La relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) “Vulnerabilità nazionale dei cambiamenti climatici e valutazioni dei rischi in Europa 2018” è la prima revisione di come i 33 paesi membri (compresi i 28 Stati membri dell’Unione europea) hanno valutato i rischi derivanti dai cambiamenti climatici e come hanno utilizzato queste informazioni nello sviluppo di politiche di adattamento per affrontare questi rischi. L’adattamento è fondamentale per garantire che l’UE nel suo insieme sia più preparata a gestire gli impatti delle ondate di calore, alluvioni, siccità e mareggiate.

Il rapporto si basa su un’indagine che è stata completata da 24 dei 33 paesi membri dell’Aea. Informazioni per altri paesi sono state raccolte da Climate-ADAPT – la piattaforma europea di adattamento del clima – e altre fonti di informazione pubbliche. Il rapporto mira a promuovere una migliore comprensione tra esperti e responsabili delle politiche coinvolti nella pianificazione dell’adattamento. I risultati – sostiene l’AEA – contribuiranno a prendere decisioni e ad adattarsi meglio in settori chiave vulnerabili, come agricoltura, pesca, protezione della biodiversità, pianificazione territoriale e sviluppo delle infrastrutture. Inoltre, contribuiranno a informare la valutazione continua della Commissione europea della strategia di adattamento dell’UE.

Le valutazioni nazionali che valutano vulnerabilità e rischi derivanti dai cambiamenti climatici in vari settori costituiscono la più importante fonte di informazioni per lo sviluppo delle politiche nazionali di adattamento al clima. Molte valutazioni non si fermano all’identificazione dei rischi, ma identificano anche le adeguate misure di adattamento per ridurre questi rischi. La relazione dell’AEA raccomanda che tali valutazioni prendano in considerazione il cambiamento climatico insieme ad altri sviluppi rilevanti, come i cambiamenti della popolazione e lo sviluppo economico. Il rapporto ha anche identificato le lacune nella conoscenza delle valutazioni correnti, per esempio, come gli impatti climatici al di fuori dell’Europa possono influenzare l’Europa attraverso le relazioni commerciali o la migrazione indotta dal clima.

La relazione suggerisce che il costante impegno con le principali parti interessate nei settori vulnerabili ai cambiamenti climatici è essenziale per migliorare i risultati delle valutazioni e la loro adozione nelle politiche di adattamento. L’adattamento ai cambiamenti climatici condivide le caratteristiche comuni con la prevenzione delle calamità e la riduzione del rischio. Pertanto, l’apprendimento tra queste due aree politiche e l’esame delle valutazioni nazionali dei rischi nelle valutazioni dei cambiamenti climatici può migliorare la pianificazione dell’adattamento. Sulla base delle esperienze riportate, il rapporto raccomanda un aggiornamento periodico della vulnerabilità e delle valutazioni del rischio a livello nazionale, circa ogni cinque anni, per garantire che i piani e le politiche di adattamento siano aggiornati sugli ultimi sviluppi della scienza e della società.