Studio sulle startup innovative

Un recente rapporto dell’Ocse fornisce una valutazione indipendente e complessiva dello “Startup Act” italiano, la policy a favore delle startup innovative introdotta dal Decreto legge 179 del 2012, Lo “Startup Act” mira a creare un ambiente più favorevole alle startup innovative attraverso una serie di strumenti complementari, tra cui figurano una modalità di costituzione rapida e gratuita, una procedura di fallimento semplificata, incentivi fiscali per gli investimenti in equity, un sistema di garanzia pubblica per l’accesso al credito bancario, una normativa relativa al crowfunding e un programma di visti d’ingresso per la creazione di startup. Poiché il programma è recente, la valutazione dell’Ocse ha l’obiettivo di fornire una prima stima dell’impatto della policy sulle imprese beneficiarie e sull’ecosistem imprenditoriale in Italia.

La valutazione combina una serie di diverse metodologie e fonti di dati. Un’analisi controfattuale – basata su dati dettagliati relativi ai bilanci, ai brevetti e ai crediti bancari a livello micro – stima l’effetto causale della policy sulle imprese beneficiarie ricorrendo a un’ampia gamma di variabili risultato. Dallo studio emerge che lo “Startup Act” ha un considerevole effetto positivo sia sulle variabili di input che sulle variabili di output delle imprese beneficiarie. In particolare, la policy consente alle imprese di aumentare il fatturato, il valore aggiunto e gli asset di circa il 10-15% rispetto alle startup simili che non ne hanno beneficiato o che ne hanno beneficiato successivamente. L’analisi empirica dimostra inoltre che le imprese iscritte hanno una maggiore probabilità di ottenere prestiti dalle banche. La policy sembra poi fortemente correlata a una probabilità più elevata di ricevere finanziamenti in capitale di rischio.

Gli effetti positivi a livello di impresa, tuttavia, non sembrano tradursi in un volume significativamente più elevato di investimenti in capitale di rischio a livello aggregato.

Il rapporto conclude che è necessario adottare una serie di azioni politiche a carattere “orizzontale”, che esulano dallo specifico programma valutato dall’Ocse, per creare un ecosistema più favorevole alle startup in Italia.