Rapporto statistico sulle fonti rinnovabili

Il Gestore dei Servizi Energetici ha pubblicato on line il rapporto “Energia da fonti rinnovabili in Italia – 2018” nel quale il GSE, come ogni anno, fornisce il quadro statistico completo e ufficiale sulla diffusione e sugli impieghi delle fonti rinnovabili di energia in Italia, aggiornato al 2018, articolato tra i settori Elettrico, Termico e Trasporti. In continuità con le precedenti edizioni, nel rapporto sono riportati i principali dati trasmessi dall’Italia all’Ufficio di statistica della Commissione europea (Eurostat) e all’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), ai fini sia della produzione statistica ordinaria sia del monitoraggio degli obiettivi di consumo di energia da FER al 2020 fissati dalla Direttiva 2009/28/CE1 e dal Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN).

Nel settore Elettrico –  si legge nel rapporto – a fine 2018 la potenza efficiente lorda degli oltre 835.000 impianti a fonti rinnovabili installati in Italia è pari a 54,3 GW; l’incremento rispetto al 2017, appena superiore a 1 GW (+2,0%), è legato principalmente alle nuove installazioni di impianti eolici (+499 MW) e fotovoltaici (+425 MW).

La produzione lorda di energia elettrica da FER, pari a 114,4 TWh, rappresenta il 39,5% della produzione complessiva di energia elettrica in Italia; la crescita significativa rispetto al 2017 (+10%) è legata alla performance dell’idroelettrico (+35%). La produzione calcolata con i criteri della Direttiva 2009/28/CE ai fini del monitoraggio degli obiettivi UE (112,6 TWh, ovvero 9,68 Mtep), in cui le produzioni eolica e idroelettrica sono normalizzate e quella da bioliquidi non sostenibili è esclusa, risulta invece in leggera flessione rispetto al 2017 (-0,5%) e rappresenta il 33,9% del Consumo Interno Lordo di energia elettrica.

Con l’eccezione dell’idroelettrico, tutte le FER registrano flessioni di produzione rispetto al 2017. Quella più rilevante riguarda il solare fotovoltaico (-7,1%, causata principalmente da peggiori condizioni di irraggiamento), mentre risultano assai più contenute le riduzioni registrate dalla fonte geotermica (-1,5%), dalle bioenergie (-1,2%) e dalla fonte eolica (-0,1%).

La fonte che garantisce il principale contributo alla produzione di energia elettrica da FER si conferma quella idroelettrica (43% della produzione complessiva, in notevole aumento rispetto al 35% del 2017); seguono solare (20%), bioenergie (17%), eolica (15%) e geotermia (5%).

Per quanto riguarda il settore Termico, il rapporto rileva che nel 2018 il 19,2% dei consumi energetici nel settore del riscaldamento proviene da FER.

I consumi complessivi di energia termica da FER sono stati pari a 10,66 Mtep (circa 446.400 TJ); di questi, 9,71 Mtep sono consumi diretti delle fonti (attraverso caldaie individuali, stufe, camini, pannelli solari, pompe di calore, impianti di sfruttamento del calore geotermico) mentre 0,95 Mtep sono consumi di calore derivato (ad esempio attraverso sistemi di teleriscaldamento alimentati da biomasse). I consumi di energia termica da FER calcolati applicando i criteri fissati dalla Direttiva

2009/28/CE risultano del tutto simili (10,67 Mtep).

La fonte rinnovabile principale nel settore Termico è la biomassa solida (poco meno di 7 Mtep, senza considerare la frazione biodegradabile dei rifiuti), utilizzata soprattutto nel settore domestico in forma di legna da ardere o pellet; assumono grande rilievo anche le pompe di calore (attraverso cui viene catturato e ceduto ad ambienti climatizzati calore-ambiente, rinnovabile, per poco meno di 2,6 Mtep), mentre sono ancora relativamente contenuti i contributi delle alte fonti.

Rispetto al 2017, il rapporto sottolinea la flessione dei consumi termici da FER (-4,9%) legata principalmente alla diminuzione degli impieghi di biomassa solida per riscaldamento (-7,0%: il 2018 è stato un anno più caldo del precedente).

Tra le altre fonti, il rapporto segnala aumenti negli impieghi energetici della fonte solare catturata da collettori solari termici (+4,6%) e lievi flessioni per la fonte geotermica (-0,5%), il biogas (-4,4%) e l’energia rinnovabile fornita da pompe di calore (-2,0%).