o per qualsiasi applicazione di riscaldamento commerciale e/o industriale».

Eletto il nuovo consiglio direttivo
ANICA ha rinnovato il consiglio direttivo per il periodo 2024-2026: in carica dal 1° giugno 2024, rimarrà alla guida dell’associazione fino al 31 maggio 2026. Il consiglio uscente, composto da David Herzog (Presidente) Hoval, Alberto Zerbinato (Vicepresidente) ICI Caldaie, Paolo Marcati (Membro del consiglio direttivo) AN Camini, Enrico Marco (Membro del consiglio direttivo) Belimo, Stefano Bertolotti (Membro del consiglio direttivo) IVAR, ha svolto un lavoro complicato dalla discontinuità generata dalla pandemia e un mercato radicalmente modificato dai trend sulle rinnovabili termiche e dagli incentivi che – per un certo periodo – hanno creato dinamiche fuori controllo nei prezzi e nelle disponibilità di manodopera qualificata.

Il nuovo Consiglio Direttivo eletto con apposita votazione, lo scorso 23 aprile, ha confermato il Presidente David Herzog e Paolo Marcati in qualità di Consigliere, prevedendo l’ingresso di 3 nuovi consiglieri: Jürgen Korff (in veste di Consigliere e Vicepresidente) CEO di Paradigma (Gruppo Eneretica), Paola Tagliani (in veste di Consigliere) Responsabile Comunicazione di IVAR S.p.A. e Gabriele Ponzoni (in veste di Consigliere) Amministratore Delegato di Weishaupt Italia. Davide Marcati di AN Camini è stato invece nominato Revisore dei Conti ANICA.

Nella foto da sinistra: David Herzog (Presidente) HOVAL, Jürgen Korff (Vicepresidente) ENERETICA, Paolo Marcati (Membro del consiglio direttivo) AN CAMINI, Paola Tagliani (Membro del consiglio direttivo) IVAR, Gabriele Ponzoni (Membro del consiglio direttivo) WEISHAUPT, Jacques Gandini (Segretario Generale) ANICA

A conclusione delle votazioni il Segretario Generale ANICA, Jacques Gandini ha espresso la propria gratitudine per i consiglieri uscenti e fatto i complimenti ai membri confermati e nuovi, poiché in un momento così complesso e flottante del mercato (che perdura, nonostante numerosi trend positivi) che richiede molte energie per portare avanti le attività aziendali, il fatto che i Consiglieri dedichino tempo anche all’Associazione, diventa un gesto non solo professionale ma anche di generosità verso il settore e la community tecnica che gravita intorno al mondo degli impianti di riscaldamento.

Il Presidente David Herzog ha inoltre ringraziato i soci per la fiducia rinnovata, aggiungendo che i due anni in divenire vedono il tema dell’efficientamento dell’impiantistica del riscaldamento commerciale e industriale al centro dell’Agenda Europea per questo sarà sempre più importante continuare a coniugare, a livello associativo ANICA, le tematiche del riscaldamento professionale a quelle delle energie rinnovabili termiche ed elettriche, quale via privilegiata per una transizione energetica sostenibile e realistica in tutti i campi, facendo leva su: impiantistica d’eccellenza per un rinnovo del parco impianti esistente, in buona parte obsoleto, con soluzioni che consentano sostanziale miglioramento energetico, ecologico e nel costo di conduzione.