Enea informa di avere sottoscritto con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco un accordo di collaborazione per rafforzare la sicurezza e la prevenzione dei rischi di incendio ed esplosione nel campo dell’idrogeno e dei sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili e di accumulo elettrico. A livello operativo, Enea e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco porteranno avanti studi, ricerche e sperimentazioni per la valutazione delle cause di incendio e per la messa a punto di modalità di intervento, prevenzione e protezione dei rischi di esplosione e incendio per sistemi di accumulo elettrochimico (batterie) e produzione di energia rinnovabile. Tra gli obiettivi dell’accordo anche lo sviluppo di best practices per la corretta progettazione, realizzazione, installazione e utilizzo di impianti e processi legati alle tecnologie dell’idrogeno e dei suoi derivati; l’attività riguarderà tutta la filiera che comprende la produzione, il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e gli usi finali nei settori dell’energia, dell’industria e dei trasporti. In particolare nei seguenti settori: produzione di idrogeno e gas derivati; accumulo di idrogeno e derivati sotto forma gassosa, liquida, solida o di carrier; trasporto, distribuzione e handling; miscelamento e trasporto con gas naturale; caratterizzazione e test di componentistica per applicazioni stazionarie e mobili; integrazione dell’idrogeno con altri vettori energetici; valutazione delle cause di incendio, del rischio in ambito civile e industriale; sperimentazione volta al miglioramento normativo; messa a punto di procedure di sicurezza e best practice. L’accordo – spiega inoltre Enea – prevede la prosecuzione dell’attività di un gruppo di lavoro sulle norme giuridiche e tecnico-scientifiche per interventi di emergenza legati all’uso delle batterie; si tratta di un team di ricercatori Enea che operano presso il campo prove antincendio del Centro di Ricerca Casaccia, dove è stato allestito anche l’impianto sperimentale “Faro” (Formazione Antincendio, Ricerca e Sviluppo) per specifici test di incendio ed esplosione di sistemi di accumulo elettrochimico e di estinzione del fuoco. Sarà poi costituito un secondo gruppo di lavoro che estenderà le competenze giuridiche e tecnico-scientifiche per gli interventi di emergenza alle tecnologie dell’idrogeno.