2022, un anno di incertezza per il mercato immobiliare italiano

Nomisma ha presentato il nuovo Rapporto sul Mercato Immobiliare relativo al 2022. È un mercato ancora sospinto dal forte interesse per la casa da parte delle famiglie, nonostante tutte le difficoltà legate al potere d’acquisto e alla dipendenza da credito.

È stato presentato lo scorso luglio da Nomisma il secondo Rapporto sul Mercato Immobiliare italiano del 2022, che analizza l’andamento del settore immobiliare nei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.

Dal rapporto emerge come, per le famiglie italiane, il desiderio di acquisto dell’abitazione continua a essere estremamente significativo, nonostante i rincari si siano abbattuti sul potere d’acquisto e il mercato sia caratterizzato da scarsa capacità reddituale e da dipendenza da credito.

«Ci troviamo di fronte a un quadro di forte incertezza: a mio avviso, tuttavia, non ci sono gli elementi per parlare di recessione, ma è la paura stessa della recessione che può determinare questo rischio»ha esordito Lucio Poma, Chief Economist Nomisma, presentando il quadro macroeconomico, utile a comprendere il contesto in cui si muove il mercato immobiliare.

Un altro aspetto messo in evidenza dalle stime Nomisma è la propensione all’indebitamento, significativamente cresciuta in Italia nel corso degli anni. Molte delle famiglie intenzionate ad acquistare un’abitazione ammettono di non poter prescindere dal credito. L’atteggiamento delle banche, allo stesso tempo, si sta facendo più cauto e questo inevitabilmente porterà a non soddisfare parte delle richieste.

«Per quanto riguarda le compravendite, il 2022 sarà ancora un anno positivo con una proiezione oltre le 700 mila transazioni. Per l’anno prossimo, invece, se ne prevedono poco più di 600mila perché molte domande non si tradurranno in un’effettiva compravendita. Questo rimane un risultato lusinghiero, ma dà l’idea di un ridimensionamento di un mercato che, seppur trainato da una forte richiesta, presenta difficoltà in termini di capacità reddituale», ha commentato Luca Dondi, Amministratore Delegato Nomisma.