Assoclima – Associazione Costruttori Sistemi di Climatizzazione – chiarisce che l’introduzione del libretto di impianto per tutti gli impianti termici, compresi i sistemi di raffrescamento estivo, non prevede alcuna tassa per i cittadini.
In questi giorni – lamenta Assoclima – è stata diffusa da alcune testate giornalistiche un’errata interpretazione di un decreto nazionale di recepimento della direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia che promuove il contenimento dei consumi energetici nel settore civile, a beneficio di tutti i cittadini. Grazie al monitoraggio e ai controlli periodici di efficienza dei propri impianti termici o di condizionamento in questo caso, si potranno ottenere risparmi significativi in bolletta.
Si tratta di normali obblighi di legge per cui chi possiede un condizionatore dovrà dotarsi del libretto di impianto. Soltanto nel caso di climatizzatori con potenza frigorifera superiore ai 12 kW (normalmente destinati a negozi, uffici e industrie) sarà necessario richiedere, periodicamente, in base alle indicazioni fornite dall’installatore o dal produttore della macchina, l’intervento di verifica di un tecnico.
Nessuna tassa – sottolinea infine Assoclima – è prevista, solo il pagamento dell’intervento del tecnico che garantirà nel tempo il massimo livello di efficienza energetica del condizionatore e quindi il massimo risparmio possibile in bolletta per il cittadino o l’impresa.
Anche Mauro Odorisio, Presidente di Angaisa, è intervenuto per specificare che di tasse non se ne parla e che casomai gli impianti di condizionamento eseguiti a regola d’arte consentono di risparmiare energia.