La sicurezza impiantistica e strutturale delle scuole

Secondo il XIX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, recentemente presentato da Cittadinanzattiva, sono ancora molti i problemi irrisolti degli edifici scolastici.

Il Rapporto ha utilizzato fonti diverse per raccogliere dati ed informazioni aggiornate e attendibili sull’edilizia scolastica. Per quanto riguarda i dati ufficiali, sono stati riportati quelli del Ministero dell’istruzione, dell’Ares (Anagrafi Regionali Edilizia Scolastica) e dell’Istat. Il rapporto contiene, poi, i dati elaborati da Cittadinanzattiva sulla base delle istanze di accesso civico inviate a 761 Comuni dai 15.000 abitanti in su, di tutte le regioni italiane, con una percentuale di risposta del 37% ed informazioni su 1.320 asili nido (12% del totale).

Nell’anno scolastico 2018-2019, risultano operativi 40.151 edifici scolastici, costruiti per il 42% prima del 1971, per il 30% tra il 1971 e il 1983 e per il 28% dal 1984 in poi.

Dal 2008 al 2018 sono state costruite 995 scuole, quasi 100 all’anno, di cui il 24% nel Nord Ovest, il 30% nel Nord Est, il 22% al Sud, il 15% al Centro e il 9% nelle Isole.

Solo un quarto delle scuole – rivela il Rapporto – ha l’agibilità/abitabilità (26%), mentre il 53% possiede la certificazione relativa al collaudo statico, il 19% ne è privo; nel 28% non è stata fornita la risposta. Anche se per gli edifici costruiti prima del 1971 non c’era l’obbligo di tale certificazione, i dati mostrano – lamenta il Rapporto – una situazione preoccupante che richiederebbe puntuali verifiche e controlli. I dati relativi alla certificazione di prevenzione incendi, ne rivelano il possesso per una scuola su tre.

II 43% degli edifici scolastici – si legge nel rapporto – si trova in zone ad elevato rischio sismico (zona sismica 1 e 2), il 57% in zone a rischio 3 e 4.

Secondo la rilevazione condotta nel 2018 da Cittadinanzattiva, solo per il 29% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica; fanalino di coda Calabria (solo 2% con verifica), Campania (4%) e Sicilia (7%), regioni in cui insistono un maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità. Le verifiche di vulnerabilità sismiche finanziate dovrebbero essere completate ma ancora non se ne conoscono gli esiti e solo il 37% delle richieste è stato finanziato. La microzonazione sismica è stata realizzata in poco meno di una scuola su tre, con punte positive in FVG (72% del campione di scuole) ed Umbria (65%) e dati assai negativi per la Puglia (solo 11% delle scuole sottoposto a tale studio) e per il Piemonte (5%).

Solo il 9% delle scuole è stato migliorato dal punto di vista sismico e ancor meno (5%) è stato adeguato sismicamente.

Il Rapporto rileva poi che dai dati 2015 del Miur risulta che, a livello nazionale, il 29% delle scuole non ha ancora adottato accorgimenti per superare le barriere architettoniche, con punte dell’84% in Calabria, del 51% in Sicilia e del 50% in Campania. Regioni virtuose la Valle d’Aosta, dove le barriere architettoniche interessano solo il 3% delle scuole, il Piemonte (12%), Veneto (13%), FVG (14%). A livello nazionale, gli accorgimenti per rendere accessibili gli edifici scolastici riguardano nel 78% dei casi la presenza di rampe all’accesso; nel 74% l’ampiezza delle porte pari o superiore a 90 cm; nel 70% la presenza di almeno un servizio igienico per disabili. Il 54% ha provveduto alla rimozione delle barriere nei percorsi interni all’edificio; il 51% presenta scale a norma; il 46% dispone di percorsi esterni accessibili; il 33% possiede ascensori per il trasporto di persone con disabilità motorie, il 15% è provvisto di servoscala e/o piattaforma elevatrice.