Il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare hanno realizzato le “Linee guida per l’utilizzazione della risorsa geotermica a media e alta entalpia”. Le Linee guida si applicano sia alle attività geotermoelettriche ordinarie, di competenza delle Regioni, sia agli impianti pilota geotermici sperimentali, demandati dalla legge alla competenza dello Stato. Sono pertanto contemplati, con le dovute differenziazioni, sia gli impianti geotermoelettrici tradizionali, con re-immissione parziale dei fluidi geotermici nelle formazioni di provenienza, che gli impianti pilota sperimentali a emissioni di processo nulle e re-iniezione totale.
Nel documento vengono affrontate in primo luogo le problematiche di maggior interesse che riguardano il processo logico finalizzato ad individuare, in una determinata area geologicamente indiziata, un possibile serbatoio di fluido geotermico industrialmente utilizzabile. Sono inoltre descritte, ancorché sinteticamente, le metodologie per l’attraversamento in sicurezza delle formazioni geologiche interposte tra la superficie di campagna e la roccia che contiene il fluido geotermico, specie in presenza di acquiferi ad uso idropotabile. Di fondamentale importanza – si legge nel documento – il monitoraggio delle acque, del suolo e dell’aria, trattato anch’esso, con l’obiettivo di definire una metodologia generale per l’individuazione tempestiva di eventuali indesiderate contaminazioni dell’ambiente, ai fini della tutela della salute e della natura.
Il monitoraggio sismico, della subsidenza e delle pressioni di poro, completa il quadro delle indagini che interessano le interazioni fisiche tra le attività di estrazione del fluido geotermico e l’ambiente.