Identificare la migliore soluzione possibile per gestire da remoto sia la climatizzazione invernale che quella estiva, in modo da assicurare il massimo comfort abitativo all’interno di un nuovo edificio progettato secondo i più moderni dettami in termini di efficienza energetica.
Questa è la principale sfida che ha dovuto affrontare il progettista in occasione dell’intervento di ampliamento del Centro Sociale Papa Giovanni XXIII di Villa Sesso di Reggio Emilia, una struttura del territorio emiliano che ha come fine il contrasto alle cause prime di disagio sociale e la promozione di ogni forma di inclusione, che si è tradotto nella realizzazione di una nuova area di 500 metri quadrati, completamente climatizzata, adibita alla lungodegenza dei pazienti in riabilitazione.
In considerazione della necessità di garantire una risposta molto rapida del sistema in fase di raffrescamento e al tempo stesso di beneficiare di una gestione più flessibile, lasciando in determinati periodi dell’anno alcune zone inattive, il progettista ha optato per la realizzazione di un doppio impianto di climatizzazione: un sistema a ventilconvettori (split idronici) per quella estiva e una soluzione radiante a pavimento per quella invernale.
La scelta per la seconda tipologia di impianto è ricaduta sul sistema Wavin Simple White, particolarmente indicato per gli edifici con carichi termici standard o con variazioni contenute degli stessi, e realizzato utilizzando massetti tradizionali in sabbia o cemento, di spessore minimo di 40/45 mm sopra il tubo, o eventualmente con massetti a base di solfato di calcio e di spessore minimo di 30/35 mm sopra il tubo.
«Il pannello Simple White -sottolinea Alberto Grandi, Funzionario tecnico commerciale di Wavin– è composto da una foglia in plastica rigida a nocche, accoppiata con pannello retrostante in polistirene espanso sinterizzato, in grado di garantire i livelli di resistenza meccanica e termina ottimali. Il pannello è adatto per la posa con interasse multiplo di 50 mm e si caratterizza per nocche perimetrali, opportunamente dimensionate, che permettono il collegamento rigido per la sovrapposizione dei lati, assicurando un perfetto allineamento e accoppiamento tra i pannelli stessi ed eliminando ogni possibilità di formazione dei ponti termici».
L’impresa installatrice, ovvero la Tecnica Impianti di Correggio, ha potuto beneficiare del supporto dell’Ufficio tecnico di Wavin, ricevendo un supporto a 360° nella fase di applicazione del sistema radiante a pavimento con schemi progettuali e computi metrici chiari e dettagliati. Complessivamente sono stati utilizzati 5 collettori INOX dotati di valvole di intercettazione motorizzabili sul ritorno e misurazioni di portata di 6 l/min. Come da prassi, l’impresa ha inizialmente provveduto alla posa del giunto di dilatazione perimetrale, per poi procedere con la posa dei pannelli Simple White, partendo dalle pareti laterali dei locali e agganciando un pannello all’altro tramite il sistema di fissaggio laterale previsto.
All’interno del nuovo edificio sono stati utilizzati circa 500 metri quadrati di pannelli Wavin Simple White 1.200 x 800 millimetri con spessore da 32 millimetri. Successivamente, l’impresa ha iniziato a posare il tubo multistrato Polystop Basic in polietilene PE-RT tipo II con diametro da 16 millimetri, all’interno delle nocche presenti sui pannelli, e a realizzare i vari circuiti che compongono il sistema.
Infine si è proceduto al getto del massetto in cemento addittivato con Fluterm, un prodotto liquido di sintesi a base di polimero sulfonato idrosolubile, progettato per ridurre considerevolmente l’acqua di impasto e per accelerare lo sviluppo delle resistenze meccaniche. Una volta effettuate le prove di riscaldamento come da norma UNI 1264, l’installatore ha provveduto alla posa del rivestimento finale del pavimento.
Per gestire nel migliore dei modi sia l’impianto radiante a pavimento che quello di raffrescamento a split idronici, il progettista ha optato per l’utilizzo del sistema di teleregolazione e controllo smart Wavin Sentio. Grazie alla sua capacità di monitorare, regolare e mantenere una temperatura ottimale in stanze diverse in qualunque punto dell’edificio, il sistema assicura un elevato livello di comfort e un consumo energetico minimo.
«Per questa progettualità -spiega Daniele Monacci, Business Development Manager Area NO di Wavin – sono state installate un’unità centrale di controllo (CCU) e due ulteriori unità di espansione, in modo da gestire nel migliore dei modi da remoto ben 21 sonde ambiente, posizionate in ciascuna delle singole camere e in determinate macro-aree nelle zone comuni quali il refettorio con la cucina, i corridoi adiacenti alle camere, i bagni e le sale ricreative. Non solo: in considerazione della necessità di rendere inaccessibile ai pazienti la gestione diretta delle varie impostazioni abbiamo deciso di utilizzare delle sonde cieche. Una soluzione che si differenzia in maniera sostanziale da quella standard, che prevede l’installazione di classiche sonde con display, e che ha richiesto la definizione di uno schema elettrico ad hoc sviluppato dall’Ufficio tecnico di Wavin».