Secondo quanto rilevato dalla Chinese Academy of Engineering, la Cina ha in progetto di triplicare il consumo di energia geotermica – sia per usi elettrici che termici – da qui al 2020, raggiungendo 71,2 milioni di tonnellate equivalenti di carbone rispetto alle circa 20 di oggi: in tal modo, la geotermia coprirebbe l’1,5% dell’energia consumata in Cina consentendo un risparmio di 177 milioni di tonnellate di CO2.
Tale programma – sostiene l’associazione – è favorito anche dalle enormi potenzialità del Paese: le rocce calde secche (HDR-Hot Dry Rocks), che rappresentano la più abbondante sorgente geotermica cinese, contengono un’energia stimata nel 2014 equivalente a 860 miliardi di tonnellate di carbone, ossia in grado di fornire 260mila volte tutta l’energia consumata dalla Cina in un anno.