Secondo il “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti di generazione distribuita per l’anno 2014”, pubblicato dall’Autorità per l’energia sulla base degli ultimi dati disponibili, in Italia cresce l’energia elettrica prodotta da piccoli impianti.
Nel 2014 – si legge nello studio – questi impianti, collegati direttamente al sistema di distribuzione, prevalentemente alimentati da fonti rinnovabili, erano oltre 657.000, quasi 70.000 in più rispetto al 2013, per una potenza installata di oltre 30.000 MW, circa un quarto di quella nazionale.
Nel nostro Paese le “mini-centrali” contribuiscono per circa il 23% alla produzione nazionale totale (64,3 TWh), con l’80% dell’energia elettrica prodotta di origine rinnovabile, in particolare da fonte solare. L’aumento del numero di impianti rispetto al 2013 è legato principalmente allo sviluppo di quelli fotovoltaici (+68.800 circa), mentre è significativa la maggior produzione da biomasse, biogas e bioliquidi.
Si conferma così – sottolinea lo studio – la forte e rapida evoluzione del sistema elettrico nazionale, passato da pochi impianti di taglia più elevata a una moltitudine di impianti di taglia ridotta, che sfrutta le fonti rinnovabili diffuse e crea maggiore efficienza energetica anche grazie alla cogenerazione.
Confrontando l’anno 2014 con il precedente (+12% il numero di impianti) – conclude lo studio – si nota il consolidamento del trend di crescita degli ultimi anni, mentre la potenza installata è leggermente diminuita (-50 MW) a causa però di una netta diminuzione degli impianti termoelettrici (-197 MW) e, in misura minore, idroelettrici (-66 MW), mentre è in aumento la potenza degli impianti fotovoltaici (+147 MW) ed eolici (+89 MW). Circa il 20% di quanto prodotto viene autoconsumato, mentre la parte restante viene immessa in rete.