Innovazione per la sostenibilità

bologna-smart-city-e1462978278280Oltre la metà della popolazione mondiale e l’80% della ricchezza si concentrano nelle città, che rappresentano i due terzi della domanda globale di energia e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di CO2. Se le politiche attuali non subiscono una svolta, queste cifre sono destinate a aumentare entro il 2050: la domanda di energia delle città e le emissioni di CO2 cresceranno rispettivamente del 70% e del 50%. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea) “Energy Technology Perspectives 2016”. Lo studio, presentato per la prima volta in Italia nell’ambito del convegno “Towards sustainable urban system” organizzato da Enea, evidenzia che le città possono svolgere un ruolo strategico nella realizzazione di un ambizioso scenario globale di mitigazione dei cambiamenti climatici, permettendo di conseguire altri importanti benefici come la riduzione dell’inquinamento, risparmi nei costi dell’energia e una maggiore flessibilità del sistema energetico.

Le stime Iea al 2050 indicano che nelle città risiede un potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 del 70%, con effetti positivi sulla qualità dell’aria e sulla salute; nello scenario migliore, si prevede 1 miliardo di veicoli elettrici in circolazione e un uso del trasporto pubblico più che raddoppiato al 2050.

Secondo il rapporto, l’introduzione di un mix diversificato di tecnologie energetiche nelle città consentirà di ridurre del 30% la domanda di energia primaria e del 70% le emissioni alla metà di questo secolo, riducendo di due terzi l’intensità carbonica, cioè le emissioni per unità di Pil. La riduzione maggiore potrebbe derivare da efficienza energetica (38%) e rinnovabili (32%). Tra le tecnologie più mature da promuovere in città, lo studio segnala i tetti solari – in grado di coprire fino al 32% della domanda di energia urbana pari  al 17% di quella totale al 2050 -, le pompe di calore, le reti di teleriscaldamento e la valorizzazione energetica dei rifiuti, mettendo in evidenza alcuni vantaggi chiave: accessibilità, sicurezza, capillarità della fornitura (microgrid) e il ruolo attivo del cittadino come nuovo produttore e non più solo consumatore di energia.

Per quanto riguarda i singoli settori, dall’analisi Iea gli edifici risultano il comparto più energivoro, così come in Italia, dove il 70% del patrimonio edilizio ha più di 40 anni. Per abbattere questi consumi del 30- 50% al 2050, l’Agenzia traccia alcuni possibili percorsi da intraprendere, come la costruzione di edifici a energia quasi zero, la riqualificazione energetica di quelli esistenti e una maggiore efficienza della climatizzazione – che attualmente rappresenta il 40% dei consumi totali di energia – ma con la stessa garanzia di comfort.

Il Rapporto Iea analizza anche l’integrazione tra efficienza energetica negli edifici e distretti energetici di tre città tra cui Torino. Qui, il Laboratorio di Analisi e Modelli Energetici del Politecnico ha stimato che combinando una riqualificazione “profonda” degli edifici con l’estensione e l’ammodernamento del rete di teleriscaldamento si potrebbe risparmiare fino a 1 miliardo di euro sui costi complessivi al 2050 rispetto a uno scenario caratterizzato da singoli interventi non integrati.